Mar 052010
 

Berlusconi docet. Dice che le leggi possono essere reinterpretate. Ok, ma a questo punto anche io ho diritto alle mie reinterpretazioni.

Per esempio:
Il biglietto della metro si paga sempre ad eccezione di quelli che hanno un nome che comincia per P e finisce per ino, nei giorni pari e in quelli dispari ma solo in quelli successivi a quelli pari.
Oppure:
E’ reato sputare addosso a chiunque tranne che ai cittadini che entrano ed escono dalla presidenza del consiglio, sono alti 1.60, portano il parrucchino, sono presidenti del consiglio, a partire dalle prossime 24 ore e fino a 24 ore prima della fine del prossimo anno bisestile.
O anche:
E’ vietato trasportare benzina in taniche di plastica in quantità superiore ai 25 litri, a meno che le taniche non siano di colore giallo, e non si sia diretti ad Arcore.

Segue immagine della prossima copertina della Costituzione “re-interpretata”

Feb 272010
 

Più di 4500 cittadini, di cui 2600 nella provincia di Roma, hanno firmato per la RETE DEI CITTADINI. Così, proprio ora, alle 11 e 56, sono state ufficialmente depositate le liste dei candidati della rete dei Cittadini.
E’ un primo risultato importante, frutto di più di un mese di impegno costante di dialogo e confronto con i cittadini. Un confronto non facile, perchè abbiamo verificato quanto distacco e diffidenza sono ormai diffusi in tutti gli strati della popolazione verso la politica e i “politicanti”.

Questo è infatti il regalo più velenoso della degenerazione del nostro sistema democratico. L’idea che la politica sia una cosa sporca. Così le persone pulite si allontanano e si lascia più campo libero proprio alle persone “sporche”.

Noi pensiamo invece che occuparsi di politica sia una cosa nobile, prima ancora che un dovere e un diritto di ogni cittadino. Noi nasciamo per riprenderci il vero significato della politica. Noi pensiamo che la politica sia l’arte di occuparsi del bene comune. E come tale è diritto di ciascuno occuparsene e contribuire alle scelte della collettività. Noi vogliamo dare ai cittadini gli strumenti, normativi, poltici e tecnici perchè possano farlo, senza doversi sentire dire che invece devono delegare “chi di competenza” sempre e comunque.

E’ indicativo di questi tempi oscuri, che si sia costretti a ribadire queste ovvietà di base per la democrazia. La sovranità appartiene al popolo. I limiti e le forme in cui questa viene esercitata non possono essere tali da eliminarla. Noi lavoriamo per ridurli e per dare loro una forma che esalti la partecipazione invece di cancellarla.

Proprio per questo noi nasciamo e saremo sulle schede elettorali. Per ribadire il diritto di ogni cittadino a partecipare della gestione della cosa pubblica. E per offrire non solo parole, ma delle regole e un metodo pratico per realizzare questo. Non solo al momento delle elezioni, ma per tutto l’arco della legislatura.

Art. 15 dello Statuto:
– Obblighi degli Eletti di Lista
Ogni iscritto, in ogni momento, ha diritto di proporre un voto, un iniziativa o qualsiasi attività che sia di pertinenza o prerogativa, formale ed informale, dell’Eletto. Tali proposte saranno presentate ufficialmente a tutti gli altri iscritti e, dopo essere state discusse ed eventualmente emendate, e se approvate dalla maggioranza degli iscritti, verranno sostenute dagli Eletti, in tutte le sedi opportune.
L’Eletto, nell’esercizio delle sue funzioni e prerogative, è tenuto a votare ed agire coerentemente a tali deliberazioni, espresse secondo la volontà della maggioranza degli iscritti. Solo nel caso in cui fosse impossibile far giungere in tempo utile all’Eletto la volontà generale espressa dagli iscritti egli potrà agire secondo il proprio giudizio ritenendosi comunque sempre assolutamente vincolato ai programmi e alle indicazioni elaborate dalla Lista. Egli potrà liberamente emettere dichiarazioni personali relative a questioni di interesse dell’istituzione in cui è stato eletto, qualora specifichi la natura personale di tali dichiarazioni.
Nel caso ci fossero più Eletti, essi dovranno votare in maniera proporzionale alle volontà degli iscritti, secondo le indicazioni degli iscritti stessi.
L’Eletto sarà eventualmente coadiuvato da assistenti, eletti esclusivamente dall’Assemblea.
Feb 252010
 

Ho ormai le mie idee consolidate su quello che è il fenomeno del signoraggio (primario e secondario). Si può discutere di quello che si vuole (se è, o no, creazione dal nulla di moneta, se la moneta stampata va ascritta in conto debiti o in conto crediti, se è o non è valore nominale – costo di produzione e tutto il resto) ma credo nessuno possa negare che l’esercizio del signoraggio rappresenti un enorme strumento, di potere, prima ancora che di guadagno. La sovranità sulla moneta dovrebbe sempre restare nelle mani del popolo (1). Ceduta questa sovranità, si diventa economicamente schiavi e di lì a diventare schiavi anche politicamente e socialmente non ci corre molto.

I fatti che presenterò fanno pensare. Io non sono un complottista. Nel senso che penso che alla fin fine le cose siano chiare e alla luce del sole . Per chi ha occhi e voglia vedere. Non penso neanche che i detentori del diritto di signoraggio, abbiano bisogno di riunirsi al buio e al segreto più assoluto. Questo, probabilmente, non sarebbe neanche possibile. L’importante è non fare molto chiasso, che le notizie siano mantenute in un ambito di scarsa circolazione, di accessibilità per pochi, di nebulosità; così che si renda la verità, nella sua enormità con poche eco, poco credibile e con pochi riscontri.

In questo senso ciò che accade nella banca dati del parlamento europeo a proposito dell’argomento signoraggio ha del kafkiano ed è proprio quello che serve.

La storia.

Sono partito studiando la definizione di signoraggio data da wikipedia. Una prima considerazione è relativa alla superficialità e soprattutto parzialità della voce “signoraggio” presentata da wikipedia. Diciamo che ce lo possiamo anche aspettare in una enciclopedia che vive del contributo gratuito degli utenti. Questo del contributo aperto a tutti è bellissimo, ma poichè in realtà esiste una supervisione, in genere soft, le voci vengono redatte secondo un criterio che non è esattamente democratico, nè esattamente proprio aperto a tutti e magari quindi , anche a versioni diverse. Fa specie perciò che accanto alle definizioni  “ufficiali”, le definizioni alternative di signoraggio, siano definite come “teorie complottiste” del signoraggio. Con ciò snaturandole in ogni caso. Pure se, in sè, non sono affatto complottiste. Potranno anche essere sbagliate (a giudizio degli estensori accreditatii – ma accreditati da chi?), ma perchè necessariamente definirle “complottiste”? Evidentemente si intende generare un preconcetto negativo. Che bisogno c’è? Nel caso, basterebbe confutarle.

Tra i dati riportati, Wikipedia cita come unica interrogazione al parlamento europeo sulla questione del signoraggio quella di Roger Helmer (PPE-DE), Charles Tannock (PPE-DE) e Theresa Villiers (PPE-DE) e indica questo link che conduce alla pagina con questo testo:

Parliamentary questions
12 June 2002
E-1673/02
WRITTEN QUESTION by Roger Helmer (PPE-DE) , Charles Tannock (PPE-DE) and Theresa Villiers (PPE-DE) to the Council
Subject:  Seigniorage
Answer(s)
What has been the impact of seigniorage on the national finances of each of the Member States which have adopted the euro?Does the Council have any estimates of the financial costs or benefits in terms of seigniorage to the UK if it were to join the euro?
OJ C 92 E, 17/04/2003 (p. 78)
Last updated: 15 April 2003

come vedete il link è alla versione inglese della interrogazione. Poiché il sito del parlamento europeo è multilingue, se lo visitate in alto a destra trovate una serie di bottoncini per cambiare la lingua, cliccando su quello (it) ne ottenete una versione in italiano, e cioè questa:

Interrogazioni parlamentari
12 giugno 2002
E-1673/02
INTERROGAZIONE SCRITTA di Roger Helmer (PPE-DE) , Charles Tannock (PPE-DE) e Theresa Villiers (PPE-DE) al Consiglio
Oggetto:  sig. raggio
Risposta(e)
Può il Consiglio indicare qual’è stato l’impatto del sig. Raggio sulle finanze nazionali di ciascuno degli Stati membri che hanno adottato l’euro?Dispone il Consiglio di stime relative ai costi o i benefici finanziari del sig. Raggio per il Regno Unito qualora questo Stato membro aderisse all’euro?
Lingua originale dell’interrogazione: EN GU C 92 E del 17/04/2003 (pag. 78)
Ultimo aggiornamento: 15 aprile 2003

E guardate il testo della risposta:

Interrogazioni parlamentari
16-19 dicembre 2002
E-1673/2002
Risposta
Dopo l’adozione dell’euro da parte degli Stati membri partecipanti, il reddito monetario che questi precedentemente generavano dalle loro valute nazionali (“signoraggio”) è stato trasferito alla BCE. In conformità dell’articolo 33 dello statuto del SEBC e della BCE, questo reddito monetario viene aggiunto ai costi o benefici netti della BCE.

In caso di benefici netti, l’articolo 33 stipula che i benefici rimanenti dopo la detrazione di un importo da trasferire al fondo della riserva generale della BCE siano distribuiti alle BCN che sono le azioniste della BCE, in proporzione alle quote da esse pagate.

Tuttavia, nei tre anni dal 1999 al 2001, il sig. Raggio derivante dalle banconote emesse non è stato raccolto e distribuito.

Il Consiglio non dispone per ora di altre stime per rispondere all’interrogazione.

GU C 92 E del 17/04/2003 (pag. 78)

Ultimo aggiornamento: 15 aprile 2003

Ecco… vedete bene?

C’è scritto sig. raggio, come traduzione del termine “Seigniorage“. Sig. raggio? Ora uno potrebbe pensare che questo magari è dovuto al fatto che per tradurre ci si è avvalsi di uno di quegli stupidi traduttori automatici che traducono frasi e termini idomatici in modi strani e fuori contesto. Che so per esempio traduttori che traducono “i’m looking for” come “sto guardando per” e non invece “non vedo l’ora di”, o altre amenità del genere. Chiunque abbia usato i traduttori automatici sa di cosa parlo. Ma, senonchè non credo che si sia usato un traduttore automatico perchè il termine viene tradotto a volte sig.raggio (minuscolo), a volte sig. Raggio (maiuscolo), e perchè nel testo della risposta invece il termine, una volta viene tradotto correttamente come signoraggio, e una seconda di nuovo sig. Raggio. Il che fa supporre un intervento umano: qualcuno si è “divertito” con la traduzione del termine seigniorage.

Ma andiamo avanti. Oltre a quanto segnalato da wikipedia, ci sono in realtà altre interrogazioni al parlamento europeo che hanno per tema il signoraggio.

Se infatti colti da curiosità interpellate il data base del parlamento in italiano, inserendo il termine signoraggio, oppure ( a questo punto) “sig. raggio”, o anche invece di solo “seigniorage”, anche “seignorage”, e ancora anche “señoreaje” o “señoraje”, (non ho provato con altre traduzioni e dizioni, ma a quanto pare per ogni lingua sembra esistere o più di una corretta dizione – come in inglese – o più di un errore – come in italiano e in spagnolo.

Riporto, in lingua italiana, quelle che ho trovato:

Interrogazioni parlamentari
20 dicembre 2001
P-3525/01
INTERROGAZIONE SCRITTA di Christopher Huhne (ELDR) alla Commissione
Oggetto:  Proventi del sig.raggio
Risposta(e)
Intende la Commissione calcolare, per ciascun Stato membro, i probabili introiti finanziari che l’introduzione dell’euro determinerà in termini di proventi del sig. raggio?Può, in ciascun caso, quantificare tale somma in forma di percentuale del PIL?Si è tenuto conto di tali proventi nelle attuali proiezioni della Commissione relative alle finanze pubbliche?In che modo i proventi del sig. raggio andrebbero trattati nell’ambito delle finanze pubbliche?
Lingua originale dell’interrogazione: EN GU C 147 E del 20/06/2002 (pag. 197)
Ultimo aggiornamento: 18 giugno 2002

e poi

Interrogazioni parlamentari
7 febbraio 2002
E-0257/02
INTERROGAZIONE SCRITTA di Christopher Huhne (ELDR) alla Commissione
Oggetto: Diritti di sig. raggio nel 2001
Risposta(e)
1. Può la Commissione effettuare una valutazione dei diritti di sig. raggio spettanti alla Banca centrale di ogni Stato membro nel 2001, ultimo anno in cui erano in circolazione le valute nazionali nella zona euro?2. Può esprimere questo valore quale percentuale del PIL di ogni paese?3. Può inoltre fornire i particolari in merito ai trasferimenti o ai dividendi pagati dalle banche centrali di ogni Stato membro alle proprie autorità fiscali nel corso di tale anno?
Lingua originale dell’interrogazione: EN GU C 301 E del 05/12/2002 (pag. 34)
Ultimo aggiornamento: 3 dicembre 2002

e ancora

Interrogazioni parlamentari
7 febbraio 2002
E-0258/02
INTERROGAZIONE SCRITTA di Christopher Huhne (ELDR) alla Commissione
Oggetto:  Previsione dei diritti di sig. raggio nel 2002
Risposta(e)
1. Può la Commissione effettuare una valutazione dei diritti di sig. raggio spettanti alle banche centrali di ogni Stato membro sulla base di una previsione per il 2002 (tenendo conto della nuova chiave di ripartizione dei diritti di sig. raggio della Banca centrale europea) oppure applicando la nuova chiave ai diritti di sig. raggio effettivi del 2001?2. Può esprimere questi valori quale proporzione del PIL per ogni caso?
Lingua originale dell’interrogazione: EN GU C 301 E del 05/12/2002 (pag. 35)
Ultimo aggiornamento: 3 dicembre 2002

e quest’altra

Interrogazioni parlamentari
7 febbraio 2002
E-0260/02
INTERROGAZIONE SCRITTA di Christopher Huhne (ELDR) alla Commissione
Oggetto:  Trattamento dei diritti di sig. raggio e pagamenti ai ministeri del tesoro
Risposta(e)
1. Può la Commissione fornire i particolari, ai fini del trattato di Maastricht e del patto di stabilità e di crescita, dei diritti di sig. raggio spettanti alle banche centrali nazionali?2. Come sono considerati tali diritti?3. I diritti vengono utilizzati per i calcoli dell’eccedenza/deficit pubblico nel momento in cui sono versati alla Banca centrale, oppure quando sono pagati quale dividendo o trasferimento al ministero del tesoro?4. Quali sono gli orientamenti o le politiche concernenti i pagamenti ai ministeri nazionali del tesoro?5. Sono compresi i pagamenti a conto di riserve passate e accumulate? Vengono considerati come entrate al momento di valutare i deficit pubblici?
Lingua originale dell’interrogazione: EN GU C 301 E del 05/12/2002 (pag. 36)
Ultimo aggiornamento: 3 dicembre 2002

Come si vede Huhne si è dato da fare. Almeno nella prima parte del suo mandato.

Guardatevi anche le risposte. Per brevità non le riporto qui ora. E’ interessante vedere come le risposte in merito sono sempre del tipo: non sappiamo rispondere, non si sa, non è possibile sapere… etc. Ma questo è un altro discorso.

Ora per ciascuna di queste interrogazioni, provate a cambiare la lingua di presentazione: italiano, inglese, spagnolo, francese… e troverete conferma di quanto affermavo sopra.

Cioè il termine signoraggio, che per altro ricorre pochissime volte nel database, nelle varie lingue, quelle poche volte che viene citato, viene appunto tradotto con diverse trascrizioni, o con più errori anche madornali. Questo vale almeno per l’inglese, l’italiano, lo spagnolo, il francese. In nessuna di queste lingue questo termine viene riportato univocamente. Ma sempre in più versioni o con errori. Certo nessuna raggiunge i vertici di sig. Raggio; non ci sta un Mr. Ray o un senor Raje.

Questo ovviamente genera problemi nella interrogazione del database. E probabilmente   per questo l’estensore della voce di Wikipedia, si è sbagliato riportando come esistente una sola interrogazione.

Dopo aver visto, diciamo, questo pasticcio sul data base del parlamento europeo, non viene un impulso a diventare complottista?

Ma come si può pensare di tradurre “seignorage” con “sig. raggio”? anzi, sig. Raggio – con la maiuscola? Tempo fa, ho segnalato la cosa e naturalmente nessuna risposta. Ho segnalato la cosa anche agli autori delle interrogazioni; la risposta è stata che non sono loro responsabili delle traduzioni… Per cui ci dobbiamo tenere un database del parlamento europeo afasico o disartrico, proprio su una delle questioni più delicate e, a mio parere, centrale della vita economica monetaria dell’europa: il diritto a stampare ed emettere moneta. Che lo si chiami signoraggio, seigniorage, seignorage, senoraje, senoreaje o sig. Raggio !!!!

Inoltre non sono riuscito a trovare nel data base altre citazioni del termine signoraggio, dal 2003 ad oggi. Nessuna citazione sul “signor Raggio”. Cioè sulla condizione base per cui esiste la BCE. E su cui il parlamento dovrebbe vigilare. Evidentemente, dopo una prima manifestazione della malattia, con la cattiva articolazione del linguaggio, l’afasia è diventata totale.

(1) Nell’ anno 1776, Thomas Jefferson dichiarava: “Se gli Americani consentiranno mai a banche private di emettere il proprio denaro, prima con l’inflazione e poi con la deflazione, le banche e le grandi imprese che ne cresceranno attorno, priveranno la gente delle loro proprietà finché i loro figli si sveglieranno senza tetto nel continente conquistato dai loro padri. Il potere di emissione va tolto via dalle banche e restituito al popolo, al quale esso appartiene propriamente.”
Feb 232010
 

bonino2Non c’è limite alla spudoratezza. Ma andiamo con ordine. Bonino fa lo sciopero della sete e della fame dicendo   “Chiediamo al governo di intervenire per dotare i cittadini di strumenti che non creino discriminazione”.

O bellissimo , ma si.! Certo . evviva!  Finalmente!

Questa è la richiesta di Emma Bonino, candidata radicale alla presidenza della Regione Lazio, che ha annunciato oggi la volontà di intraprendere uno sciopero della fame e della sete contro la mancanza di legalità, democrazia e rispetto dei diritti in questa campagna elettorale.”

Così nell’articolo di agenzia radicale. La Bonino continua:

“Mi piacerebbe che questa volta non si parlasse di una ‘protesta’, ma di una costosissima iniziativa di speranza che continuerà fino all’ultimo minuto disponibile con una iniziativa nonviolenta”

… o bene benissimo, che brava e…vediamo per cosa?

“… per far sì che vengano assicurate pari condizioni a tutte le liste che si presentano alle elezioni regionali …”

Evviva!  ma che nobiltà, fantastico, meno male che c’è lei a difenderci… e vediamo come? cosa propone?

che venga posto un argine alla situazione di vera e propria discriminazione delle liste radicali“.

…come delle liste radicali?…. non era per tutte le liste? ma …insomma , sarà un lapsus, andiamo avanti, vediamo che cosa chiede la Bonino per difendere i diritti di tutte le liste?

“magari abolendo le firme quando un partito ha dei deputati in Parlamento, dimezzando il numero delle firme da raccogliere o allungando i tempi a disposizione come già fatto in passato”.

COME??? ABBIAMO CAPITO BENE?  La prima ipotesi proposta dalla Bonino per eliminare la discriminazione sarebbe “..magari abolendo le firme quando un partito ha dei deputati in Parlamento…”

Incredibile. Ma con quale coraggio si dicono queste cose? Con quale coraggio si accosta la peggiore di tutte le norme, quella che discrimina tra i partiti che sono già in parlamento, da quelli che non ci sono, quella norma della legge definita porcata dal suo autore Calderoli, che è una delle massime ingiustizie che mette su piani di diseguaglianza chi concorre alle elezioni, una norma che grida vendetta al cielo della democrazia e la si spaccia come una norma che ridurrebbe  la discriminazione???

Non c’è più ritegno. Dove sta lo spirito radicale che proteggeva il diritto ad ogni costo? Crede che fare lo sciopero della sete per una ingiustizia la renda per questo più nobile?

Comunque state tranquilli che Bonino,  ha assicurato che  “nel limite delle possibilità fisiche derivanti da uno sciopero della fame e della sete, rispetterà tutti i suoi appuntamenti.” . Se la soluzione per cui si batte è quella di sostenere i diritti della casta ad autoriprodursi, mi auguro che schiatti di fame, di sete, di malaria, di sifilide, di dissenteria, ….

facciadaculo

Feb 182010
 

rdcattachE così ho deciso non solo di sostenere questa lista ma di candidarmi. Ma andiamo con ordine.

Questa estate, mi chiamano alcuni amici e mi dicono che hanno intenzione di preparare una lista per le elezioni regionali del Lazio. La cosa interessante, per cui mi chiamano, è che vorrebbero mettere assieme movimenti e istanze diverse presenti sul territorio considerato che nessuna delle forze alternative esistenti da sola ha la forza per farcela.

Io, sinceramente, ero abbastanza “scarico”. Lo sforzo per la preparazione (prima teorica e poi pratica) di tutto il materiale della lista partecipata, era stato grande. Anche se la struttura era già definita da tempo (la prima edizione risale al 1996 !) i riadattamenti e soprattutto tutte le pratiche burocratiche necessarie per la concreta presentazione alle elezioni mi avevano veramente stancato. Per di più, dopo un iniziale interessamento di alcuni gruppi eravamo rimasti soli. E la fatica è stata veramente grande. Il fatto poi che non siamo riusciti a raggiungere il numero di firme necessario almeno alla presentazione confesso a me aveva anche tagliato le gambe.

Ma, era ovvio. La struttura dei dd, da sola non poteva farcela. Tuttavia rimaneva un patrimonio di esperienza notevole. La proposta di questi amici era quindi per certi versi interessante. Però io non potevo che passare la palla agli altri amici dei dd laziali, nel mentre che passavo la palla anche per molte altre cose relative alla gestione della organizzazione dei DD. La mia posizione era: se la democrazia diretta ha un senso, se l’organizzazione dei DD ha un senso, allora deve potersi reggere anche senza il mio apporto. Altrimenti, per quanto mi riguardava avevo dato.

Retta la fiaccola della DD fin dai tempi bui e solitari di craxiana memoria, ora l’idea si era sparsa e diffusa, tuttavia stentava ancora a coagulare in qualcosa di concreto e tangibile. Ma il mio compito non poteva essere quello di essere one-men-org. Io potevo essere e per certi versi sono stato, appunto, tedoforo di democrazia diretta. Non potevo anche fare squadra e pubblico. Perciò anche a questi amici la mia risposta fu: fate e io sarò sempre con voi. Ma non voglio essere io a tirare. Questa volta il carro lo deve tirare qualcun altro. In alternativa io posso sempre continuare a sviluppare al teoria della dd, senza obbligatoriamente dover dare io, sostanzialmente con le mie sole forze, “corpo” alle azioni. Neanche se poi queste azioni hanno anche effettivamente avuto successo, molto al di la delle nostre piccolissime forze. Come effttivamente in diverse occasioni è stato. Così, ho guardato. Per una volta mi sono messo a guardare. Sia verso l’organizzazione dei DD, ma ancora più verso questo tentativo.

Dopo diversi mesi di lavoro, oggi posso dire che quel tentativo ha trovato ragione di essere, non nella volontà superominica di qualcuno, ma nei fatti, nella struttura stessa del tessuto sociale del Lazio.

C’è un reale bisogno di democrazia e di partecipazione. Non è la farneticazione o la visione anche profetica, ma isolata, di uno solo. No. E’  un bisogno reale. E’ un grido di dolore che si alza dalla società laziale (punta dell’iceberg italiano), dimenticata. Dimenticata come tutti gli italiani onesti, che lavorano, che pensano non solo a se stessi ma anche al bene comune, perché sanno che da lì viene il bene duraturo. Che vogliono pensare al bene dei propri e degli altrui figli. Che pensano al territorio non solo come qualcosa da profanare e sfruttare e possedere, ma come qualcosa di prezioso dove si deve vivere tutti. Che se lo tratti bene ti può dare da campare. A te e ai tuoi cari, che lì devono vivere. Lì hanno la loro sola unica casa e terra. Che non possono essere delocalizzati o trasferiti alle isole Cayman, o su un altro pianeta. Noi e le generazioni future. C’è un bisogno che cresce di opporsi sul serio alla invadente verità televisiva. Alla forza di un potere che non esita a usare qualsiasi mezzo (legale e illegale) pur di affermarsi e autoconfermarsi come sfruttatore di una Italia trattata come merce. Usando le istituzioni per trasformare la legalità a proprio uso e consumo in una serie di norme compiacenti solo verniciate di forma democratica e che gridano vergogna al buon senso e alla giustizia.

La disinvoltura con cui prostitute e trans frequentano i palazzi sacri della res publica come fossero i back stage dei locali a luci rosse, è solo una pallida indicazione, nella spudoratezza, di quanto marcia sia la gestione di tutta la cosa pubblica. Ogni riferimento alla caduta dell’impero romano è lecito.

Così questa lista nata da un reale e faticoso processo aggregativo è un piccolo e robusto fiore nel mare di merda. Gruppi politici che di solito coltivano la propria specificità, i propri simboli, i propri obbiettivi, che hanno i loro leader, hanno in questo caso fatto qualcosa di meraviglioso. Il Partito Umanista, Per il Bene Comune, i Democratici Diretti, Il partito del Sud, Rinnovamento Italiano, la rete dei cittadini per Aprilia, i comitati di cittadini di Cerveteri, Civitavecchia e altri, molti altri, sia singoli che collegati a questo o a quello. Hanno rinunciato a una egoistica speranza di egemonia e hanno cercato ciò che univa.

Abbiamo scoperto che molto ci univa. Molto sia negli obiettivi che nei metodi. Pure eravamo e siamo diversi in molte cose. Ma qualcosa di unico ci unisce. Il più potente degli strumenti organizzativi, capace di far stare assieme anche modelli sociali e obiettivi diversi: la DEMOCRAZIA.

Sì. Al di là di tutto ci unisce l’idea che solo la democrazia ci può salvare. Solo la democrazia vera, quella partecipata, quella diretta. Quella che vede il rispetto di ogni idea e di ogni testa. E non solo al momento delle elezioni, ma sempre. Anzi ancora di più dopo le elezioni. Noi dd abbiamo contribuito dando risposte a molte domande della serie: si la democrazia diretta è bella ma come si fa? Abbiamo sgombrato il campo da falsi miti. Ricondotto a pratica verità, che non esclude la delega ma la tiene sempre sotto controllo (chi legge questo blog, lo può sapere). Abbiamo portato, spero con umiltà, il patrimonio di ricerche e lavoro quotidiano fornendo strumenti e modelli. Altri ne inventeremo assieme. Altri, ne sono sicuro, verranno. La strada è ora tracciata. Potremo anche forse persino non farcela in queste elezioni regionali. Ma cresceremo ogni volta di più fino riprenderci la capacità di gestire al nostra vita, fino a riprenderci la sovranità perduta.