Una società (o un qualsiasi gruppo sociale) che implementa istituzioni democratiche dirette ha risolto tutti i problemi politici?
Chiaro che no.
Eppure spesso mi sento dire che la democrazia diretta è impossibile.
è possibile proprio perch? non pretende di esaurire il campo della politica. Come potrebbe?
La politica è il campo delle scelte e della lotta.
La democrazia è il campo delle procedure.
Il campo della politica però, è influenzato (a volte molto) dalle procedure che si utilizzano.
Anche quanto sopra, è appena un po’ meno che ovvio.
Per questo lasciare vaghe e fumose o scarsamente comprensibili, difficilmente utilizzabili, le procedure è un peccato mortale per la democrazia.
Rendere complicate le leggi, o non riuscire a renderle semplici, ? un fattore negativo per una democrazia. ( Non necessita di spiegazioni, credo).
Quelle autenticamente Sovraniste, Federaliste e Direttiste non riescono a tenere sotto controllo i meccanismi dall’ego che andrebbero esplicitati e democraticamente valorizzati. Così essi persistono deleteri. Aspetto uno scatto di generosità, di intelligenza e di umiltà.
E questa non certo è la principale fregatura, è solo la fregatura sulla fregatura primaria. Il signoraggio monetario (“il diritto di stampare moneta dal nulla”). Il quale è in mano alla Banca Centrale Europea, la quale è di proprietà di varie banche centrali nazionali*, le quali a loro volta sono principalmente di proprietà di banche private(!) – le quali banche sono poi i principali attori, che comprano i BTP su cui paghiamo interessi(!).
Attori, Registi, Produttori del film: “Quanto siete idioti che lo stato non si stampa la moneta da solo”, e caso mai chiedesse ai propri stessi cittadini di comprarsi il debito, ma soprattutto il credito!
Libero Mercato? Concorrenza? Liberismo dei miei stivali. Facciamoci una grassa risata. Mimmo Ficuzza quando imponeva ai mercati generali la propria merce e il proprio prezzo era più liberista di questi che ci stanno spolpando, per nostra stupidità.
Nel 2006 stavo nei meetup. Ero un grillino. Ma non ero cieco. Molto prima delle epurazioni, prima della proprietà del simbolo nelle sue sole mani, prima della dichiarazione dei candidati M5S che devono firmare riconoscendolo lider del movimento. Allora grillo diceva anche che mai avremmo partecipato alle elezioni…..E ho trovato questo scambio con Utopia una grillina del mio meetup:
UTOPIA: Ed ora tu dici di non voler partecipare all’incontro con Beppe perchè,cito:”Non mi piace che qualcuno praticamente deciderà cosa e con che ordine dovranno essere dette le cose senza che abbia concreta voce in capitolo”.Ci leggo una contraddizione.
IO: Scusa, ma non capisco dove starebbe la contraddizione. preferiresti foulard di Valentino? [:D] bene con quel metodo avresti sicuramente la possibilità di proporlo e di discuterne.
La differenza sta nel fatto che nella mia visione il luogo e soprattutto le modalità dell’incontro, dovevano essere discusse e decise da tutti. Non da Grillo o dal suo staff, soltanto. Ma questa possibilità non è nemmeno lontanamente ventilata. Perchè non stiamo parlando di una riunione tra poche decine di persone dove più o meno tutti hanno sempre la possibilità di parlare. Ma di un momento in cui mostriamo e santifichiamo la nostra diversità, con la presenza di moltissime persone. Non c’è alcuna discussione sulle modalità democratiche che questo movimento dovrebbe implementare, se non quella suscitata da rompiballe come me o qualcun altro. Chi ne parlerà lì?? un leader che volesse rendersi inutile, dovrebbe porre anche questa questione, tra le mille altre iniziative per le quali chiede supporto.
Anch’io ho delle immagini. Un palabanca pieno di persone, striscioni, volantini, cori… sul palco persone che stanno lì perchè hanno avuto l’imprimatur di Grillo, nessuna delle quali ho avuto la possibilità di scegliere … passerella di “oratori”, (nessuno dei quali ho avuto la possibilità di scegliere), che raccontano quante cose belle si stanno facendo qui e qui… applausi… poi ecco arriva lui… standing ovation, risate, lacrime…, ma ecco che qualcuno grida qualcosa di inintellegibile contro il palco e grillo, microfono in mano, che risponde garbatamente con qualche battuta tagliagambe, ma quello insiste e allora montano le grida di protesta e quello più o meno elegantemente viene zittito… e il rito riprende fino all’apoteosi finale… tutti tornano a casa col cuore gonfio di orgoglio e felici di aver “partecipato”…
E dove sta la nostra diversità? Nell’osannare Grillo invece che il nano?
La differenza dovrebbe stare nel fatto che ognuno di noi dovrebbe poter contare sulla sua piccola fettina di potere decisionale, la differenza dovrebbe stare nel fatto che tra di noi i “capi” si dovrebbero poter scegliere in modo limpido e trasparente.
Mai più seguirò una bandiera, nemmeno se mi piace, neanche insieme ad amici, senza avere un paritetico potere di determinare dove quella bandiera deve andare.(Questo potrebbe diventare il mio “Delenda Cartago”)
….
Buona giornata anche a te. Oggi sole, finalmente. E speriamo che domani non sia “sola”.
Pino(strano)
L’ottimo Byoblu, pubblica un post di Fabrizio Li Vigni di analisi critica delle critiche fatte al M5S; chi vuole se lo legga pure tutto qui.
A me colpisce soprattutto la “quarta” critica che riporto in coda integralmente perché è un bel campionario di sofismi.
Cosa dice l’autore in questa difesa critica di Grillo, che di ‘critica’ ha solo la riproposizione del termine per una dozzina di volte. Esaminiamolo bene.
L’autore fa riferimento al caso Tavolazzi e Favia introducendolo con un “SE”. “Se si riferisce al caso Tavolazzi….ecc” Poi dimentica di descrivere le altre possibilità nel caso non ci si riferisca a quel “SE”.. No, caro Fabrizio Li Vigni, non ci si riferisce al solo caso Tavolazzi & c. E dove stanno, quindi, le altre tue risposte? Non ci stanno. Su questo la analisi “critica” si riduce al SOLO caso Tavolazzi & c.
Invece, tra le altre cose:
– Ci si riferisce anche alle numerose cancellazioni in più occasioni nel tempo dei risultati delle prima sbandierate opportunità per i grillini di definire gli obbiettivi politici via web e poi invece, appunto, cancellate d’imperio da Grillo-Casaleggio. Firenze, Milano ecc. insegnano.
– Ci si riferisce al fatto che anche la regola del non presentarsi in tv, come altre, è stata definita solo da lui e quindi comunicata al volgo.
– Ci si riferisce a tutto il NON-statuto chè stato definito solo da lui, e nessuno sa come e, soprattutto, se questo statuto possa essere modificato. Anzi si sa. Solo lui può modificarlo.
– Ci si riferisce al fatto che il simbolo del Movimento appartiene solo a Grillo-Casaleggio e i membri non hanno alcun potere decisionale circa il suo uso o non uso.
-Ci si riferisce al fatto che anche nel caso dell’espulsione di Tavolazzi & c. solo lui ha deciso questo e nessuna consultazione c’è stata tra i membri del M5S.
Il massimo dello strabismo si raggiunge quando scrive che “Da che mondo è mondo, poi, la democrazia non è l’anarchia, ma è lo stabilimento (collegiale o meno) di una serie di regole.”
Ma che dici?
Allora non avrebbe alcuna importanza che TIPO di regole stabilisci??
Questo non è strabismo: è cecità.
Se la regola fosse: “art.1 Il capo ha ragione. art.2 Il capo ha sempre ragione. art.3: Nel lontano caso in cui il capo non avesse ragione entrano in vigore immediatamente l’art. 1 e l’art.2”. Ti sembra che questa sarebbe una regola democratica? QUALI REGOLE costruisci ha MOLTA importanza.
In democrazia la PRIMA regola è che la sovranità appartiene al popolo. Solo in questo caso si può parlare di democrazia e di “uno vale uno”. Ti sembra questo il caso di Grillo-Casaleggio-M5S???
Poi ammette: “Si può contestare certo che quelle regole siano state scelte da due sole persone, ma vien da dire: primo, senza un progenitore non c’è un figlio;”
Ma che graziosa metafora degna del miglior De Lapalisse. Il punto è: che tipo di genitore sei e che tipo di figlio vuoi! Un genitore che vuole un figlio democratico non lavora per costruire una specie di dittatura. Ma costruisce regole che permettano la vita della democrazia, non il suo soffocamento.
E’ vero. SE non c’è democrazia non la puoi costruire con un metodo che sia pienamente e formalmente democratico. E’ ovvio. Se inizialmente non hai democrazia devi basarti su qualcos’altro.
Ma non sarebbe stato meglio usare un metodo comunque collegiale? Anzi, inizialmente, ERA così! Poi solo il leader (illuminato?) ha deciso.
E tuttavia un leader che lavora per la democrazia diretta, non lavora per rendersi padrone unico e indispensabile, ma lavora piuttosto per rendersi inutile. E’ questo, che soprattutto mi preoccupa.
E infine scrive: “secondo, a chi non sta bene che il M5S sia stato creato da Grillo e Casaleggio, non rimane che crearsi il proprio movimento o semplicemente non partecipare a questo.”
No, caro Li Vigni. Non è quello che non sta bene.
Intanto non è vero che sia stato creato da loro. Anzi prima, Grillo ripeteva all’infinito che il movimento era stato creato dai cittadini. Con lui come riferimento, ma non da lui. All’inizio ogni meetup era creato, da singoli cittadini che, a proprio pagamento aprivano uno spazio ‘fan’ di beppe grillo. E non è che un fan club appartiene all’oggetto del fanatismo. Lui era il leader carismatico. Vero, senza di lui non ci sarebbe stato. Ma non l’ha creato lui.
Lui (con Casaleggio) ha piano piano trasformato il ruolo di leader carismatico nel ruolo di padre padrone del movimento. Poi, certo, se a uno non piaceva poteva sempre andarsene.
Questa sarebbe l’opzione democratica: o accetti i dikat o puoi sempre andartene. Fantastico. Meno male, grazie che posso.
E infatti io me ne sono andato (già nel lontano 2009). Ma, a casa mia, in un movimento dove “uno vale uno”, se c’è qualcosa che non mi piace, prima posso discuterne, proporre soluzioni diverse, votare e poi, se la maggioranza decide in maniera per me proprio inaccettabile, allora me ne vado.
Dove sta questo nel M5S??
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Estratto dall’articolo in questione:
Quarta critica: il M5S è gestito da Grillo e Casaleggio e la tanto sbandierata democrazia dell’“uno vale uno” non è reale.
Se ci si riferisce al caso di Giovanni Favia e Valentino Tavolazzi, bisogna riflettere su un’ovvietà che in pochissimi hanno rilevato. Se io mi iscrivo a un movimento, un gruppo o un’associazione, diciamo Greenpeace, ne sottoscrivo lo statuto. Quest’ultimo contiene delle regole. Se non le rispetto, o vengo trovato ad appiccare fuoco alle foreste, vengo espulso. È una questione di rispetto nei confronti di coloro che restano: se mi mantenesse dentro, Greenpeace ci perderebbe in termini di credibilità vis-à-vis degli altri membri. Da che mondo è mondo, poi, la democrazia non è l’anarchia, ma è lo stabilimento (collegiale o meno) di una serie di regole. Tavolazzi e Favia volevano estendere il tetto massimo di due legislature posto da Grillo e Casaleggio (infatti Favia, giunto a due legislature, si sta ricandidando per la terza con Rivoluzione Civile). Espellerli perché non condividono questo precetto essenziale non è anti-democratico, significa evitare che il M5S si perverta e diventi qualcosa d’altro. Se i due attivisti “eretici” fossero riusciti nel loro intento, avrei votato altrimenti. secondo, a chi non sta bene che il M5S sia stato creato da Grillo e Casaleggio, non rimane che crearsi il proprio movimento o semplicemente non partecipare a questo.