Da quando è “scoppiata” la guerra più volte ho pensato di proporvi una serie di questioni. Alcune sono già state affrontate da Pietro e Francesco. Scusatemi se le ripropongo ma gli argomenti sono così intricati e connessi che mi ci vorrebbe molto più tempo per presentarli in maniera adeguata, così ve le proporrò, come mi vengono, senza molto ordine.
La prima riflessione riguarda il modo in cui l’Italia ha deciso di partecipare alle attività belliche. Risulta del tutto evidente che non solo il popolo, ma lo stesso parlamento e’ stato di fatto esautorato dal potere di decidere alunche’. Esso e’ stato consultato solo a posteriori.
La stessa costituzione e’ stata “reinterpretata” e stiracchiata fino a farla contenere il nuovo principio dell’ “ingerenza umanitaria”, che non esiste nella nostra Carta.
Questo vuol dire che forse la Costituzione va aggiornata, ma certo non puo’ essere fatto senza la partecipazione in qualche modo dei cittadini e certamente senza seguire le regole stesse della Costituzione. Se ce n’era bisogno, tutta la vicenda e’ una prova evidente che il nostro e’ un sistema a democrazia oligarchica. La stessa rappresentanza essendo una copertura poco piu’ che formale.
La seconda questione e’: che cosa avrebbero deciso gli italiani se avessero potuto votare in democrazia diretta?
E, in subordine, come avreste votato voi?
Ecco, nonostante mi renda conto del peso dei media nel processo decisionale, ho una certa fiducia che proprio per la discreta varieta’ delle fonti, ci sia possibile una decisione basata su una estrapolazione delle informazioni mediamente accettabile.
Cosi’ io avrei votato a favore dell’intervento militare.
Allo stesso tempo se potessi voterei per un giorno di tregua in occasione della pasqua ortodossa. Come votereste voi?
E ancora se potessimo decidere se inviare truppe di terra in Kossovo, che cosa decidereste?
Questo non e’ tanto per fare un mini sondaggio sulla vostra opinione (che comunque mi interessa), ma per evidenziare alcune cose, forse gia’
scontate, ma che non fa male ripetere.
La prima e’ che la dd non ha colore. Non e’ ne’ pacifista, ne’ guerrafondaia. Ne’ di destra ne’ di sinistra. E’ solo il modo migliore che conosco per stabilire la volonta’ del popolo.
La seconda e’ che la dd consentirebbe una flessibilita’ ed una articolazione della volonta’ del popolo oggi impossibile, costretti come
siamo ad eleggere una tantum chi decidera’ per noi non potendo poi intervenire sui singoli aspetti delle decisioni.
(*) Tratto da un mio post del 24/11/98 sulla mailing list “ListaDD”