Ringrazio per gli attestati di stima per la mia persona come candidato presidente alle regionali per la RETE DEI CITTADINI.
Gli auguri e gli in bocca al lupo vanno però rivolti, non tanto a me, ma a tutti noi. Non è un presidente o un altro il problema, o la soluzione. Ma la conquista della sovranità da parte dei cittadini. Questa sovranità oggi è miseramente ridotta al solo voto elettorale. Possiamo solo scegliere chi ci comanderà.
Il nostro modo di interpretare il ruolo di rappresentante eletto, invece, è quello di considerarci strumenti attraverso i quali i cittadini possano durante tutta la legislatura, quando e se lo vogliono, esercitare direttamente la loro sovranità. La RETE DEI CITTADINI ha inventato strumenti e metodi perchè queste non siano solo parole. Altri ancora ne stiamo costruendo.
Se ne avremo la forza modificheremo anche lo statuto regionale introducendo il referendum deliberativo e altri strumenti per la partecipazione, la trasparenza e il controllo dell’attività del governo regionale restituendo quindi sovranità a tutti i cittadini e non solo a quelli che ci sostengono e ci voteranno.
La conquista della vera democrazia non è fine a se stessa, ma il solo modo che abbiamo per poter realizzare una società più giusta, dove i diritti degli esseri umani si realizzino e in armonia con gli altri esseri viventi e il pianeta tutto. Ciò che è bene comune, non può che essere definito deciso e tenuto sotto il controllo dell’ultima parola sovrana da parte dei cittadini tutti e non di pochi eletti.
Ma senza governo dell’economia nessun cambiamento è possibile. E senza sovranità monetaria il governo dell’economia è illusorio. Sappiamo che la sovranità monetaria è un problema di ordine nazionale, MA anche a livello regionale è possibile pensare a strumenti monetari e finanziari alternativi. Ci batteremo anche per questo. Ci batteremo per il Lazio possa essere un esempio di come i cittadini possono cambiare la
Dobbiamo liberarci dalla condizione di quasi -schiavitù, di sudditanza, che oggi viviamo. Siamo sudditi di politici che si rivolgono a noi al solo scopo di strapparci il voto per fare poi quello che gli pare. A loro volta quelli sono servi delle banche sovranazionali in mano a un pugno di persone che “governano” il mondo incuranti dei morti e del disfacimento del pianeta se questo si traduce in maggiore potere per loro. E noi oggi siamo quindi servi dei servi.
Noi rivendichiamo il diritto per ciascun essere umano di decidere delle proprie sorti, rivendichiamo l’intera sovranità sulla nostra vita.
Il nostro programma è sotto il controllo dei cittadini: oggi nella definizione dei suoi contenuti, domani nella sua attuazione. Tutti i cittadini che hanno compreso e vogliono essere liberi possono partecipare insieme a noi a questa battaglia per la conquista della sovranità alla sola condizione di condividere il nostro manifesto e i metodi di democrazia. Come uno tra uni. Come sovrani tra sovrani. Senza privilegi per nessuno. Senza comandanti e lider inamovibili per statuto.
La RETE DEI CITTADINI non appartiene a UNA persona, appartiene a chi ne fa parte. Ma senza la partecipazione e l’unione di questi cittadini a formare una rete di solidarietà, partecipazione o anche semplice supporto materiale o di opinione, nulla sarà possibile. E per questo come candidato presidente io ho senso solo se al servizio del progetto di questa RETE per la conquista della sovranità. In bocca al lupo a tutti noi.