pino

Gen 312013
 

Diario elettorale. 29/01/2013. Pomeriggio.

Oggi giornata abbastanza pesante. Prima al lavoro. Molto arretrato per via dei tre giorni di ferie presi per la campagna di raccolta firme e certificati. Poi tensioni varie. Quando due persone che stimi entrambe entrano in conflitto e non sai come sciogliere il nodo, ti senti impotente. E triste. Comunque alle 15 e 30 avevo un intervista al corriere. Cerco di concentrarmi su quella. Cavolo avevo dimenticato le spillette col simbolo! E ora ce mi metto? Paranoia. Poi alla fine le trovo. Nel frattempo ho ordinato degli adesivi grandi col simbolo, in perfetto stile fai da te, così da non trovarmi senza nei prossimi giorni. Ma arriveranno domani.
Ho messo la cravatta, cosa che non amo perchè “fa serietà e affidabilità”. Anche se mi pare una palla. Però siccome molti, anche dei meno sospetti di conformismo, me l’hanno consigliato, ho abbozzato. Ma, dentro di me, temo che piuttosto mascheri un pò il messaggio di diversità che vorrei dare.
In piazza Venezia cerco posteggio, alla fine chiedo a un vigile: “scusi dove posso parcheggiare in questa zona?” soprendentemente gentilissimo mi risponde che, se non devo stare molto, posso lasciare l’auto anche nella zona riservata sotto la sede della provincia che oggi non c’è consiglio. Trovo un buco e vado.
Mi accoglie gentilmente Carlotta De Leo e mi introduce nella stanza delle riprese. La poltroncina è compressa tra pannelli riflettenti ravvicinati e luci fortissime. Più che una situazione di intervista, mi sembra un seggio da interrogatorio. Mi vogliono fare delle foto. “si metta qui”, “guardi lì”, “no no da quella parte, e tenga le braccie conserte”.(!).. obbedisco , ma non mi piace. L’impressione di essere ingabbiato aumenta. Mi chiedono di essere sintetico che alla fine dovrà risultare di due minuti e quindi se poi loro devono decidere dove tagliare c’è rischio che taglino cose importanti per me. De Leo mi dice che prima devo fare un piccola presentazione. poi mi faranno le domande su questo, e quello. Mi siedo ed eccole domande: “Quali sono i punti principali del programma?” la cosa procede senza sbalzi, cerco di essere sintetico, ma mi accordo che sto facendo il loro gioco. Tutto è predisposto in modo usuale. Sembra proprio un teatrino. E io mi sento relegato al ruolo che ci si aspetta da me. Intendiamoci, sono tutti carini (giornalista, operatore, tecnici…), ma non si accorgono che impostate così le interviste stanno facendo il gioco della omologazione al sistema. I candidati vengono “incorniciati” nello stesso contesto, magari anche per esigenze di formato telelvisivo ma così alla fine di anche le idee nuove , passeranno in secondo piano, come se fossero i soliti discorsi elettorali che appunto fanno tutti). Due minuti sono pochi e cerco di fare il mio meglio. Ma non mi darei più di un 6- di incoraggiamento.
Stasera vado da T9 cercherò di fare meglio.

Gen 302013
 

Diario elettorale. 29/01/2013.

Da oggi sono insieme a voi, ufficialmente e definitivamente candidato alla presidenza della Regione Lazio per la lista RETE DEI CITTADINI !
Sono stati giorni di estenuanti battaglie contro la polverosa, vecchia burocrazia, odiata da tutti noi (elettori, candidati, e anche dagli stessi funzionari) ma amata dal potere, proprio per gli ostacoli che crea a chi vuole democraticamente cambiare.
Ho visto la forza di volontà di cittadini italiani che non si arrendono, che hanno girato per giorni, fin nei più sperduti paesini del Lazio alla ricerca dei certificati del singolo elettore, per raggiungere il numero di sottoscrizioni richieste.
Nel mare di sfiducia e di sconforto che molti cittadini onesti, ahimè vivono, e che hanno quasi rinunciato a sperare, mi ha commosso l’impegno e la determinazione della RETE DEI CITTADINI.

La mia speranza è che questa nuova idea dell’autogoverno sia compresa e infonda negli animi degli scoraggiati il fuoco che ho visto ardere nella RETE DEI CITTADINI.

Possiamo tornare sovrani del nostro destino.
Possiamo tornare padroni della nostra moneta.
Possiamo trovare una via di uscita alla decadenza della nazione.

… a domani.

 

 Posted by at 01:16
Gen 152013
 

Caro sindaco Alemanno,
nei municipi di Roma democrazia e legalità sono facoltative e discrezionali?

Per le consultazioni elettorali in programma per i giorni domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013 ci sono diversi obblighi legislativi (Legge 43/1995) richiamati dalle circolari dalla Prefettura di Roma che invitano tutti i comuni ad attivarsi per permettere il corretto svolgimento dell’intero iter, ma da parte di vari municipi di Roma Capitale ancora troviamo un certo ostruzionismo verso le liste civiche senza santi in paradiso.

Raccogliendo riscontri dai sostenitori della lista RETE DEI CITTADINI che sta organizzando un’alternativa civica alle prossime elezioni regionali del Lazio a sostegno della mia candidatura come presidente, con rammarico devo evidenziare disorganizzazione ed ostacoli burocratici da parte di diversi municipi.
E’ evidente che manca la giusta formazione del personale sui doveri della pubblica amministrazione e sui diritti dei cittadini e, a quanto pare, anche i controlli sulla applicazione corretta della normativa.
Alcuni municipi lamentano carenza di risorse umane e tecnologiche per espletare il servizio “obbligatorio” in un’era dove una pratica potrebbe essere svolta online con il minimo dispendio di energie sia da parte del personale dell’ente che da parte dei cittadini.
Le richieste tramite la posta elettronica certificata spesso non vengono recepite.
Almeno in un caso (finora) per depositare i moduli è stato necessario addirittura l’intervento delle forze dell’ordine.
In un altro municipio è stata contestata la validità del modulo di candidatura scaricato dal sito della regione (!) pretendendone una totale riscrittura e una diversa formulazione.
Non sempre ci sono avvisi pubblici con l’indicazione degli uffici e relativi orari di apertura straordinaria e i cittadini che esprimono la volontà di sottoscrivere la lista vengono rimbalzati da uno sportello all’altro finché non vengono rintracciati i moduli per la raccolta firme.

Queste varie forme di ignoranza e disorganizzazione si traducono di fatto in ostruzionismo che agevola i partiti che hanno già una rappresentanza nella stanza dei bottoni. E’ forse per questo che mancano i controlli sul buon funzionamento degli uffici preposti e sulla corretta e completa applicazione delle norme?

RETE DEI CITTADINI chiede il ripristino della legalità e l’attivazione di quanto necessario per una maggiore efficienza della macchina amministrativa per agevolare la partecipazione democratica dei cittadini e la possibilità di sottoscrivere le liste presso tutti i municipi del Comune di Roma.

Al momento i cittadini che vorranno trovare il simbolo della lista civica RETE DEI CITTADINI sulla scheda elettorale potranno firmare soltanto nei municipi inseriti nella mappa http://www.retedeicittadini.net/blog/groups/rete-dei-cittadini-lazio-2013/docs/raccolta-firme-regionali-lazio-2013

Distinti Saluti,
Pino Strano, candidato alla presidenza Regione Lazio per RETE DEI CITTADINI

 Posted by at 01:13
Dic 182012
 

Su facebook è nato un gruppo chiamato:

Ce lo chiede l’europa? Invece di andare a votare: USCIAMO DALL’EURO-TRUFFA!!

L’ammnistratore del gruppo nella presentazione chiede: “Siamo populisti?”
Quello che segue è il mio commento.

No affatto. Però dimmi: dov’è la porta per uscire dall’europa?
Di là? O di qua?
Dilà? O perbacco! ma di là c’è il parlamento! Se non conquistiamo la rappresentanza politica, che è nostra, non usciamo da nessuna parte. E ancora più difficile: perchè la dobbiamo conquistare mandando rappresentanti veri, che funzionino come delegati democratici diretti veri, che rispettino i patti, ma che in ogni caso, come cittadini, dobbiamo tenere per le palle.

Non ci piace questa via? Non vuoi votare? Ok. Allora andiamo di qua. Acc.. ma di qua significa esautorare il parlamento, superarlo nei fatti, meglio se lo distruggiamo proprio, instaurare un governo rivoluzionario,… anche questo è possibile, ma siamo pronti a lacrime e sangue (più che altro nostro)? E soprattutto che ci mettiamo al posto di quel parlamento che distruggiamo? Si può fare, ma bisogna saperlo PRIMA di distruggere il vecchio. Se no è dejà vu: forche e ghigliottine per cambaire solo quelli che ci comandano…Ahh…, ma forse tu dicevi nessuna delle due. Dobbiamo spaventare i governanti che così faranno quello che gli diciamo…. beh allora vai avanti tu che a me viene da ridere.

In ogni caso l’obbiettivo della riconquista della sovranità monetaria è FONDAMENTALE. e hai ragione a metterci l’accento, però … riflettiamo,
non diamo il culo gratis.