Il giornalismo di inchiesta, (o se volete la libertà di ricerca di informazioni, la libertà di parola – chiedere è lecito rispondere è cortesia), sui grandi media è praticamente morto. Ridotto a pochi esemplari dispersi mantenuti in vita per rallegrare lo zoo e intortare la plebe. Fuori dal main-stream ci sono gli animali rari, quasi sempre eroici, ma praticamente lottano mani nude contro i carri armati.
Adesso è sorta l’Alba di FOA.
Mi sembra di vedere la stessa scena di miseria e nobiltà, quando si presenta il cappotto come opportunità, finalmente, di mangiare e con quello ci si vuole comprare tutto fino al sigaro dopo pranzo. Non è il cappotto di Napoleone.
E la battaglia è appena cominciata.
Però basta. D’accordo, diciamo che sono scie generate dal normale traffico aereo e dagli usuali attuali carburanti avio. E’ anche vero che non emettono certo “vapore acqueo”.
Quello si forma attorno a certe componenti dei fumi di scarico.
Ogni giorno i “normali” aerei di linea e non, vomitano tonnellate di roba.
Voglio sapere esattamente che ci mettono dentro. Si può?
C’è l’obbligo di vaccinarsi e non c’è lobbilgo di dire che cosa ci respiriamo e ci cade dall’alto dopo essersi disperso sull’intera superficie terrestre (dove più dove meno)?
Anzi, vorrei che fossero fatti periodicamente dei prelievi a campione per controllare che le compagnie non barino.
Ah, scusate, per un attimo mi sono sentito ministro degli interni, o della salute. Torno subito a sentirmi allenatore di nazionale.
E allora o lo si cambia nel rispetto della legalità formale, che prevede una qualche forma di elezioni.
O lo si cambia seguendo una strada anche illegale.
Non è detto che questa ultima debba essere con spargimento di sangue.
Che sia chiaro: una azione illegale, può essere universalmente riconosciuta come giusta. Specialmente se si trattasse di una “illegalità formale” che affermasse invece il “principio sostanziale” che in una democrazia la sovranità appartiene appunto al popolo, al demos.Supponiamo, per esempio, che con un autoreferendum, organizzato con criteri assolutamente trasparenti e democratici, si votasse una nuova costituzione. Allora questo, dal punto di vista politico e democratico, sarebbe un atto illegale (perchè non previsto dalla costituzione), ma semplicemente istitutivo di una nuova legalità democratica.
Certo sarebbe utile, e direi necessario, che la maggioranza fosse piuttosto ampia. Il processo di costruzione di un tale referendum sarebbe in ogni caso ostacolato in tutte le sue fasi dalla struttura piramidale del potere istituito, oggi saldamente in mano ai “mercanti”. Più ampio e “convincente” (della sua qualità democratica) questa maggioranza, meno conflittuale il cambiamento. Ma c’è comunque da aspettarsi un uso illegale delle istituzioni anche nel caso di una strategia totalmente rispettosa della legalità formale.
Ma, e torno alla mia curiosità iniziale, se si decide di utilizzare i mezzi formalmente legali allora occorre avere una maggioranza parlamentare. Ma L’uso delle armi del nemico è sempre una faccenda molto delicata. Ad alto rischio di fagocitazione. Non si può partecipare tout-court, proni alla piramide del potere che quei mezzi formalmente legali inducono e incarnano. E non bastano i programmi. Anzi, al limite i programmi sono inutili. Quello che conta, è chiaro, è mantenere il controllo sui voti e sulle azioni istituzionali e politiche dei rappresentanti eletti.
Non c’è, non esiste, non è possibile pensare a un metodo (o un insieme di metodi e condizioni) con cui si possa partecipare alle elezioni usando in modo diverso e autodeterminato, la rappresentanza che si riuscisse a strappare?
Io, ovviamente, dico che potrebbe esistere, anzi che è già esistito due volte e potrebbe esistere ancora.
Nel 2006 stavo nei meetup. Ero un grillino. Ma non ero cieco. Molto prima delle epurazioni, prima della proprietà del simbolo nelle sue sole mani, prima della dichiarazione dei candidati M5S che devono firmare riconoscendolo lider del movimento. Allora grillo diceva anche che mai avremmo partecipato alle elezioni…..E ho trovato questo scambio con Utopia una grillina del mio meetup:
UTOPIA: Ed ora tu dici di non voler partecipare all’incontro con Beppe perchè,cito:”Non mi piace che qualcuno praticamente deciderà cosa e con che ordine dovranno essere dette le cose senza che abbia concreta voce in capitolo”.Ci leggo una contraddizione.
IO: Scusa, ma non capisco dove starebbe la contraddizione. preferiresti foulard di Valentino? [:D] bene con quel metodo avresti sicuramente la possibilità di proporlo e di discuterne.
La differenza sta nel fatto che nella mia visione il luogo e soprattutto le modalità dell’incontro, dovevano essere discusse e decise da tutti. Non da Grillo o dal suo staff, soltanto. Ma questa possibilità non è nemmeno lontanamente ventilata. Perchè non stiamo parlando di una riunione tra poche decine di persone dove più o meno tutti hanno sempre la possibilità di parlare. Ma di un momento in cui mostriamo e santifichiamo la nostra diversità, con la presenza di moltissime persone. Non c’è alcuna discussione sulle modalità democratiche che questo movimento dovrebbe implementare, se non quella suscitata da rompiballe come me o qualcun altro. Chi ne parlerà lì?? un leader che volesse rendersi inutile, dovrebbe porre anche questa questione, tra le mille altre iniziative per le quali chiede supporto.
Anch’io ho delle immagini. Un palabanca pieno di persone, striscioni, volantini, cori… sul palco persone che stanno lì perchè hanno avuto l’imprimatur di Grillo, nessuna delle quali ho avuto la possibilità di scegliere … passerella di “oratori”, (nessuno dei quali ho avuto la possibilità di scegliere), che raccontano quante cose belle si stanno facendo qui e qui… applausi… poi ecco arriva lui… standing ovation, risate, lacrime…, ma ecco che qualcuno grida qualcosa di inintellegibile contro il palco e grillo, microfono in mano, che risponde garbatamente con qualche battuta tagliagambe, ma quello insiste e allora montano le grida di protesta e quello più o meno elegantemente viene zittito… e il rito riprende fino all’apoteosi finale… tutti tornano a casa col cuore gonfio di orgoglio e felici di aver “partecipato”…
E dove sta la nostra diversità? Nell’osannare Grillo invece che il nano?
La differenza dovrebbe stare nel fatto che ognuno di noi dovrebbe poter contare sulla sua piccola fettina di potere decisionale, la differenza dovrebbe stare nel fatto che tra di noi i “capi” si dovrebbero poter scegliere in modo limpido e trasparente.
Mai più seguirò una bandiera, nemmeno se mi piace, neanche insieme ad amici, senza avere un paritetico potere di determinare dove quella bandiera deve andare.(Questo potrebbe diventare il mio “Delenda Cartago”)
….
Buona giornata anche a te. Oggi sole, finalmente. E speriamo che domani non sia “sola”.
Pino(strano)
Ma ormai è chiaro che non è un problema di intelligenza.
Fattori non solo razionali (o materiali, o emotivi, o affettivi e altri non riducibili fattori) condizionano qualsiasi azione politica.
Di conseguenza è difficile essere coerenti. Anche per i “migliori” di noi.In qualche caso può essere impossibile. È difficile affermare il più astratto degli obiettivi: l’affermazione della uguale sovranità di ciascuno di noi.
Eppure è da questo che dipende il vero salto, il vero cambiamento.Chi è disposto a fare questo, mi contatti. Vorrei discutere di questo.
1] Per inciso lo sviluppo che seguo è: Sovranità -> Federazione -> Democrazia.
Condizione necessaria perchè ci possa essere un contratto, (cioè un patto tra contraenti), è che i contraenti abbiano potestà (sovranità) su quello su cui stipulano il contratto.
Quindi, senza sovranità, nessun federalismo è possibile.
Lo stesso vale per la democrazia.
Ci possono essere federazioni non democratiche?
Se si usa la metafora del contratto come guida… sì, ci possono essere federazioni non democratiche.
Ma non ci possono essere democrazie non federaliste.
Perchè la democrazia prescrive per definizione che i sovrani che stipulano il contratto godano dell’isegoria. Cioè c’è la democrazia, se c’è la pari sovranità politica dei contraenti il patto.
La democrazia é solo una delle forme possibili di federalismo.
La sovranità monetaria è di per sè democratica?
La sovranità monetaria non esaurisce tutte le forme di sovranità. La sovranità monetaria è solo uno degli attributi, delle forme, della sovranità. Epoche e latitudini diverse hanno visto diverse importanza dellle diverse forme.
L’aspetto fondamentale di questa sovranità è il diritto a creare moneta. E, quindi, la sua proprietà.
Auriti non affermava soltanto il rifiuto della proprietà privata della moneta emessa a debito, ma anche affermava il diritto alla proprietà popolare della moneta. Perchè è essenziale dire CHI è il sovrano (il proprietario) della moneta.
Ma in sè, la proprietà potrebbe essere pubblica, senza essere sotto la sovranità dei singoli.
Come ogni altra forma di sovranità, essa può essere gestita in molti modi, ma se deve essere del popolo, allora il popolo deve avere sempre l’ultima parola. Altrimenti non è più il suo proprietario. Il metodo che garantisce meglio questo è il metodo democratico. Il diritto a esercitare uguale potere di governo sulla moneta che è ugualmente di tutti.
Quindi la sovranità monetaria (almeno nelle aspirazioni di Auriti) è implicita alla democrazia. Ma non viceversa. (Almeno teoricamente possono esistere sistemi democratici che non esercitano la sovranità monetaria. Ovviamente nei sistemi politici concreti applicati agli stati difficilmente la democrazia può sopravvivere senza tale forma di sovranità).
Direi che discorsi analoghi si possono fare per tutte le diverse forme che può assumere il potere e la sovranità su di esso.