Di Giorgio Tempesti (*)
Il sistema gelli ce l’ha predetto,
rametto e bandierina l’ hanno quasi fatto
Due partiti, i media., la bicamerale
Per Noi del Popolo, è l’inizio del male
Ora tocca alla riforma della magistratura
Per Noi la solita fregatura
i membri laici vuole aumentare
Così con i laidi meglio controllare
Dopo la caduta del dittatore
la magistratura l’ha concorsata il migliore
indovina chi ha fatto entrare
il fine del partito voleva assecondare
Lo stipendio ai parlamentari è rapportato
Anche quello andrebbe abbassato
Ma nun je passa pe la mente
Puro loro nun vojono perde niente
mancano i Parlamentari e due abolizioni
Così non se lo levamo più dai coioni
Quello che sosteneva l’incappucciato
È un progetto quasi realizzato
Quando sei in cabina
Valuta un po’ prima
rametto o bandierina Grande Frankie
scegli attentamente il tuo prossimo problema
e l’opposizione non si è opposta
a una azione ben predisposta
ad assecondare dell’incappucciato faccendiere
Ogni più piccolo volere
P2 e P3 imparate a contare
P4 e P5 non c’è altro da aspettare
Così impossibile è cambiare
Senza un nuovo modo d’agire
Vogliono solo e sempre curare
Non pensano mai a prevenire
Non è che c’è un terremoto al giorno
Da cui possiamo trarre un bel ritorno
E tricche ballake X2 Saporito
E pè Napule a munnezza è na iattura
La lega scassa palle tiene dura
Dai fratelli
Lui… è Cicero pro domo sua
Così non lo manderemo mai via
Il bunga bunga puoi giocare
Ma in aula non ti devi addormentare
I tuoi gemiti sessuali
In parlamento non hanno uguali
Ruby Ruby rubacuori
nà cazzata e tu sei fuori
Ti affido a una porno star
Per Mubarach lo dovevo far
Lui… è Cicero pro domo sua
Così non lo manderemo mai via
Nel deserto ti sei appecorinato
L’anello ed il culo gli hai baciato
Adesso l’hanno bombardato
Ma tu a noi ci hai umiliato
Per i politici così è na pacchia
Mannamoli a casa co na pernacchia
Il Bunga Bunga non è una vergogna
Ma se pizzicano te è nà bella rogna
Lui… è Cicero pro domo sua
Così non lo manderemo mai via
Napoli un immondezzaio è diventata
La casa dei gladiatori sé sbragata
Vicenza ogni volta è alluvionata
Ogni rimedio loro è una cacata
Allo stadio non si devi più andare
La partita a casa ti devi vedere
I soldi a lui col digitale devi dare
mille escort deve mantenere
Lui… è Cicero pro domo sua
Così non lo manderemo mai via
Di soldi se ne sò fottuti un botto
Con stà giostra del G8
Dalla Maddalena col canotto
All’Aquila poi a Roma, se trema sotto
Paghi tre e prendi uno
Come Noi non è furbo nessuno
boccie e pippe quanto ci sono costate
nei centri benessere di pochi le maialatte
Lui… è Cicero pro domo sua
Così non lo manderemo mai via
TREfiletti federconsumatori
Scarta la casta
ti prende i soldi in tasca
Con i balordi c’ha le mani in pasta
E’ arrivata l’ora de die basta
Tutta questa corruzione
È per stà costituzione
Se avessero letto il Contratto Sociale
Non saremmo finiti così male
Noi abbiamo i manager di stato
Da sempre hanno male amministrato
Stipendi da favola, 90.000 di pensione
Sto schifo glielo permette sta’ costituzione
C’è chi prende 500 al mese
Devi stare attentissimo alle spese
Alla Caritas devi andare
Delle volte a mangiare
Mi basta un solo giorno in parlamento
E per il resto della vita son contento
Scarsissimo contributo al bel paese
E Prendo più di 3000 e al mese
Hanno giocato con la mondezza
Mostrando solo bassezza
la loro etica pochezza
Apriamo la loro fortezza
Il nucleare deve passare
C’è qualcuno che ci deve svoltare
Del terremoto, chi se ne frega
Così il nucleo fonde e la gente crepa
Da 150 anni sentiamo cazzate
E solo Noi a becca mazzate
Di tutti i tipi ne abbiamo ascoltate
Le cose buone non so state mai realizzate
E’ una pseudo democrazia
In realtà è solo oligarchia
Legalmente, li dovemo da mannà via
Altrimenti Tese bevono pure tù zia
Gli altri solo anti Berlusconi
Niente di alternativo o proposizioni
Così non ci danno soluzioni
Non se li leveremo dai cojoni
Noi la pensione loro il vitalizio
Con cui si tolgono più di qualche sfizio
a spese nostre anche il loro vizio
con la pensione minima non paghi lo spizio
Loro li possono cumulare
E gli introiti aumentare
Il bilancio è da risanare
Ma il loro stipendio non voglio abbassare
Due partiti, controllo dei media,
riforma della magistratura, riduzione dei parlamentari
In parlamento c’è il mercato
ritorni da dove eri scappato
Capo commissione…. sto di qua
Se faccio il ministro poi torno di là
in senato sono stato mandato
in voltagabana specializzato
L’articolo 49 me lo consente
Degli elettori miei non me ne frega niente
senza merito mi hanno eletto
con puttane e cocaina m’hanno pizzicato a letto
Se capisci la mia convenienza
Ritorno…. alla tua dipendenza
Mi faccio chiamare responsabile
In un giusto stato al massimo sputabile
Rispettando dei delitti e delle pene
Un po’ di gogna, je ce starebbe bene
C’è chi da sindaco ha dimostrato
Di essere alquanto impreparato
dentro il traffico c’ ha incasinato
col trasporto pubblico inadeguato
C’è anche il finissimo politicante
Ne dice una e ne fa tante
Ma non sa niente di appartamenti
Acquistati a Montecarlo dai parenti
Sedici anni per capire
Chi aiutava a governare
Chi il Bel Paese vuole smembrare
Nazionalista appecorinato… senza nulla fare
Trincerarsi dietro stà costituzione
Mica è la giusta soluzione
E’ per lei questa condizione
Bisogna prendere posizione
Quella diretta si deve affermare
Se la vera Democrazia vuoi ottenere
Potere al popolo veramente
Leggi fatte da e per la gente
Stì personaggi sò suoi figli
E’ lei la causa dè sti sbagli
Chiunque vinca l’elezione
Deve preventivare sempre un ribaltone
I’ex p.m. sgrammaticato
Da quello che ha dichiarato
Lui concussore è stato
Mai non è stato mai condannato
Il trota e gli altri razzisti legaioli
Su miss padania fanno i segaioli
Con il latte gli amici sono a posto
Gli altri agricoltori e il sud l’hanno preso ….tosto
Il nostro sistema elettorale
Il Porcellum da quanto è fatto male
Scritto da zampe de maiale
Ideato da chi in zucca non ha sale
La somma del quoziente intellettivo
di quelle menti in collettivo
Al massimo con tutti è cento
nel cranio la maggioranza è solo vento
Al test per la droga in parlamento
Risulterebbe positivo più di un elemento
Per le Iene si di ce il trenta per cento
Tanto loro ad espiare vanno in convento
Se si cambia è solo in apparenza
Vogliono, solo, dei bottoni la stanza
V. Gradoli è del Viminale
ci son passati b.r. , trans e maiale
Se ti beccano con qualche canna
Ti fanno il culo come una capanna
Loro bene…e . Noi male
Ma la giustizia per tutti è uguale?
Chiedilo a Stefano Cucchi
Che al posto degli occhi aveva due buchi
Era rovinato, il massiccio facciale,
Come avesse preso un tir frontale
Scarta la casta
ti mette solo le mani in tasca
Con i balordi c’ha le mani in pasta
E’ arrivata l’ora de die basta
Solo de omicidi si sente parlare
Alla tele e sui giornali morti da trovare
Questi di brutto ti fanno incazzare
Perché sempre li vanno ad inzuppare
C’è qualcuno che vuole emulare
Il rincoglionimento per l’odiens si deve alzare
Nun se dovemo fà indottrinare
Per loro solo agli omicidi dovremmo pensare
siamo proprio così stupidi ed impiccioni
O ci trattano da i soliti coglioni
Siamo un bel popolo di boccaloni
O siamo indottrinati da dei puzzoni ?
Infila la tua scheda elettorale
Così uno sconosciuto diventa parlamentare
Con le puttane e la cocaina si può divertire
Anche se non ha nulla, proprio, da dire
Al falsissimo family day
C’erano sposati poi divorziati e gay
Tutti così pieni di ipocrisia
Di casa molti poi dopo sono andati via
Scarta la casta
ti mette solo le mani in tasca
Con i balordi c’ha le mani in pasta
E’ il momento de die basta
Per loro non dobbiamo più pensare
Alle cose che realmente dovrebbero fare
cosi alle nostre spalle possono intascare
Mega stipendi e privilegi da accumulare
Come sempre vinci tu
Che vai a palla colle auto blu
Noi ci becchiamo il principe coglione in tv
Nun ve reggae più
E’ tutto un trucco costituzionale
Uno va al Viminale
Controllato dal Quirinale
Ma per Noi è sempre penetrazione anale
Cumannari è mugghiu ‘ca futtiri
Tutto dobbiamo ignorare
Solo le tasse pagare
Il mandato votando dare
Senza le cose che dovremmo avere
non si arriva a fine mese
tira la cinghia riduci le spese
Siamo messi proprio male
Loro serate con puttane champagne e caviale
Con cronica incapacità
Decidono con piena facoltà
La Disoccupazione è il risultato
Anche il Ruanda per la corruzione ci ha scavalcato
Scarta la casta
Che ti mette solo le mani in tasca
Che con gli industriali c’ha sempre le mani in pasta
E’ arrivata l’ora de dje basta
La tessera del tifoso per schedare
E a distanza per sempre controllare
Una banca poi ci deve lucrare
Sulla squadra che allo stadio vai a guardare
Chiedilo a Gabriele
Ingiustamente è stato fatto fuori dalla stradale
in auto il loro colpo gli è stato fatale
Dormiva, forse non ha sentito tanto male
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* Alcune di queste strofe, canta-recitate come un rap, le ho ascoltate da Giorgio. Qualcuna mi piaceva proprio, era divertente e non male ritmicamente. Così gli chiesi di pubblicarne alcune, lui mi diede tutto quanto sopra. Non so come, in quale o quali periodi li scrisse. Io li ebbi nel novembre 2011.
Non sono andato al suo funerale. Non ce l’ho fatta. Ma spero che per lui non sia stato un problema. Mi perdonino i suoi amici e tutte le persone che gli volevano bene. Cioè credo che in questo lui e io ci somigliavamo. Nella speranza, e per lui anche di più nella pratica della leggerezza, a volte anche verso le cose più contorte e dolorose, che è amore per la vita.
Gli ho sentito fare le sue stupide battute mentre tossiva dolorosamente.
In altro eravamo diversi. Ci ha unito la politica. Ma io apprezzavo la sua umanità.
Una umanità che poteva diventare feroce per chi ci viveva accanto. Così tanto lui si sdraiava nella vita, e nei sentimenti anche, credo. Fino a non accorgersi che forse gli altri accanto non erano capaci o desiderosi di fare lo stesso.
Ma un uomo buono. Per questo era difficile difendersi da lui.
Ma, nonostante la fatica, ce ne fossero come lui.
Ciao, Giorgio.