Mar 262010
 

Da quando sono comparsi i manifesti inneggianti a Marzia “vera comunista”,
ci chiediamo chi li abbia messi e dove sono stati stampati.
Il perché, invece, ci è stato subito chiaro.
Servono a screditare Marzia e La Rete dei Cittadini agli occhi delle persone a cui noi invece diciamo quello che siamo:
Nè destra, nè sinistra nè centro. Siamo contro la casta e per cittadini senza ideologie. E il messaggio arriva.
Soprattutto a quelli che schifati dalla vicenda del PDL e che hanno capito la verità, si rivolgono a noi alla ricerca di aria pulita, di onestà.
E qualcuno da qualche parte se ne sta accorgendo. E ha paura.
davide contro goliaPaura di noi formichine.

Tre ore fa, David mi telefona, e mi dice che ha individuato la tipografia.
Eureka!
“Bravissimo David! Sei un mito!”
Che fare? “Ma andare subito e chiedere conto!”.
Sta in via dell’omo 55. David è forte. David va.
Si presenta. Lui è un candidato della Rete dei Cittadini
e dice che sappiamo che  i manifesti così e cosà, sono stati stampati da lui
Quello che sembra il gestore, un certo Bruno, conferma e curioso chiede perché.

David dice che vorremmo sapere chi è che ha commissionato quei manifesti.  Che dice cose sbagliate e che Marzia non approva affatto.  Ma non crediamo che sia un amico.
Lui annaspa, dice che non sapeva che erano un problema, che anzi chi glieli ha commissionati ha detto che stava facendo un favore  alla Marzoli
David insiste e dice che vogliamo saperlo, perché comunque è vietato stampare manifesti senza che si possa individuare da chi sono stati commissionati e da chi sono firmati. Che almeno ci faccia sapere se era un amico, che ha sbagliato, allora tutto finisce lì, ma se invece è stato un atto maligno allora le conseguenze saranno una denuncia ai carabinieri.
Bruno, chiama.  L’altro dice a Bruno di non credere che David è un rappresentante della rete, che invece sarà qualcuno dei radicali, incazzato e lui non vuole che loro sappiano di questo favore.
David allora mostra i volantini . i suoi santini, i suoi documenti . Non ci sono dubbi lui è della Rete dei Cittadini.
Che quindi richiamasse e dicesse chi è senza paura.
Bruno richiama. L’altro allora dice che i manifesti li ha commissionati proprio Marzia Marzoli. La bugia è troppo grossa, tuttavia anche per dimostrare a Bruno che non è vero, David La chiama con lui presente. E Bruno capisce che Marzia ovviamente dice che la cosa è semplicemente ridicola e di muoversi con prudenza, quella è gente cattiva.
Ma David chiede a questo punto con molta gentilezza, ma grande decisione, di saper il nome. Che la cosa è grave. Bruno dice che, adesso ha capito la situazione, che gli dispiace ma lo dirà solo ai carabinieri.
Evidentemente, anche lui deve muoversi con “prudenza”.
Piuttosto visto il danno che, anche senza volere, lui ha causato è disposto a stamparci 10.000 manifesti a prezzo del costo della sola carta: 1000 euro. David ringrazia, ma noi non vogiiamo affatto sporcare tutta Roma. Ci basta che i nostri manifesti, siano affissi nei nostri spazi previsti dal comune: il 5e 6 e il 35 36.
Ci basterebbero, perché appena appiccicati ce li coprono subito con una valanga di mondezza tutta illegale.
Discutiamo e decidiamo di andare subito dai carabinieri a denunciare i fatti descritti.
MI chiede se voglio mettere anche il mio nome nella denuncia. Io gli rispondo che lo farei volentieri ma sono a Ostia, a lottare anche io contro gli attacchini abusivi e sto appena uscendo dal comando dei vigili urbani per chiedere un minimo di controllo e di rispetto delle regole. Almeno di attenzione verso chi le regole le rispetta. Tutte.
David va dai Carabiinieri. Tra un po mi dirà come è andata. Gli raccomando di parlare col comandante della stazione o col vice, che la questione è grave.
David, hai ragione, non ti preoccupare. Sono con te. Lo dico qua. Pubblicamente, sul mio blog. Hai la mia parola d’onore. Dividerò conte ogni eventuale spesa legale e affanno che ci sarà da condividere per combattere questa feccia.

Mentre sta andando, David mi richiama. Ha notato che da stamane, strane macchine piene di manifesti con persone evidentemente straniere, stazionano vicino ai bandoni del comune per  appiccicare i manifesti. Ha notato che i nostri manifesti vengono immediatamente ricoperti subito dopo essere stati appicciati nei nostri spazi: il n.5 e 6 e il n. 35 e 36. La gente neanche sa che ognuno ha i suoi e non servono come campo di battaglia. Noi soli,  li abbiamo messi unicamente nei nostri spazi. In nessun altro posto. Per i fuorilegge è facile zittirci. Chi rispetta le regole soccomberà a chi ne fa strame? sarà così, se le forze dell’ordine non difendono la legalità. Sarà così se i cittadini non ci daranno forza.
David va verso la stazione dei Carabinieri.
E’ quasi un segno divino, che chi sta facendo questo si chiami così. Combattiamo con la fionda contro dei fuorilegge che non gli importa di nulla. Che non esitano a nessun mezzo pur di non cedere neanche un granellino di potere ai legittimi proprietari: il popolo. Anzi i singoli cittadini. E siamo appena all’inizio.
Cittadini onesti, aiutateci. Aiutatevi.

 Posted by at 16:10

  8 Responses to “David contro Golia. Scoperta la tipografia dei manifesti illegali inneggianti “a Marzia comunista”. CHI li ha ordinati? La magistratura indaghi.. e in fretta..”

  1. Grande pino!
    La cosa più sconfortante è che la gente nemmeno sà che ci sono spazi dedicati a poster per ogni lista!! Io per esempio nemmeno lo sapevo. I cittadini nemmeno sanno che la guerra dei poster avviene completamente al di fuori della legge.

    E quei pochi politici che da anni si sono fatti paladini della legge, apparentemente con una certa coerenza (IDV, Radicali, …?) da anni rinunciato a denunciare chi fà lo stesso, della propria coalizione (o forse addirittura dello stesso partito/lista). Anch’essi dunque ritengono che il rispetto di queste leggi sia un “legalismo”, un “cavillismo”, quando invece, assieme ad altri gravi violazioni (vedi par condicio), impediscono quasi totalmente a piccole liste o partiti di competere senza commettere illegalità.

    Infatti, oggi nuove liste/partiti che vogliono competere anche minimamente, se non hanno montagne di soldi (da dove e perche?) per pubblicità a pagamento, sono QUASI costretti a passare attraverso una specie di “giuramento di sangue” (come si fà la malavita) fatto dalla commissione di tutta una serie di illegalità (poster illegali, aiutini nelle firme) che “fanno tutti”, che poi ti rendono impossibile in futuro dire qualcosa quando quelle stessse le fanno gli altri.
    In questo modo si accertano, quasi completamente, che chi entra nel giro.

    Tanto di cappello agli iscritti della Rete, che hanno gestito con grandissimo impegno, a non aver ceduto a queste enormi pressioni. A questo,a mio parere, davvero la Rete può dire di avere una seconda unicità, oltre allo statuto democratico diretto, quella di non solo essere “essere PER” la legalità, ma di “essere stati ed essere NELLA legalità, senza se e senza mà”!

    Rufo

  2. Grande post, pino, ti sei superato, tra il mistico e il giornalistico. Siamo arrabbiati. E intenzionati a continuare. Chi ha paura si rassegni.

  3. Thanks Pino for your works of Direct Democracy, the only solution for people. The Sovereign People Network will bring solutions and equality. Prosperity through cooperation and sharing. Glad to find you again dear friend Pino. Bruce

  4. la casta… non sa proprio piu’ come fare per mantenersi agganciata illegalmente al potere.

    se vedete gli attacchini abusivi fotografateli pubblicheremo le loro ignobili azioni.

  5. @Bruce
    Bruce! My very dear friend, I’m very happy to meet you again! I’m going to write you very soon, about this exiting and hard election campaign, after the voting.
    Whishing you all the best.

  6. LA DESTRA E LA CULTURA DELL’ACQUA SPORCA

    Possiamo tranquillamente dire che, oggi, la cultura, è una sorta di depuratore, che intende liberare dalle contaminazioni degenerative, immesse nel pensiero libero, i rifiuti inquinanti, tossici ed omologanti, quale risultato della contraffazione della realtà e quindi, della verità, addotti dal Sistema Liberista e Relativista.
    Oggi, parlare di una cultura di destra, corrisponde a bestemmiare. E’ come a volere sostenere il primato dell’acqua sporca sull’acqua pulita, della guerra sulla pace, del regime autoritario, sullo stato di diritto, della devastazione dell’ambiente sulla qualità della vita.
    In realtà, la cultura, è di chi la fa.
    La cultura è una presa di coscienza, di consapevolezza; un bene di prima necessità. E’ un bisogno che non si può eludere e, come l’arte, in tutte le sue forme, abbisogna di impegno, continuità e passione. E’un atto dovuto alla vita.
    Non rammento, nonostante gli sforzi, il nome di un uomo di cultura di destra (già di per se, un ossimoro) che, in questi decenni, sia arrivato agli onori della cronaca, per meriti, relativi alla musica, al teatro, alla letteratura, alla poesia o all’impegno sociale e civile
    Persone, che si identificano in una certa ideologia, sono di per se fuori dalla cultura, a meno che, come oggi, l’acqua sporca, la guerra, il regime mediatico e la devastazione dell’ambiente, siano i nuovi criteri di una nuova cultura.
    La sinistra, non si accampa l’esclusiva della cultura, ma è la stessa che, per incompatibilità, si dissocia da chi, cultura non produce. All’inverso si comporta l’ignoranza.
    Un uomo di cultura, che ha raggiunto la fama per meriti assodati, non si pone il problema di dare un colore politico al suo impegno intellettuale, ma è la stessa cultura che lo assorbe al suo interno.
    Potrei portare l’esempio di una trasmissione come “Report”, che rientra (a detta della maggioranza di governo), nella lista di proscrizione dei programmi ideologici di sinistra.
    L’equivoco che nasce da tali affermazioni (per non dire altro), sta proprio in questo pasticcio verbale, e in una lapalissiana malafede. La stessa destra, dovrebbe, al contrario, esultare per un tale programma, vista l’entità dei crimini che denuncia, degli abusi e dell’illegalità imperante, al fine di allertare la popolazione, e renderla consapevole della realtà che la circonda. La stessa destra, per stringente logica, dovrebbe investire sempre di più su questo tipo di informazione.
    Ma tutto ciò è utopico, visto, che sarebbe in netta contraddizione con la loro cultura; quella dell’acqua sporca, della guerra, del regime, e della devastazione dell’ambiente.

    “Report” è di sinistra, per il solo fatto che porta alla luce i comportamenti illeciti, dei quali, la stessa destra è corresponsabile e complice. Non esiste altro motivo. “Gallina che canta ha fatto l’uovo”.
    Oggi la destra italiana, tutela il crimine e la criminalità, e sdogana l’illegalità come moderna regola relazionale, essendone parte integrante, nella nuova veste di procacciatore di affari e cassaforte di profitti.
    Per essere chiaro, porto l’esempio di milioni di tonnellate di rifiuti tossici, e mortali, dispersi sul territorio italiano che, non sono l’opera di organizzazioni operaie di metalmeccanici, ma bensì, di potenti imprenditori, sostenitori dell’attuale destra italiana. Potrà mai la cultura allinearsi con questa gente?
    Potrei aggiungere, inoltre, che i motivi che aggregano questa particolare specie di individui, e che rendono così, apparentemente coesa, la loro formazione, vanno ricercati nella loro condizione psicologica e patologica, che interviene in maniera devastante sulla loro capacità e libertà di giudizio.
    I loro comportamenti ( totale sudditanza verso il loro capo, compattezza ideologica, sprezzo per le istituzioni), vanno ricercati nell’incapacità di doversi confrontare con gli altri, essendo totalmente riversi e concentrati su frustrazioni, egoismi e complessi di inferiorità, atavici, mai risolti e sempre elusi.
    Il loro tempo è occupato dal pensiero di tutto ciò che può, o potrebbe succedere loro, e nell’affinare strategie di difesa ad un ipotetico attacco verbale, da parte di coloro, che credono sia il nemico.
    Vivono al di la di una muraglia, innalzata per difendersi dagli attacchi dell’uomo ragionevole, che combattono con le armi del populismo, della mistificazione della verità e della contraffazione della realtà – avvalendosi della televisione commerciale e di al cune reti di stato, messe sotto scacco dallo sporco commercio della altrui dignità.

    Non possiamo, dunque, ridurre la destra italiana a un colore politico o ad un programma di governo; sarebbe ingiusto, poco serio e culturalmente disonesto. La destra significa imprenditori, industriali, banchieri, finanzieri, faccendieri, media, TV commerciali, corporazioni, consorterie, lobby e criminalità organizzata. Tutta questa brutta cricca, non solo è responsabile della deriva etica è morale del nostro paese ma, da decenni, indisturbata, (come se ottemperasse ad un diritto inviolabile), avvelena fiumi, torrenti, laghi, mari, falde e territorio; e questo è un dato di fatto, incontrovertibile e assolutamente non politico.
    La pubblicità televisiva, che ad ogni ora del giorno e della notte, si scaraventa, senza bussare, dentro le nostre case, è l’orrendo, scomposto e dissonante vociare di questa gente che, in veste di apprendisti benefattori, cercano in tutti modi di svuotare le nostre tasche in cambio della loro effimera mercanzia. Questi nuovi barbari della libertà, hanno fatto scempio delle nostre, già malconce città, impestando di becera pubblicità lo spazio pubblico, oggi trasformato in un’industria privata; e questo è un dato di fatto, incontrovertibile e assolutamente non politico.
    Ma l’intento vero di questa moderna e oscura borghesia del profitto (sempre e ad ogni costo), é di fare piazza pulita della cultura, che sia arte, tradizione o letteratura, avvertita come il solo, unico e vero ostacolo al loro piano di omologazione degli individui. Tutto questo mi ricorda un film avveniristico e profetico di Francois Truffaut, “FAHRENHEIT 451”

    Gianni Tirelli

  7. L’ITALIA E IL RISCHIO DI GOLPE

    Quella montagna di torbidi interessi in gioco, che ruotano intorno alla “politica” di Silvio Berlusconi e del suo entourage, sono tali e tanti che, una sua eventuale caduta, metterebbe a rischio la sopravvivenza di tutta quella parte marcia e potente del nostro paese (dalla criminalità organizzata fino al più piccolo imprenditore senza scrupoli) che, fino a oggi è stata garantita, legittimata e protetta da ogni interferenza. Con la discesa in campo di Berlusconi, la collusione, la concussione e la corruzione, hanno raggiunto livelli tali di indecenza che, se per un’ipotesi suggestiva, oggi, si applicassero le leggi, regole ferree e pene certe, il Sistema economico italiano, imploderebbe in meno di una settimana, rendendo vana e impraticabile ogni ipotetica riconversione alla legalità. E non solo! Tali comportamenti, assunti a pratica relazionale, sono oggi, la “condithio sine qua non”, nessuna operazione economico-commerciale potrebbe essere fattibile. Da questo momento tutto è possibile e i colpi di coda del caimano non si faranno attendere. Così, le tre reti Mediaset, di proprietà del Cavalire, daranno il via ad una campagna denigratoria e diffamatoria senza precedenti, avallata e sostenta dal TG della prima rete nazionale, messo sotto scacco dal laido Minzolini.
    I cani da guardia, nelle persone di Vittorio Feltri, Belpietro, Sallusti e banda, sono pronti a sguinzagliare scagnozzi, spioni, sicari e maestri del raggiro per intentare un’operazione di killeraggio politico, mediatico e fisico, fatta di intimidazione, ricatto e dossieraggi e, in linea con le perverse ragioni dei peggiori regimi sud-americani. Le quotazioni relative al mercimonio dei parlamentari, toccheranno i massimi di sempre e, ogni buon senso e ragionevolezza, si prostituiranno alle lusinghe e alle seduzioni del denaro e del potere.
    Non dimentichiamo inoltre che, tutta la corte scodinzolante di servi, ruffiani, parassiti e puttane, è consapevole del fatto che, detronizzato il Sultano, per loro sarà la fine e, niente e nessuno, potrà mai riabilitarli e riscattarli da una condizione di disonore e di infamia che da sempre ha caratterizzato la loro insulsa e miserabile esistenza. Pertanto, i pretoriani dell’Imperatore, dovranno fare ritorno fra i miasmi e il fetore di quel limbo gelatinoso che, nella cloaca massima romana, consacra la sua originaria derivazione etimologica. Per tali mie considerazioni, sono convinto che il peggio debba ancora arrivare.
    “ Non vedo l’ora di farmi giudicare” affermava convintamene il Cavaliere, giorni or sono . A distanza di una settimana, con la stessa convinzione, dichiara. “ Non ho nessuna intenzione di presentarmi davanti a quel plotone d’esecuzione.” Il Grande Pinocchio non si smentisce mai! Malato era, e malato resta! Con la sola eccezione di un ulteriore peggioramento psico-patologico progressivo e degenerativo.
    L’operazione “Mani pulite”, al confronto dell’attuale circostanza, è stato un gioco da ragazzi. Oggi, il rischio di un colpo di stato, è reale e palpabile. Se l’opposizione tutta, le istituzioni e la cittadinanza responsabile, non prenderanno coscienza di una tale eventualità, l’Italia e gli italiani, smarriti dentro una cronica letargia , si troveranno impreparati nel contrastarla. Aspettiamoci il morto!

    Gianni Tirelli

  8. L’IGNORANTE MODERNO: UN INDIVIDUO SENZA VOLONTA’

    L’uomo senza volontà è costantemente riverso su se stesso, relegato dentro un labirinto di parole in virtù delle quali si prefigge, attraverso un’analisi introspettiva di natura opportunistica, di trovare una motivazione logica alla sua condizione di parassita della società. L’uomo senza volontà è un essere monco, incompiuto che, all’azione e ai fatti, ha sostituito le attenuanti e l’auto-commiserazione al fine di prescrivere ed assolvere la sua inettitudine fisica e morale e rendere legittime ogni debolezza, dipendenza e paura.
    Questo individuo, oltre ad essere un peso per la comunità, è un esempio negativo per il suo stesso nucleo famigliare che, per emulazione, assimilerà l’immagine distorta di un tale atteggiamento, come legittima e auspicabile.
    L’uomo privo di volontà, è incline al servilismo, alla diffamazione e al tradimento, tratti caratteriali di un’indole epurata da ogni oggettivo parametro di riferimento, scale di valori e buon senso.
    Quest’uomo non è capace di veri sentimenti ai quali, da esperto commediante logorroico, predilige una grottesca messinscena, permeata di enfasi, costernata commozione e sentita preoccupazione. Per questo genere di individui, in stato di dissociazione perenne, il confine fra la finzione e la realtà (con il tempo e la pratica costante), viene azzerato, incorrendo così, nel serio rischio, di non sapere più distinguere l’una dall’altra. Del resto, anche la qualità e la forza delle emozioni sono il risultato di impegno, di consapevolezza e discernimento, e tutte, fanno capo a quell’impulso rigeneratore e rivoluzionario che trasforma l’uomo in credente: la volontà.

    L’intelligenza, è un valore che, oggi, in molti credono di possedere, peggiorando, ulteriormente, la loro condizione di somari. Furbizia non è intelligenza ma la sua contraffazione.
    L’ignorante moderno, è un individuo pigro, sia sotto il profilo mentale, che dell’attività fisica, affetto da menzogna cronica e da un tipo di logorrea, ad innesco automatico. La sua pigrizia, è inversamente proporzionale alla quantità di parole che riesce ad emettere. L’ignorante puro, riesce a parlare per ore, senza un vero motivo razionale e razionabile. Contesta qualsiasi cosa, non avendo, lui, nulla da proporre. Trascorre la sua vita, aspettando una preda alla quale contrapporre il suo dissenso.
    Atteggiamento tipico dell’ignorante, è quello di lamentarsi in continuazione per il troppo lavoro, per gli impegni che lo sommergono, per un’infinità di problemi inesistenti, per stanchezza, mal di testa, acidità di stomaco e cose del genere. In verità, è dedito all’ozio, al piccolo vizio e alla commedia. L’ignorante tipo basic, al contrario, è innocuo; anzi, come certo colesterolo, apporta benefici all’intricato sistema sociale e ai suoi fragilissimi equilibri. L’ignoranza, non è specifica caratteristica di una classe sociale ma, nelle moderne società industrializzate, esprime la sua massima virulenza nella rappresentazione del potere politico, economico e mediatico.
    L’ignorante, è un “uomo preconcetto” per natura, condizione che gli deriva dal suo analfabetismo esistenziale. E alla fine: ignorante non è chi non sa scrivere e non sa leggere, ma chi non sa zappare, seminare e raccogliere. Ignorante è chi non sa interpretare il cielo, le onde del mare, e il vento di maestrale. Ignorante è l’uomo che cerca prove fra la sabbia del deserto. Perché ignorante, non è chi è stato, ma chi é.

    Gianni Tirelli

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