Ott 202011
 

Ho partecipato a qualche assemblea degli indignati (ma poi quali? non è che gli indignati sono un partito o una organizzazione… attualmente sono una categoria dello spirito (cui io mi sento di appartenere) e una categoria fisica (quelli che dormono sotto le tende nelle piazze del mondo). Quegli occupanti campeggiatori, (l’ho imparato da loro), sono “l’ente locale”, da cui io oggi potrei dire di sentirmi maggiormente rappresentato. Politicamente rappresentato? In un certo senso anche.
Però, per me la democrazia è metodo.
Non ho detto che necessariamente sia sempre e soltanto la semplice maggioranza.
Potrebbe essere un volere di più. Che si misura(?) in termini di armonia o di beneessere, che uno vive.
Non ho mai avuto la sensazione che parlare di sovranità monetaria causasse una tale reazione di “non voler sentir parlare”.
Devo verificare, anche da un punto di vista formale, se possibile. Questa e altre cose, e tuttavia fino ad oggi non mi risulta.
Come non mi risulta che la questione si risolva con una semplice condanna della “violenza”. Gli indignati sono non violenti. Dire che non ci (?) piace la violenza è lapalissiano. Dire che quella era violenza pure. So dell’uso strategico che si è fatto. si fa e si può fare della forza.
Violenza può essere anche solo un punto di vista.
Dire che ci sono occasioni in cui la violenza ha un senso usarla, secondo me anche. (Conclusione inevitabile, secondo me, ovvio, e quindi da minimizzare però, non da amplificare).

Per definizione un non violento non credo cerchi condanne, ma soluzioni. Che vengono dalla compreensione. Delle ragioni degli uni e degli altri.
E’ escluso che condanni? Il giudizio ciascuno se lo da. La differenza la fanno i comportamenti.

Qui, aggiungo solo che difficilmente costruiremo democrazia senza praticarla, e che la non violenza non si fa con l’esclusione. Ma non mi pare che non violento significhi privo di  del senso del giudizio, di sentimenti, e del diritto di esprimerli .
Infine una scenetta:
Protagonista:
Gli indignatos non vogliono sentir parlare di signoraggio! Hanno rifiutato il tema!
Commentatore 1:
Può essere che quello che hanno escluso non era il tema dell’oratore, ma proprio l’oratore!”
Protagonista:
Ah, anche peggio! Si esclude la persona! Allora un giorno se viene un down, magari  lo si esclude!
Commentatore1:
Scusa, comunque mi pare strano, ma come hanno fatto ad escluderti? Ti hanno spinto via, ti hanno tolto il microfono, ti hanno urlato contro…?
Protagonista:
Si sono addormentati tutti.

  One Response to “Gli indignati “non vogliono sentir parlare di”.”

  1. avevo sentito questa cosa sul “non voler sentir parlare di signoraggio” ma spero che abbiamo voluto escludere semplicemente l’oratore conoscendo i modi con cui alcuni soggetti illustrano il tema

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