Lug 312007
 

Il partito democratico lancia le primarie…

democratiche, aperte, c’è spazio per tutti…

c’è spazio per fare cosa?

Non c’è alcuno spazio per la democrazia vera. E’ l’ennesima cosmesi di uno strumento che serve solo a rinvigorire la casta. Al più a creare qualche nuovo oligarca. La democrazia è un altra cosa.

 Posted by at 01:13
Apr 042007
 

In una recente intervista al corriere della sera il Ministro Vannino Chiti illustra la sua proposta sulla legge elettorale. Infatti pare raccolga ampi consensi tra la maggioranza e possibilismi nelle fila dell’opposizione. Miracolo?
Tra le dichiarazioni di Chiti spicca quella secondo la quale il referendum sarebbe uno strumento inadeguato.
Cosa intende il ministro? Intende dire che il risultato del referendum potrebbe non piacere? O si intende dire tout-court che il popolo non si deve impicciare? Continue reading »

 Posted by at 10:47
Set 222006
 

Molti elettori di sinistra si sentono infatti traditi nelle loro aspettative per le deviazioni dalle linee programmatiche esibite dal centro sinistra PRIMA delle elezioni. Si può certamente dire che lo stesso sia avvenuto nel passato e avvenga anche per gli elettori del centro destra.

E’ infatti una triste esperienza comune a TUTTI gli elettori quella di vedere calpestate o “re-interpretate” le promesse elettorali. E’ per noi naturale quindi aderire alla manifestazione nell’ambito della quale si celebrerà il FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA.

Noi crediamo che da questa morte possa partire però una rinascita. Oggi è sempre più evidente che ciò che abbiamo comunemente chiamato democrazia è in realtà un simulacro, una finzione della democrazia. Ormai è chiarissimo: la democrazia partitico-rappresentativa è una oligarchia elettiva. Noi siamo solo sudditi che possono solo scegliere i loro oligarchi. Se questa finzione muore, noi siamo felici. Perchè noi vogliamo una democrazia vera. Continue reading »

 Posted by at 10:53
Ago 042006
 

In questi giorni di post-indulto, abbiamo osservato i patetici tentativi di difesa di quei parlamentari del centrosinistra che hanno votato a favore. Almeno di quelli dotati ancora di un minimo di senso del pudore, di fronte alle migliaia di proteste suscitate tra le fila di chi li ha eletti.

Innumerevoli le arrampicate sugli specchi. La necessità di alleggerire la condizione carceraria (e che c’entrava la concussione e la corruzione?). L’alto valore morale del perdono (ma che il parlamento è una succursale della chiesa?). Fino al più prosaico “ormai se lo aspettavano e altrimenti nelle carceri scoppiava la rivoluzione”. Ma la più comune difesa era che < l’articolo 67 della costituzione sancisce che ogni parlamentare rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato>.

Due considerazioni.
La prima è che questa “libertà” di azione, questo “libero arbitrio” non giustifica proprio nulla. Non ci vuole un arca di scienza per capirlo. Il fatto che uno sia libero di fare una cosa non giustifica certo qualsiasi cosa uno faccia. Se questi sono i ragionamenti di cui sono capaci, prossimamente ci aspettiamo di vedere i parlamentari del centro sinistra votare per l’abolizione della legge sull’aborto, l’introduzione della pena di morte, l’abolizione del diritto di parola, e l’invasione della svizzera. E noi zitti e mosca.

La seconda è che questa interpretazione dell’art.67 è, a nostro modesto parere, semplicemente sbagliata. Quell’articolo è stato definito per difendere i rappresentanti dalle ingerenze e dalle pressioni indebite delle lobby di potere e delle segreterie di partito. Quest’ultime, tra l’altro non si sono sentite minimamente condizionate da quell’articolo. Anzi, hanno pesantissimamente richiamato i “propri” parlamentari alla disciplina di partito (tra l’altro curiosamente utilizzata come ulteriore giustificazione da altri votanti “forzati” e contriti). Continue reading »

 Posted by at 10:59
Set 022000
 

Da un po’ di tempo mi frullano in testa un paio di questioni che mi piacerebbe chiarire.

Molte volte Antonio ci ha ricordato i cardini del suo approccio e della sua visione delle cose.

Mi piacciono moltissimo le cose che dice in generale sulla comunicazione, sulla necessita’ della crescita personale, sull’attenzione agli aspetti top-down contrapposti a quelli bottom-up, ma, ci sono alcune cose che continuo a non condividere o forse piu’ semplicemente a non comprendere (?).

Per esempio una di queste riguarda il rapporto tra popolo-individuo e approccio top-down e bottom-up. Ogni volta che noi discutiamo di proposte per il cambiamento del sistema istituzionale, Antonio ci ricorda che questo e’ un approccio top-down e che a lui non interessa (o relativamente) e che invece interessa il livello bottom-Up. Antonio piu’ o meno dice: quando il popolo chiedera’il cambiamento (aspetto bottom-up) solo allora avremo il cambiamento. Posso essere d’accordo che il cambiamento lo avremo quando la maggioranza ne avra’ maturato la necessita’ e lo richiedera’.

Ma cos’e’ il popolo se non un insieme di individui? E come tale io, noi, non siamo membri del popolo? Insomma in quanto membro del popolo io mi sento il diritto di chiedere tutti i cambiamenti che desidero e considerare questa operazione bottom-up ne’ piu’ ne’ meno come Antonio considerebbe una analoga richiesta fatta da qualsiasi individuo appartenente al popolo. Se non e’ cosi’, vorrei capire perche’ no. Ammesso anche che la maggioranza del popolo richiedesse i cambiamenti DD che desidera, in che modo dovrebbe richiederli? Insomma Antonio dice che se io propongo di raccogliere firme, o fare una petizione, o uno sciopero, o altre tipiche forme di lotta politica democratica in favore di un sistema DD queste sarebbero iniziative top-down.

Antonio dice che, per non peccare di top-downismo e’ invece il popolo che deve fare queste richieste. Bene (fermo restando che, come dicevo mi sento un membro del popolo con tutto il diritto di fare anch’io tutte le richieste che mi piace) come diavolo dovrebbe esprimere queste richieste il popolo (o meglio i singoli individui che compongono il popolo) senza peccare di top-downinsmo esso stesso?

Insomma io ho capito (spero) che “nella comunicazione” chiunque puo’assumere una posizione top (dare risposte a chi te le chiede o fare proposte) o down (fai domande o richiedi qualcosa). Ma penso che le proposte politiche, pur collocandosi dal punto di vista della comunicazione forse sempre top-down, non sono tutte top-down allo stesso modo. Insomma mi sento insoddisfatto a caratterizzare allo stesso modo le proposte di chi mira a sottrarre potere ai cittadini e di chi mira a dare loro (noi) la possibilita’ di riprenderselo. Non mi convince l’idea che proporre un colpo di stato (magari violento) sia come proporre un cambiamento costituzionale democratico per via elettiva, sia pure solo da un punto di vista teorico astratto. Ci deve essere qualcosa altro di caratteristico e di importante, pure da un punto di vista astratto e teorico, che distingue le due proposte.

Cosi’ anch’io ho fatto un disegnino. Devo pensarci un po’ meglio, ma intanto ve lo mando cosi’ con le riflessioni un po’ buttate li’, perche’domani parto e non posso portarmi appresso il pc. Qua top-down e bottom-up non sono piu’ due versi opposti su un unico asse, ma stanno su assi diversi. Uno e’ l’asse delle istituzioni che va dal cittadino (bottom) alla collettivita’ o se volete alle istituzioni collettive di governo (parlamento, incaricati vari ecc.). L’altro e’ l’asse della comunicazione, la’ dove dovrebbe essere collocata la dimensione domanda(down) -offerta(top).

Cosi’ il vettore AB corrisponderebbe ad una proposta democratica (in questo caso le proposte DD di un movimento organizzato), la quale sull’asse della comunicazione ha una componente top-down, ma sull’asse delle istituzioni ha una componente bottom-up.

Il vettore CD corrisponderebbe invece alla fatidica e auspicata domanda dal basso di modifiche istituzionali dd, quelle fatte dai singoli semplici cittadini.

Il vettore opposto a questo (non indicato in figura), quello che va da Da C, rappresenterebbe una proposta RR o autoritaria, di chi ha gia’ il potere, o lo vuole solo per se’ o gruppo ristretto, la fatidica imposizione di colpo di stato. Essa ha componenti solo down-top e up-bottom.

Infine il vettore che va da B ad A rappresenterebbe un cittadino che richiede dal basso un governo autoritario. Essa ha componenti down-top nella comunicazione (e’ una richiesta, viene dal basso) e vorrebbe istituzioni coercitive Up-Bottom.

Forse si potrebbero cambiare i termini down, top, bottom e up, invertendoli, ma la sostanza del mio discorso credo sia chiara lostesso.

Quindi, per finire, io dove sto? Io credo che quando parlo come singolo cittadino sto nel vettore CD equando parlo come membro del movimento spero di stare in AB. Volendo si potrebbe continuare col morfismo vettoriale e dire che sono sempre un po’ tutte e due e che a seconda dell’intensita’ con cui sono AB o CD ne risulta un vettore differente…Occhei, basta cosi’ e saluti a tutti.

(*)Tratto da un post scritto sulla mailing list listaDD il 02/09/2000

 Posted by at 23:42