Sabato 26 giugno 2010
1° Mini Simposio piemontese all’aperto
sulla
Democrazia Diretta e Sistema Monetario
Presso:
Albergo Ristorante Malò
Ponzone AL – 15010 – P.za Garibaldi 1
Simposio riservato esclusivamente alle persone che confermeranno entro il 19 giugno la loro partecipazione tramite: mail staff@signoraggio.it o telefonando al 338-8158280
Inizio lavori ore 10:00
Pausa Buffet ore 13:00
Ripresa lavori ore 14:30
Termine lavori previsto ore 17:45
* Gli orari sono indicativi e provvisori potranno variare, il programma in fase di organizzazione.
http://www.signoraggio.it/signoraggio_primo_simposio_piemontese_dd.html
mun XVIII seggio 1743.
Dopo essermi accreditato regolarmente alle 16.00 di sabato. Tutta la domenica sono stato presso il mio seggio.
Oggi, all’arrivo al seggio, il presidente mi dice che mi deve parlare e mi porta nel corridoio per parlare più tranquilli.
Mi dice che altri rappresentanti di lista si sono lamentati che io sosto nel seggio.
Mi meraviglio e rispondo che forse allora non conoscono la legge perché io ho diritto a stare nella stanza delle votazioni e a indossare una fascia o altro distintivo della mia lista elettorale.
Il presidente insiste e mi dice che per quieto vivere, visto che il suo compito è fare in modo che non c siano problemi di sorta nello svolgimento delle votazioni… Mi dice che “sostare” non è la stessa cosa di “stare” o avere accesso e quindi se posso non “sostare” o stare seduto sulla sedia. Io ho preso infatti una delle sedie presenti nell’aula e dopo aver chiesto dove potevo metterla e avendo ricevuto indicazione. me ne stavo seduto su di quella, in disparte, durante le votazioni, scambiando ogni tanto due parole con gli scrutatori quando non c’erano elettori.
Da quando sono comparsi i manifesti inneggianti a Marzia “vera comunista”,
ci chiediamo chi li abbia messi e dove sono stati stampati.
Il perché, invece, ci è stato subito chiaro.
Servono a screditare Marzia e La Rete dei Cittadini agli occhi delle persone a cui noi invece diciamo quello che siamo:
Nè destra, nè sinistra nè centro. Siamo contro la casta e per cittadini senza ideologie. E il messaggio arriva.
Soprattutto a quelli che schifati dalla vicenda del PDL e che hanno capito la verità, si rivolgono a noi alla ricerca di aria pulita, di onestà.
E qualcuno da qualche parte se ne sta accorgendo. E ha paura.
Paura di noi formichine.
Tre ore fa, David mi telefona, e mi dice che ha individuato la tipografia.
Eureka!
“Bravissimo David! Sei un mito!”
Che fare? “Ma andare subito e chiedere conto!”.
Sta in via dell’omo 55. David è forte. David va.
Si presenta. Lui è un candidato della Rete dei Cittadini
e dice che sappiamo che i manifesti così e cosà, sono stati stampati da lui
Quello che sembra il gestore, un certo Bruno, conferma e curioso chiede perché.
David dice che vorremmo sapere chi è che ha commissionato quei manifesti. Che dice cose sbagliate e che Marzia non approva affatto. Ma non crediamo che sia un amico.
Lui annaspa, dice che non sapeva che erano un problema, che anzi chi glieli ha commissionati ha detto che stava facendo un favore alla Marzoli
David insiste e dice che vogliamo saperlo, perché comunque è vietato stampare manifesti senza che si possa individuare da chi sono stati commissionati e da chi sono firmati. Che almeno ci faccia sapere se era un amico, che ha sbagliato, allora tutto finisce lì, ma se invece è stato un atto maligno allora le conseguenze saranno una denuncia ai carabinieri.
Bruno, chiama. L’altro dice a Bruno di non credere che David è un rappresentante della rete, che invece sarà qualcuno dei radicali, incazzato e lui non vuole che loro sappiano di questo favore.
David allora mostra i volantini . i suoi santini, i suoi documenti . Non ci sono dubbi lui è della Rete dei Cittadini.
Che quindi richiamasse e dicesse chi è senza paura.
Bruno richiama. L’altro allora dice che i manifesti li ha commissionati proprio Marzia Marzoli. La bugia è troppo grossa, tuttavia anche per dimostrare a Bruno che non è vero, David La chiama con lui presente. E Bruno capisce che Marzia ovviamente dice che la cosa è semplicemente ridicola e di muoversi con prudenza, quella è gente cattiva.
Ma David chiede a questo punto con molta gentilezza, ma grande decisione, di saper il nome. Che la cosa è grave. Bruno dice che, adesso ha capito la situazione, che gli dispiace ma lo dirà solo ai carabinieri.
Evidentemente, anche lui deve muoversi con “prudenza”.
Piuttosto visto il danno che, anche senza volere, lui ha causato è disposto a stamparci 10.000 manifesti a prezzo del costo della sola carta: 1000 euro. David ringrazia, ma noi non vogiiamo affatto sporcare tutta Roma. Ci basta che i nostri manifesti, siano affissi nei nostri spazi previsti dal comune: il 5e 6 e il 35 36.
Ci basterebbero, perché appena appiccicati ce li coprono subito con una valanga di mondezza tutta illegale.
Discutiamo e decidiamo di andare subito dai carabinieri a denunciare i fatti descritti.
MI chiede se voglio mettere anche il mio nome nella denuncia. Io gli rispondo che lo farei volentieri ma sono a Ostia, a lottare anche io contro gli attacchini abusivi e sto appena uscendo dal comando dei vigili urbani per chiedere un minimo di controllo e di rispetto delle regole. Almeno di attenzione verso chi le regole le rispetta. Tutte.
David va dai Carabiinieri. Tra un po mi dirà come è andata. Gli raccomando di parlare col comandante della stazione o col vice, che la questione è grave.
David, hai ragione, non ti preoccupare. Sono con te. Lo dico qua. Pubblicamente, sul mio blog. Hai la mia parola d’onore. Dividerò conte ogni eventuale spesa legale e affanno che ci sarà da condividere per combattere questa feccia.
Mentre sta andando, David mi richiama. Ha notato che da stamane, strane macchine piene di manifesti con persone evidentemente straniere, stazionano vicino ai bandoni del comune per appiccicare i manifesti. Ha notato che i nostri manifesti vengono immediatamente ricoperti subito dopo essere stati appicciati nei nostri spazi: il n.5 e 6 e il n. 35 e 36. La gente neanche sa che ognuno ha i suoi e non servono come campo di battaglia. Noi soli, li abbiamo messi unicamente nei nostri spazi. In nessun altro posto. Per i fuorilegge è facile zittirci. Chi rispetta le regole soccomberà a chi ne fa strame? sarà così, se le forze dell’ordine non difendono la legalità. Sarà così se i cittadini non ci daranno forza.
David va verso la stazione dei Carabinieri.
E’ quasi un segno divino, che chi sta facendo questo si chiami così. Combattiamo con la fionda contro dei fuorilegge che non gli importa di nulla. Che non esitano a nessun mezzo pur di non cedere neanche un granellino di potere ai legittimi proprietari: il popolo. Anzi i singoli cittadini. E siamo appena all’inizio.
Cittadini onesti, aiutateci. Aiutatevi.
La prima domanda che ci viene fatta dai giornalisti (quando bontà loro si degnano di notare che esistiamo) è : dove vi collocate? Siete a destra o siete a sinistra?
La prima volta che me la sono sentita rivolgere è stato alle 8 e trenta del mattino, davanti alla corte d’Appello in attesa degli amici con i pacchi delle firme e la documentazione da consegnare alla cancelleria.
Alla mia risposta di “nè di destra nè di sinistra”, il giornalista con un lampo di genio incalzò: “siete di centro!”. Provai a scuotere le sue certezze rispondendo nè di destra, nè di sinistra, nè centro. Lui non si diede per vinto: “Ma su, via, alla fine tutti si schierano; qualcuno poi dovrete appoggiare, voi dove vi mettete?”. Risposi che noi stavamo definendo una nuova entità dello spazio-politico. E che quindi ci mettevamo in alto. E la discussione finì lì, con l’impressione che il giornalista, protervo, pensasse che solo non ci volevamo “sbottonare”. L’arrivo degli amici, lo salvò dalla concione che mi apprestavo a erogargli, e che non risparmierò a voi.
Questa continua forzatura nel volerci incasellare da qualche parte, mostra l’intensità del condizionamento mentale cui ci hanno sottoposto da decenni. Oserei dire da sempre. E, forse, e dico forse, una volta, aveva anche ragion d’essere.
Di questo condizionamento sembrano soffrire specialmente quelli che proprio si identificano nella destra e nella sinistra, e ancor più in chi si dichiara fascista o comunista. A volte questo si traduce bell’identificarci col “nemico” della parte avversa. Qualche volta nel compagno o camerata, magari un pò diverso e “immaturo”, e che deve essere educato alla giusta linea.
Ogni cittadino e ogni forza politica è libero di dare le proprie interpretazioni, anche le più fantasiose, di quello che è la Rete Dei Cittadini, delle sue posizioni politiche e della sua collocazione (destra, sinistra, centro…).
Ma la prima delle novità che noi rappresentiamo è proprio il fatto che noi abbiamo rinunciato alle appartenenze ideologiche per dare valore alla coscienza e giudizio individuale.
La Rete Dei Cittadini non si fa ingabbiare sotto nessuna di quelle etichette. Noi siamo aperti alla partecipazione e collaborazione di chiunque, venga come CITTADINO. Questa è l’unica connotazione che richiediamo e sosteniamo. Come cittadini rifiutiamo il logoro gioco delle appartenenze. Sono trappole per conculcare la nostra prerogativa di cittadino, membri del popolo cui spetta la sovranità. Sovranità che finalmente noi tutti vogliamo praticare e non subire. Noi siamo individui, politicamente e mentalmente liberi da bandiere ideologiche.
L’unica appartenenza che nella RDC riconosciamo è l’essere democratici. Democratici senza se e senza ma. Per questo non possiamo, come gruppo politico, guardare a (o tanto meno collaborare con) nessuno degli schieramenti esistenti e non guardiamo a nessuna delle forze poiltiche esistenti che non riconoscano al cittadino il diritto all’autogoverno, al di là delle sue convinzioni politiche, religiose, filosofiche, qualunque esse siano.
Siamo stufi di dover votare col naso turato. Per poi essere totalmente dimenticati. Vogliamo contare sempre. Vogliamo scegliere come votare sulle singole leggi, come individui. Che hanno a volte anche idee diverse e quindi anche vogliono esprimere un voto diverso.
Non deleghiamo a nessuno la nostra coscienza e il nostro indivduale giudizio su nessuna questione.
Noi abbiamo trovato come realizzare questo. Sappiano i cittadini che voteranno la Rete:
1) che i nostri candidati sono interpretati come strumenti per esprimere la volontà dei cittadini che la sostengono e per ampliare al massimo la trasparenza delle istituzioni riportando a tutti i cittadini (sostenitori e no) tutto ciò che sarà a loro noto.
2) che i cittadini sostenitori della Rete dei Cittadini decideranno ogni volta quale dovrà essere il voto espresso dal loro rappresentante, su ogni questione all’odg. Ogni volta che sarà possibile.
3) che i rappresentanti della RDC esprimeranno le loro posizioni e voti in conformità e in proporzione alla diverse posizioni presenti nella rete
E i cittadini sostenitori della Rete, lo faranno via internet e con assemblee periodiche.
Invito, tutti i cittadini che vogliono riprendersi il diritto di decidere non solo alle elezioni ma durante tutto l’arco della legislatura ad aderire esplicitamente alla Rete Dei Cittadini. Oggi è possibile iscriversi con poche formalità. Dopo le elezioni, per evitare l’assalto di possibili truppe cammellate e infiltrazioni, ciò sarà possibile dopo adeguate verifiche e col consenso di chi ne è già parte.
Non ci interessano comunismo e fascismo. Chi viene con noi può anche autodefinirsi comunista o fascista o quello che gli pare. A noi interessa che dichiari di accettare le regole democratiche del nostro statuto. E che le rispetti. Allora sarà accolto come cittadino tra cittadini, senza altri aggettivi.