Feb 222009
 

zdanov

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Zdanov, Andrej Aleksandrovič (Mariupol 1896 – Mosca 1948), uomo politico sovietico, partecipò alla rivoluzione del 1917, quindi assunse l’incarico di segretario del Partito comunista a Leningrado. Fu protagonista della feroce repressione scatenata da Stalin contro gli oppositori politici e sostenitore acceso delle epurazioni di massa nel partito. Teorizzò e praticò una linea di politica culturale di tipo dogmatico, che da lui prese nome (zdanovismo), che negava le libertà di ricerca e di pensiero e asserviva la cultura alle esigenze propagandistiche del regime comunista

(Tratto da Encarta.)


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d'alia

D’alia, Giampiero (Messina 1966 – ???? 20xx), uomo politico italiano, Presidente del gruppoUDC-SVP-Aut, Membro della Giunta per il Regolamento, Membro della Giunta delle elezioni e delle immunita’ parlamentari, Membro della2ª Commissione permanente (Giustizia). Membro del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa, Membro della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
 Sostenitore acceso delle epurazioni di massa in internet. Teorizza e pratica una linea di politica culturale di tipo dogmatico, che da lui prende nome (zdaliavismo), che nega le libertà di ricerca e di pensiero e asserve la cultura alle esigenze propagandistiche del 
regime berlusconiano

zdalianov_11“Stessa faccia stessa razza” dicono i greci ai turisti italiani in vacanza. A guardare le foto qui sopra comincio a credere nella psicosomatica e persino nelle teorie lombrosiane.

Egli è promotore di un emendamento al DDL 773, che si propone di oscurare e censurare  i siti e le reti di social network che non si adeguano alle richieste di cancellazione di utenti o messaggi supposti illegali sulla base della semplice ipotesi di reato, a prescindere da qualsiasi giudizio e/o processo che lo dimostri. E lascia questo potere a discrezione del Ministero degli Interni, e non della magistratura. Proseguendo la linea Berlusconiana di attacco al principio della suddivisione dei poteri a vantaggio del governo. 

Ascoltate questa intervista del sen. avvocato (c’è da non crederci) D’alia :
  Intervista a D\’alia
Questi non si vergognano più di niente.

Denunciano i cinesi per le mancate garanzie dei diritti umani e di libertà di espressione, ma una proposta così illiberale e giuridicamente mostruosa è difficile pensarla.

Restringono le possibilita di indagine riducendo le possibilità di intercettazione, perchè, dicono, devono garantire la privacy (loro).

Mantengono nel loro seggio parlamentari condannati con sentenze passate in giudicato, semplicemente non facendo il loro lavoro nella apposita commissione (di cui per altro il senatore fa parte) che altrimenti dovrebbe semplicemente formalizzarne la decadenza; si ergono al di sopra della legge inventandosi tutte le salvaguardie e le norme “garantiste” possibili.

Però, diventano giustizialisti e massimalisti quando intravedono la possibilità di mettere il bavaglio a quel poco di libertà che è rimasta.
Sono peggio degli stalinisti, e dei fascisti. Che di quelli qualcuno, giustificato dalla fede, se ne potrebbe salvare. Questi sono ipocriti, privi di alcuna coerenza ideologica e totalitaristi, ma per istinto, per interesse. E i peggio sono i lacchè, i peones. Come accade sempre i lacchè sono più realisti del re, perchè devono ingraziarselo. Era così per Zdanov. D’alia sembra seguire le sue orme.

Complimenti a lui per aver legato il suo nome ad imperitura memoria a questa immagine. Qui in italia e  in giro per il mondo.
In Cina gli daranno una onorificenza o gli faranno un monumento.
Dia retta, senatore, ci si trasferisca. Vedrà, si troverà benissimo. Lì vogliono e fanno esattamente la stessa cosa che vuole lei.

  5 Responses to “D’alia: lo Zdanov de noantri.”

  1. Zdanov ha la faccia da leader,grande carisma! l’altro ha la faza da pork e da lecchino.

  2. L’UOMO CHE HA DISONORATO L’ITALIA E GLI ITALIANI

    Quella montagna di torbidi interessi che ruotano intorno alla “politica” di Silvio Berlusconi e del suo entourage, sono tali e tanti che, una sua eventuale caduta, metterebbe a rischio la sopravvivenza di tutta quella parte marcia e potente del nostro paese (dalla criminalità organizzata fino al più piccolo imprenditore senza scrupoli) che, fino a oggi è stata garantita, legittimata e protetta da ogni interferenza. Da questo momento tutto è possibile e i colpi di coda del caimano non si faranno attendere. Così, le tre reti Mediaset, di proprietà del Nababbo nano, daranno il via ad una campagna denigratoria e diffamatoria senza precedenti, avallata e sostenta dal TG della prima rete nazionale, messo sotto scacco dal laido Minzolini.
    I cani da guardia, nelle persone di Vittorio Feltri, Belpietro, Sallusti e banda, sono pronti a sguinzagliare scagnozzi, spioni, sicari e maestri del raggiro per intentare un’operazione di killeraggio politico, mediatico e fisico, fatta di intimidazione, ricatto e dossieraggi e, in linea con le perverse ragioni dei peggiori regimi sud-americani. Le quotazioni relative al mercimonio dei parlamentari, toccheranno i massimi di sempre e, ogni buon senso e ragionevolezza, si prostituiranno alle lusinghe e alle seduzioni del denaro e del potere.
    Non dimentichiamo inoltre che, tutta la corte scodinzolante di servi, ruffiani, parassiti e puttane, è consapevole del fatto che, detronizzato il piccolo ducetto, per loro sarà la fine e, niente e nessuno potrà mai riabilitarli e riscattarli da una condizione di disonore e di infamia che da sempre ha caratterizzato la loro insulsa e miserabile esistenza. Pertanto, i pretoriani dell’imperatore nano, dovranno fare ritorno fra i miasmi e il fetore di quel limbo gelatinoso che, nella cloaca massima romana, consacra la sua originaria derivazione etimologica.
    “ Non vedo l’ora di farmi giudicare” affermava convintamene il Cavaliere nano, giorni or sono . A distanza di una settimana, con la stessa convinzione, dichiara. “ Non ho nessuna intenzione di presentarmi davanti a quel plotone d’esecuzione.” Il nano non si smentisce mai! Malato era e malato resta, con la sola eccezione di un ulteriore peggioramento psico-patologico progressivo e degenerativo.
    L’operazione “Mani pulite”, al confronto dell’attuale circostanza, è stato un gioco da ragazzi. Oggi, il rischio di un colpo di stato, è reale e palpabile. Se l’opposizione tutta, le istituzioni e la cittadinanza responsabile, non prenderanno coscienza di una tale eventualità, l’Italia e gli italiani smarriti, si troveranno impreparati nel contrastarla. Aspettiamoci il morto!
    Io lo avevo detto!!

    Gianni Tirelli

  3. SOLO CHIACCHIERE E DISTINTIVO!

    Una società a irresponsabilità illimitata

    Se la gente fosse messa di fronte, quotidianamente, alle proprie responsabilità oggettive, saremmo tutti, più felici e appagati. Questo non succede, proprio in ragione del fatto che, per il Sistema, è molto più redditizio tenerci sotto scacco, così da potere manipolare a proprio piacere e in ogni momento, gli individui e la realtà. Il fatto, poi, di avere delegato al Sistema ogni nostra oggettiva individualità, personalismo, immaginazione e slancio rivoluzionario, ha prodotto in noi quella perdita di autonomia e di libera scelta, che erano alla base del significato stesso di esistenza.
    E’ del resto singolare il fatto che, il liberismo, visto il contrasto logico (e, diversamente dai suoi supposti obiettivi), sia stato in grado, più di ogni altro regime comunista massimalista, di pianificare e mettere in atto un’opera di omologazione e appiattimento culturale, unica nella storia dell’uomo.
    Se tutti i rappresentanti della politica, dell’economia e delle istituzioni, fossero messi di fronte e sempre, alle proprie responsabilità e, di seguito, sanzionati e penalizzati, per le regole infrante, la fiscalità evasa, gli obblighi e i doveri civili calpestati, cambierebbe di colpo, la fisionomia del nostro paese. In questo modo, la società, acquisterebbe e svilupperebbe quella sensibilità necessaria per distinguere il vero dal falso e il giusto dall’iniquo.
    L’inquinamento, una tragedia che, da decenni, compromette (spesso in maniera irreversibile), le acque e il territorio, accanendosi sulla qualità della vita dei cittadini, si ridurrebbe drasticamente e così, la mortalità relativa ad incidenti stradali e sul lavoro.
    Se poi, in maniera esemplare, venissero colpiti e condannati tutti i responsabili di quella serie infinita di comportamenti illeciti, violazioni e abusi, che caratterizzano la vita sociale, pubblica e politica di questo paese, e concorrono massicciamente a decretarne il suo declino economico e deriva morale, saremmo in grado di dare, alla locuzione “società civile”, la sua (da troppo tempo contraffatta), esatta interpretazione storica ed etimologica.

    L’attenzione alla guida, la prudenza e la concentrazione, raggiungono il loro picco, nella misura in cui, l’automobilista, è responsabile in toto dei suoi atti e comportamenti, e consapevole dei rischi e della certezza della pena.
    L’avere reso obbligatoria l’assicurazione, relativa alla conduzione di autoveicoli e motocicli, ha vanificato la soglia di attenzione di automobilisti e motociclisti, fino ad azzerarla completamente. Questa considerazione che, a una prima lettura, potrebbe apparire estrema e impopolare, ci consegna, diversamente, lo spaccato del meccanismo perverso delle liberalizzazioni (in questo specifico caso, delle compagnie di assicurazione) che, ha fronte di profitti sempre maggiori, hanno mercificato la responsabilità individuale dei cittadini, accollandosi virtualmente le conseguenze dei loro comportamenti illeciti. Quel “tagliandino” dai costi esorbitanti, esposto in bella vista sul lunotto delle nostre autovetture, è una speciale licenza di uccidere che disinibisce da ogni responsabilità individuale. Uno scudo che protegge penalmente da qualsiasi addebito, sia l’automobilista negligente che la compagnia di assicurazione.
    Ma le perverse logiche del Sistema Liberista Relativista sono in netto contrasto con questa mia suggestiva tesi, tanto è vero che, alla vita delle persone, viene anteposto il profitto e l’interesse particolare. Del resto, non c’è da stupirsi più di nulla!
    Queste moderne “strategie di mercato” sono oramai in uso da decenni e applicate ad ogni settore e contesto sociale.
    Ci sono circa, 7000 morti sulle strade ogni maledetto anno e, circa 24000 individui vittime di traumi invalidanti. Di questi, l’80% fa uso delle cinture.
    Cinture di sicurezza, airbag, pneumatici calamitati, freni inchiodanti e tutto quel baraccone di tecnologie infantili e ludiche (full optional) di cui sono provviste oggi le moderne autovetture, non intervengono in nessun modo sulla nostra incolumità.
    Dirò di più!
    Gli sponsor che propagandano le loro super vetture, evidenziandone le particolari caratteristiche, come elementi di assoluta sicurezza, sono i primi e soli responsabili di quella carneficina che si consuma, con sistematica scadenza sulle nostre strade.

    Fra le sanzioni amministrative, “la guida senza cinture”, é quella che produce gli introiti maggiori a fronte di risultati deludenti. Lo stesso discorso vale per i vaccini, i detersivi, le creme rassodanti, snellenti e rigeneranti, le merendine, il danacol, l’actimel, la ricerca sul cancro, i diserbanti, i fertilizzanti, i pesticidi, le missioni spaziali, la pubblicità, i master universitari e tutte le minchiate di quest’epoca nefasta e tumorale, che soffocano la nostra esistenza e svuotano le nostre tasche. Cinture, air bag, abs e altri marchingegni di questo tipo, se non esistessero, per il solo fatto di generare profitti ai soliti imprenditori impostori e fare divertire i loro inventori, non sarebbero di alcuna utilità anzi, controproducenti. E’ proprio sulla base di una sicurezza illusoria, indotta dalla propaganda opportunista del Sistema che, la gente, pigia sull’acceleratore e si schianta. Se veramente questi signori, avessero a cuore l’incolumità e la salute dei loro cari e amati concittadini, cercherebbero, a) Di limitare la velocità delle loro autovetture, b) Di risolvere la tragedia dell’inquinamento da combustione. Eco pass, sanzioni, marmitte catalitiche, euro 1/2/3/4, non sono, che imbrogli, trabocchetti, pianificati a tavolino per estorcere denaro fresco alla gente che lavora. Lo scopo, affermano, è quello di inibire i comportamenti illeciti degli automobilisti. Balle!! Fumo negli occhi e prese per il culo!! La schiacciante realtà lo conferma. Quelle che, oggi, sono definite le “regole”, in verità hanno la stessa efficacia della dicitura, “Il fumo uccide”, stampigliato sui pacchetti delle sigarette, della confessione cattolica che ti assolve dai peccati, e della pena di morte usata come deterrente. In verità, tutti continuano a fumare, a peccare e a uccidere, con grande giubilo del Sistema e dei sostenitori del PIL.
    Il potere di convincimento e di lavaggio mentale di questo Sistema é ammirevole! Ci rincoglionisce, fingendo di sensibilizzarci e, si inventa regole per poterci sanzionare. Lui non vuole la nostra sicurezza, non opera per una qualità di una vita più sostenibile e felice! Al Sistema vampiro, interessano solo i nostri soldi, e così dissemina le sue mille trappole su tutto l’intricato tessuto sociale, contando sullo sfinimento e l’incapacità di reagire dei cittadini.
    La storia vergognosa e infame dei semafori con il trucco, ce la siamo scordata?
    Hanno fatto del suolo pubblico un’azienda privata – tutto qui!!! Siamo trattati al pari di bestie ammaestrate e intanto, loro, se la ridono alle nostre spalle mentre, nel frattempo, stanno armando una nuova trappola.
    Dobbiamo usare la nostra testa se intendiamo onorare la verità, a costo dell’impopolarità, e analizzare a fondo le circostanze, senza prendere per oro colato ogni minchioneria che ci spacciano per buona e improntata al nostro bene. Chi, oggi, può ancora credere nella bontà di un Sistema che ci ha prosciugato da ogni barlume di felicità e di speranza? Questa banda di sanguisughe, ci ha spremuto, ci spreme e continuerà a spremerci come dei limoni, fino a quando l’ultima goccia del nostro sangue, sarà stata risucchiata dalla loro arsura di potere e di denaro.

    L’intento, di questa mia dissertazione, è quello di smascherare la retorica di tutti quei luoghi comuni che ci spacciano come taumaturgici ed esempi di civiltà, per indicare al lettore, un diverso punto di vista e una sua personale riflessione.

    Gianni tirelli

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