A proposito di federalismo direi che l’idea di federalismo e’, per lo meno, pienamente compatibile con un sistema a democrazia diretta.
Permettetemi (tanto per cambiare) una digressione ‘teorica’.
I seguenti sono elementi caratteristici della democrazia diretta, o, se volete, aspetti del potere che un sistema dd deve tendere a praticare in maniera egualitaria e massimizzare:
a] – massimo e uguale potere di decisione (una testa un voto)
e] – massimo e uguale potere di espressione (tempo per parlare in assemblea, spazio sul bollettino, forum…, accessibilita’ di media in generale,
ecc.)
i] – massimo e uguale potere di proposta (ugual numero di proposte avanzabili nei diversi tipi di procedura temporale,…)
o] – massimo e ugualeari potere di controllo (accessibilita’ ai registri e verbali, controllo delle attivita’, ricezione della partecipazione altrui…)
u] – massimo e uguale potere di esecuzione (accesso agli incarichi, autocandidatura …)
Ciascuno di questi elementi e’ vitale affinche’ si possa dire che un sistema sia democratico.
Se consideriamo quegli aspetti del potere effettivo, direi che il federalismo e’ il piu’ efficiente dei modelli organizzativi compatibili con la dd.
Infatti riducendo il numero di “questioni locali da risolvere con decisioni sovraordinate”:
a – si aumenta il peso del proprio potere di decisione sulle questioni che riguardano la propria individualita’.
e – aumenta il tempo a disposizione e lo spazio di espressione, ma diminuisce il target. Questa diversa distribuzione e’ pero’ qualitativamente migliore perche’ il target e’ centrato sugli spazi di vita rilevanti per l’individuo, quindi il potere di espressione e’ piu’ incisivo nei suoi effetti all’interno del nostro spazio di vita.
i – il numero di proposte fattibili dovrebbe aumentare e quindi aumenta il singolo potere di proposta.
o – e’ ovvio che il decentramento dei poteri e delle responsabilita’ sulle risorse rende piu’ “focalizzabile” il controllo, quindi tendenzialmente piu’ efficace. Un controllo efficace e’ connesso all’accessibilita’ delle informazioni sull’ “oggetto controllato”, e
questa, e’ sicuramente piu’ ampia se si restringe la massa di informazioni implicate. Inoltre e’ connesso anche alla significativita’ delle info, significativita’ che e’ legata alla conoscenza gia’ posseduta sull’ “ambito” cui le info sono relative: e questo aspetto e’ sicuramente esaltato dall’organizzazione federalista.
u – decentrando e localizzando gli atti esecutivi e’ evidente che migliori la possibilita’ di assumere direttamente la responsabilita’ negli atti esecutivi delegati, cosi’ come migliora la possibilita’ di esecuzione diretta individuale.
Noi, come add(**), ne realizziamo, di quei principi, diciamo bene [a] e [i], in maniera sufficiente [e], e male [u] e soprattutto [o].
Questo dipende anche dalle troppo ridotte risorse e dimensioni dell’associazione, ma abbiamo la responsabilita’ proprio di trovare strumenti che la espandano.
In questo abbiamo ancora dei compiti da completare, proprio sul versante del controllo e dell’organizzazione o almeno della prefigurazione dell’organizzazione in senso federalista.
(*) Tratto da un mio post del 24/11/98 sulla mailing list “ListaDD”
(**) La add (Associazione Democrazia Diretta) è stata la prima organizzazione italiana che programmaticamente si proponeva di sviluppare tutti gli strumenti dd e di modificare il sistema politico italiano e mondiale in senso dd