pino

Ott 182011
 

Ringrazio le mie nipoti venute da Catania per la manifestazione, che mi hanno tirato fuori dal mio guscio di delusione e tristezza personale e politica del sabato pomeriggio e mi hanno fatto ricordare che avevo voglia-bisogno di incontrare le persone, che ho sentito amiche, come compagni di strada, anzi di piazza. Anche se io in piazza ci sono stato pochissimo, in confronto agli eroi che la occupano, sento che loro sono lì anche per me. E qualcuno potrà continuare a stare lì se ci saranno molti altri che come me, pur non dormendoci, e anche partecipando poco fisicamente, è con loro. Pure con quel poco. Continue reading »

Ott 152011
 

Sono arrivato la mattina alle 12 a san giovanni, destinazione del corteo che nel pomeriggio sarebbe partito da piazza repubblica.
Mi ha accolto un grande striscione con scritto “Lasciate ogni partito o voi che entrate“. Un po esagerato forse, ma simpatico. Trovo un centinaio di “indignati”, e mi sento subito un po’ come a casa mia. C’è un aria tutto sommato determinata ma non aggressiva. Sulle cancellate una serie di altri striscioni inneggiano alla democrazia, la democrazia diretta, contro la casta, contro la manovra e il debito pubblico accollato ai sudditi. Qualcuno altro arrivando appende altri manifesti e altri striscioni più o meno sullo stesso tenore e tutti senza simboli. Benchè io faccia parte di una organizzazione politica col suo simbolo, e nonostante che come scopo abbiamo quello di far riprendere ai cittadini la sovranità che è loro e non arrogarci la rappresentanza di alcuno, noi abbiamo fatto insieme a rete dei cittadini uno sriscione senza simboli, con scritto “voi non ci rappresentate, ora tocca a Noi“. Insieme ad altri amici dispiegamo lo striscione e lo appendiamo. Lo striscione viene generalmente apprezzato e il feeling è palpabile. Non avevo dubbi, ma la verifica è sempre importante. Si discute un pò sul fatto che non si vogliono bandiere di partito, io sostengo che forse l’accento va messo sul fatto che il loro aspetto negativo non è nell’essere partito, ma nell’essere macchine che raccolgono il consenso a vantaggio di pochi. Alle 13 e 15 il gruppetto di amici DD e di RETE DEI CITTADINI, e anche alcuni del Partito del Sud decidiamo di andare a piazza repubblica per fare il corteo.

Ci raggiungono anche altri amici e così non siamo più proprio quattro gatti. La piazza è piena di striscioni e bandiere di gruppi politici. Così anche noi tiriamo fuori lo striscione dei DD e di RDC. Ma sento che siamo quasi dei pesci fuor d’acqua. Il nostro striscione dice : “Democratici Diretti – ogni cittadino un membro del parlamento”. Noi portiamo il discorso della democrazia e della partecipazione diretta al governo, siamo pacifici ma attorno era un prevalere di slogan ritriti sulla lotta di classe di chi gridava o amplificava più forte. Noi avevamo solo le nostre voci.  Così ci sistemiamo dietro a quelli dell’USB l’unione sindacati base. La piazza si riempie ma non si parte mai.  Poi dopo una lunga attesa ci si comincia a muovere. C’è molta gente e quindi quando noi ci muoviamo, presumibilmente la testa del corteo è già a metà del percorso. Dopo un centinaio di metri non siamo ancora usciti dalla piazza che ci si blocca di nuovo. Molti si chiedono perchè. Dietro di noi un deficiente con uno dei tanti camion con amplificazione ci stringe. Mi viene volgia di rgliene quattro. Qualcuno suggerisce di scorrere sui bordi e andare davanti, ma secondo me il corteo è bloccato perchè ci sono dei casini. Come si sa, avevo ragione.
cmq decidiamo di provare, fatte alcune decine di metri è chiaro che il corteo non si muove proprio. Cerchiamo una fetta di corteo nel quale inserirci e aspettare. La troviamo. Poco dopo una del gruppo dietro a noi dice che dobbiamo rispettare “l’ordine stabilito per le posizioni nel corteo”. Mi chiedo stabilito da chi? comunque non ce ne importa poi molto e passano, dietro di loro ci stanno dei black bloc, o almeno sembrano tali. Inquadrati, tutti vestiti di nero, in cordoni e con cintura esterna di bandiere con aste corte alias bastoni, passamontagna, o kefia o altre cose per coprire la faccia. Si capisce anche dalla loro tensione che non sono lì per dire che la democrazia è di tutti. Più o meno gentilmente ci passano davanti anche loro. Se anche la maggioranza di quelli attorno non fosse d’accordo con quel tipo di presenza nessuno sarebbe realmente in grado di impedirla. La stragrande maggioranza è lì, per se stessa, e vaga disorganizzata, da un punto all’altro. I gruppi organizzati hanno chiaramente l’egemonia della situazione. Noi, DD organizzati per altro molto male, non siamo assolutamente in grado di marcare una presenza diversa. L’area dei dd si è spalmata su troppi fronti, san giovanni, piazza repubblica, pzza del popolo, dispersa nel corteo senza neanche riuscire a contattarci… Ho ricevuto le telefonate di diversi che ci chiedevano dove eravamo e non siamo neanche riusciti a metterci in contatto visivo.
Io mi sento ancor più un corpo estraneo. Non ho più voglia di partecipare a quel corteo. C’è molta gente ma l’egemonia del corteo è dei soliti gruppi antagonisti la cui prospettiva offerta per il futuro, se esiste, non la capisco. E quel poco che capisco non mi piace. Gruppi importanti come i precari della scuola, anche loro schiacciati e ridotti in un angolino del corteo. Ma come? Non dovrebbero essere loro i soggetti primi? Lo stesso per i sindacati di base, presenti in gran numero, ma in fondo messi ai margini del corteo. Dopo saprò che si sono quasi scontrati con i black bloc. Per un pò stiamo con loro, ma il nostro spezzone di corteo non riesce neanche a partire. E’ chiaro che questa manifestazione è diventata la manifestazione di quelli che volevano fare casini, e più o meno consapevolmente il risultato è stato zittire le altre forme di opposizione non caratterizzate per essere communiste, anzi e specialmente quelle non ideologicamente connotate nè a destra nè a sinistra. Ora certamente pzza san giovanni sarà sgomberata anche dagli indignati. Il nuovo, oggi, ha perso  un occasione.
Questo dovrebbe insegnare al vero movimento alternativo (alternativo ai vecchi e nuovi prepotenti, ai vecchi e nuovi ideologismi, ai vecchi e nuovi prevaricatori del diritto ad autogovernarsi) che questi obiettivi non possono essere raggiunti senza organizzazione e coordinamento efficace. La democrazia non la puoi fare col solo spontaneismo, nè restando divisi e separati in tanti spezzoni (nel corteo, come nell’azione quotidiana).
Speriamo di imparare in fretta.

 

 Posted by at 21:13
Giu 302011
 

Mi piace che in rete si tenda a non buttare via la “storia”. Anche quella con la esse minuscola. Vedi anche la funzione di reocities.
Questo raccontino un po’ ingenuo, l’avevo scritto i primi tempi della mia illuminazione dd. La mia telematica non era tanto internet, ma le reti telematiche amatoriali, con le BBS e tutto il resto dei pionieri tardivi, come eravamo noi italiani. Almeno come ero io. Comunque questa cosa la pubblicai sul sito della Associazione Democrazia Diretta, che era ospitato su geocities. Poi lo inviai anche su freaknet. La mia BBS era “Gocce di Luna” e la rete di chiamava freaknet, la più anarchica, creativa, dissacrante e simpatica rete che c’era. Lo trovate qui: http://freaknet.org/hacklab/history/8-materiali-girati-in-rete/DEMOCDIR.TXT


� FREAKNET: La Piazza Virtuale (99:391/2) ���������������� PIAZZA_VIRTUALE.FRK �
 Msg  : 2908 of 3005
 From : Giuseppe Strano                     99:391/1.44     21 Jun 96  15:02:32
 To   : All                                                 22 Jun 96  10:24:42
 Subj : Il piazzista (racconto?)
��������������������������������������������������������������������������������
Scena:
Una piazza molto finta virtuale (cartone)
Da una station wagon di media cilindrata un uomo estrae dei pezzi che montati si
rivelano rapidamente essere un tavolo a cavalletti con ripiano colorato a
strisce. Per tutto il tempo esso avra' l'unica funzione di stare li', volendo,
occasionalmente utilizzandolo per sbatterci la mano sopra.

Signore e signori,
Salute a tutti,
io sono un piazzista,
e sono qui su questa pubblica, appunto, piazza

per presentarvi un fantastico prodotto,
che dico, per presentarvi...
per meravigliarvi... per stupirvi,
per farvi impazzire dalla voglia di comprarlo.
Cosa che farete se solo lo conoscerete.
Signore e signori,
E' un prodotto fantastico ...un prodotto che vi dara' qualcosa che ha
dell'incredibile!
Qualcosa, che era ritenuto impossibile come 'l'uomo sulla luna' ai tempi della
rivoluzione francese...,
come 'volare' ai tempi di Leonardo...,
come la vaccinazione ai tempi della peste di Milano...
come la terra rotonda al tempo dei Greci.
E forse ancora di piu'!...Molto di piu'!
(pausa)
Si, ...lo so, adesso state pensando
eccone un altro che le spara grosse. Ma...
...quando lo conoscerete,
sono sicuro,
mi direte: Avevi ragione!
Non esageravi!
(pausa)
Signore e signori,
(crescendo di volume)
il prodotto che vi vado a presentare e' qualcosa, che e' stata un utopia
(pausa e ritorno normale)
un utopia, fino a che nuovi strumenti ci hanno aiutato a superare (enfasi) gli
angus...
(guardandosi intorno lentamente)
...gli stretti limiti della natura...

(scandendo lentamente a voce profonda)
Signore e signori,
(pausa)

quando vi diro' che cosa vi puo' dare...,
voi direte subito:
e' impossibile...,
Non esiste! Ma...
se avrete la pazienza di farmi continuare,
vi accorgerete da soli, potrete toccare con mano, potrete verificare con i
risultati pratici
allora sono sicuro che l'aquisterete
e se non lo farete rimarrete poi delusi di non averlo acquistato

Questo prodotto
vi da qualcosa a cui
forse
in cuor vostro
avete ormai rinunciato...
qualcosa ... oh basta,...

in poche parole e' ...
(scandendo)
la democrazia vera.

Incredibile!

Ma vero.

Il suo nome e'...Democrazia Diretta!
Facile da usare. Sempre sotto il vostro controllo. Trasparente nell'uso. Chiara
e onesta come questa offerta.

Odi lo sporco della politica?
Con questo avrai la politica piu' pulita che hai mai visto.

Hai mai sofferto per l'ingiustizia e ti sei mai chiesto perche'?
Ho quello che fa per te.

Credi di avere il diritto di poter dire la tua?
Con questo lo potrai fare

Credete che la democrazia sia solo andare a votare una volta ogni cinque anni?
No, cari signori, questo e' quello che vi hanno voluto far credere. Questo e'
quello che hanno detto era il massimo possibile perche' dovevano continuare a
controllarvi, a mantenere il potere per se'.

Ma ora
(fortissimo)
BASTA!!!

(pacato)
Si', e' vero, prima della Democrazia Diretta, qualcuno aveva gia' pensato che la
cosa piu' bella sarebbe stata se tutti si potesse contare e pesare allo stesso
modo, ma...
alla fine,
non si poteva,
almeno se si era troppo numerosi,
non si poteva, tutti insieme, riunirsi tutti i giorni,
e discutere e proporre, e votare...

non si poteva...
ma
ora
si
Puo'
FARE!!

Questo incredibile prodotto
utilizza tutte le possibilita' della comunicazione tecnologica,
ma non solo,
e ti consente,
consente a ciacuno di voi,
(tutto di un fiato)
di partecipare, discutere, ascoltare, proporre, votare
su ogni singola questione
che riguardi qualsiasi organizzazione di gruppo
grande o piccola che sia,
(respiro)
alla quale voi applicherete il 'turbo' della Democrazia Diretta.

Ma non solo!
Se proprio non volete partecipare o non avete tempo per partecipare o non
credete di essere in grado di partecipare,
potete sempre delegare il vostro potere/diritto a qualcun altro.

(ironico)
Proprio come la vecchia
democrazia rappresentativa, direte voi.
NO!!

Perche' con la Democrazia Diretta avrete in omaggio, un fantastico optional che
vi permettera' comunque di mantenere, se volete, il controllo sul vostro
pezzetto di potere che avete delegato...

la REVOCABILITA' del MANDATO,

la revocabilita',
IN QUALSIASI MOMENTO,

del mandato.

Fino ad ora,
quando eleggevate qualcuno,
per cinque anni non potevate riprendervi il vostro voto.
Potevate scoprire che il vostro deputato si rubava tutti i
soldi che gli avevate affidato,
ma,
voi,
non  - potevate  - fare - NIENTE.

Scoprivate che il vostro deputato se la faceva con vostra moglie?
Non potevate revocarlo...
ve lo dovevate tenere fino alla scadenza.
Lui poteva ridervi in faccia..e voi..
Zitti e mosca.

Ma ora
(ampio sorriso)
potrete
rimandarlo
a
ca-sa.

Ma...
Vi sembra gia' molto?
Ed e',
molto.
E' molto di piu' di quanto abbiate mai trovato
in tutti i partiti
che vi hanno venduto la...
si fa per dire,
la democrazia.
Dicevano loro.

UN SURROGATO
dico io.

Ma,
(ammiccante)
lo sapete benissimo anche voi.

Quante volte,
voi che desiderosi di partecipare,
vi eravate iscritti in qualche partito o partecipavate di qualche movimento,
quante volte,
avreste voluto influire sulle scelte del vostro gruppo.
Figurarsi!
Anche li' il massimo era eleggere i delegati ai congressi, che poi avrebbero
eletto i vari comitati centrali o direttivi o direttori, che poi avrebbero
eletto la segreteria, che poi avrebbe eletto il segretario o presidente o re,
che poi avrebbe fatto e disfatto,
passando sulle vostre teste.

Andavate a letto convinti che il vostro partito non avrebbe mai appoggiato
questo o quello,...

e la mattina vi svegliavate che il re aveva deciso di fare il contrario.
Allora pieni di rabbia partecipativa...
l'unica cosa che potevate fare
era lamentarvi
o riunirvi di corsa...
per decidere di lamentarvi collettivamente.

Senza nessuna possibilita' di fare valere il diritto di
contare
almeno per il pezzetto che vi spettava.
E di poter dire:
NO! non tutto il partito, il movimento, e' d'accordo!
Io no!
Tutti meno uno!

Si, potevate dirlo, forse,
Ma se anche eravate la maggioranza...
nessuno vi contava,
il re faceva di testa sua.
A meno di fare una rivoluzione.
Ogni volta.

Ora finalmente e'
fi-ni-ta!
Il nostro prodotto, che vendiamo anche in confezione partito-non-partito
della Democrazia Diretta
e'
SEMPRE
sotto il controllo di TUTTI.

Siete VOI
il re!!
Anzi,
i
re!

Lo strumento del vostro potere?
L'Assemblea Generale Permanente!
Nella quale conterete
UNO tra UNI.
L'Assemblea Generale Permanente.
L'unico organo sovrano dell'associazione Democrazia Diretta.
Sempre.
E su qualsiasi questione.

Ebbene, pero' noi
non abbiamo ancora finito di stupirvi!
Non e' finita qui.

Insieme all'UGUALE
facolta' e diritto di
esprimere
proporre
votare
delegare
revocare...
Questa incredibile offerta
vi dara' la trasparenza,
la piena facolta' di accesso
a tutti i documenti,
registri,
verbali,
rendiconti,
bilanci
ed ogni aspetto della vita della Democrazia Diretta.

On line,
o per posta,
o per telefono,
o di persona,
e in tutti i modi che in futuro saranno possibili!

usufruendo in UGUALE misura
di tutte le risorse a questo destinate
da voi stessi!

Tutti i documenti sono
a-sso-lu-ta-me-nte
PUBBLICI!

Accessibili a TUTTI!

Ma basta signori,
ormai sono senza voce,
e il tempo,
tiranno,
non mi consente di dirvi delle mille possibilita' e vantaggi
della Democrazia Diretta.
D'altronde voi potrete constatarli e scoprirli da soli.
Acquistate con fiducia,
la vostra quota di Democrazia Diretta,
il vostro abbonamento
alla liberta'.

Diventate i re della Democrazia Diretta...
e, comunque,
(e' impossibile, ma nell'evenienza puramente ipotetica doveste trovare che non
fa per voi)
vi garantiamo il diritto di recesso
in qualsiasi momento.

La nostra e' piu' che una campagna promozionale!
Non abbiamo scopo di lucro o di potere personale.
Per statuto.
E per statuto potete chiedere conto
di ogni lira che entra e che esce dalla Democrazia Diretta.

E per i piu' diffidenti
(sorriso)
fate bene comunque ad esserlo,
per Statuto, dicevo,
potete addirittura chiedere l'accesso ai nostri conti
anche se NON comprate il vostro pezzo di Democrazia Diretta!

SI!
Noi siamo trasparenti
per tutti
senza distinzione!

Naturalmente potrete contribuire pariteticamente a decidere cosa farne della
Associazione, dei suoi soldi, delle sue regole, delle sue iniziative,..
di tutto insomma,
solo se siete un membro,
un re,
(sorriso)
della Democrazia Diretta.

Il prezzo?
(pausa)
Signori,
e' cosi' basso che quasi mi vergogno a dirvelo!
Esso e' stato stabilito dall'Assemblea e,
se non vi piace,
appena diventati anche voi Re
potrete proporre di cambiarlo!

Esso e'
l'1% del vostro reddito mensile di riferimento,
(cioe' il reddito che voi stabilite essere quello su cui contate veramente ogni
mese)
NON il reddito dichiarato.
Niente a che fare col fisco!
Ma quello che
voi
autonomamente
stabilite essere il vostro reddito reale.

E se non avete reddito il costo e' di
DUEMILA lire al mese!!!
Nulla.
Meno di dieci sigarette al mese!
Per il vostro pezzetto di potere
realmente uguale a quello di tutti.
Per essere VOI
artefici
della politica e delle scelte della Democrazia Diretta.
Sempre.

Ah, dimenticavo,
potete comprare la Democrazia Diretta
qualunque cosa voi siate o facciate o diciate di essere.
Non importa se siete fascisti, comunisti, democristi, pattisti, ex socialisti,
cristiani, musulmani, maggiorenni, femmine, maschi, omosex o quel che vi pare...
cio' che conta e' che amiate la liberta', che desideriate controllare il vostro
pezzetto di potere e che non vogliate accaparravi quello degli altri...

Per questo sulla nostra etichetta c'e'
l'AVVERTENZA:
Fortemente sconsigliato a tutti i totalitaristi, arrivisti, lobbisti. Nuoce
gravemente agli antidemocratici.
ATTENZIONE! Mette alla prova le vostre reali convinzioni sulla democrazia.
Prodotto consigliato solo ai sinceri democratici.

Richiedete il nostro depliant illustrativo completo (Statuto e Regolamento)
all'e-mail:
g.strano@lineup.it.
O ritiratelo direttamente presso:
http://www.geocities.com/Heartland/2336/

     /\
    /^.\                   internet: g.strano@lineup.it
     ||  PINO                      freaknet:99:391/1.44         

--- Pizza 1.0.6 - Beta
 * Origin: sapoNet ...la telematica delle lavandaie (99:391/1.44@freaknet)

 

Giu 122011
 

Non perché pensi che così l’acqua (e gli altri beni comuni) saranno o resteranno sotto controllo pubblico , ma per contrastare la deriva speculativa che comunque bisogna battere anche dal punto di vista economico. Cioè ci deve essere un vantaggio quantificabile, anzi pure più di un vantaggio quantificabile che mostri-dimostri la bontà di qualsiasi scelta gestionale. Il punto è che con “vantaggio quantificabile” non si intende solo in termini economici, e tuttavia deve essere valido o per lo meno misurabile, e quindi anche decidibile, economicamente.
Comunque dal punto di vista astrattamente legislativo  questo referendum è quasi inutile. L’azione di protezione die beni comuni necessita sicuramente di un quadro legislativo che la favorisca, ma va attuata a livello o con ottica locale, o meglio, legata al territorio. Dipende quindi dalla libera gestione locale della risorsa.

Tuttavia dei parametri tecnici, economici, politici, esistono e possono essere descritti.

Sorvolo, per ora, sui primi due. Il punto decisivo è chi ha l’ultima parola? L’ultima parola la devono avere i cittadini proprietari di quel bene comune. Per questo il quadro legislativo dovrebbe prevedere l’istituto del referendum deliberativo a livello regionale o almeno comunale.

Per il nucleare valgono considerazioni simili, ma che come quadro legislativo deve prevedere strumenti di programmazione di ordine nazionale. Qui il vuoto legislativo e costituzionale dovrebbe essere colmato con il DDL n.1428 presentato al senato e attualmente in commissione Affari Costituzionali.

Infine il referendum sul legittimo impedimento è il più “politico” dei 4. Ma nello stesso tempo ha preso la valenza di giudizio sul principio di uguaglianza davanti alla legge, per cui un bel SI in ogni caso sì va benissimo.

Non è che questa sia proprio democrazia diretta, ma è tutto quello che ci concedono.

Mag 272011
 

Riprendo il tema del rapporto tra Democrazia, Democrazia Diretta e Democrazia Rappresentativa.

Ripeto: ” la democrazia diretta è “semplicemente” un sistema democratico che tende costantemente a superare e/o ridurre al minimo, gli ostacoli per l’esercizio sempre più esteso della sovranità da parte di ogni singolo cittadino; migliorando gli strumenti, i livelli di consapevolezza, e in generale le condizioni che ne permettono, appunto, la pratica concreta“.

In questo senso la democrazia viene interpretata come una direzione verso la quale dirigersi costantemente. La democrazia diretta è l’aspetto dinamico della democrazia. A fronte del concetto generale, e perciò in qualche misura statico, di democrazia.
Si potrebbe dire, “essere democratici diretti è essere diretti verso la democrazia”.

C’è in questo modo di concepire la democrazia un idea di progressività, di ricerca di migliore approssimazione, che viene ben sintetizzato dallo slogan “più democrazia!” genialmente inventato dai democratici diretti tedeschi. (meher demokratie!).  En passant merita dire che Meher Demokratie ha poi sofferto i colpi di una strategia che apparentemente poteva portare a risultati in tempi più rapidi(*), ma che non faceva i conti con le resistenze profonde che il sistema oppone quando si tratta veramente di dare potere al popolo. Ma lo slogan è magnifico.

Il movimento democratico diretto italiano è nella fase dei “comuni”. Sa un pò di medievale, ma un pò è proprio così. Sì, trovo eccessiva l’enfasi sulla strategia del “prima-nei-municipi, poi-alle-provincie, poi -alle-regioni, poi-alla-nazione”. Io non so quali siano le vie migliori. Ne vedo alcune, ma certamente ne devono agire molte. L’evoluzione di una rivoluzione non è mai lineare, e volere la democrazia in Italia, attualmente, è rivoluzionario.

Dovremmo chiedere aiuto agli stati democratici. … Ma non è che ne veda molti in giro.

La questione che deve essere molto chiara è che se la democrazia perfetta non esiste, esiste tuttavia la non-democrazia. Che si distingue dalla democrazia per il fatto che esiste, o non esiste, almeno UN modo attraverso il quale i cittadini possono esercitare la loro sovranità senza obbligo di delega.

Per questo il sistema delle istituzioni politiche italiano non è, direi proprio tecnicamente, una democrazia.
Dobbiamo ancora conquistarci la democrazia, questo è il primo problema. La democrazia vera può affermare i valori della legalità e della giustizia. E tuttavia questo risultato non è scontato.

Ma senza democrazia la legalità può essere ingiusta fino ad essere mortale. Qualunque altro sistema che non responsabilizzi equalmente ogni individuo nelle scelte collettive, più o meno rapidamente si traduce in maggiori possibilità di realizzare un sistema autoritario.

Quindi primo obbiettivo assoluto tra le (poche) modifiche cosituzionali necessarie, è avere <quell’almeno UN modo> che ci possa far dire che la nostra è una democrazia. L’introduzione del referendum deliberativo senza quorum. Allora potremo cominciare a parlare di migliorare la democrazia. Per ora dobbiamo conquistarla.

 

(*) Agivano cercando di creare un movimento di opinione trasversale che facesse pressione sui propri rappresentanti per ottenere le riforme costituzionali democratiche.