Feb 232010
 

bonino2Non c’è limite alla spudoratezza. Ma andiamo con ordine. Bonino fa lo sciopero della sete e della fame dicendo   “Chiediamo al governo di intervenire per dotare i cittadini di strumenti che non creino discriminazione”.

O bellissimo , ma si.! Certo . evviva!  Finalmente!

Questa è la richiesta di Emma Bonino, candidata radicale alla presidenza della Regione Lazio, che ha annunciato oggi la volontà di intraprendere uno sciopero della fame e della sete contro la mancanza di legalità, democrazia e rispetto dei diritti in questa campagna elettorale.”

Così nell’articolo di agenzia radicale. La Bonino continua:

“Mi piacerebbe che questa volta non si parlasse di una ‘protesta’, ma di una costosissima iniziativa di speranza che continuerà fino all’ultimo minuto disponibile con una iniziativa nonviolenta”

… o bene benissimo, che brava e…vediamo per cosa?

“… per far sì che vengano assicurate pari condizioni a tutte le liste che si presentano alle elezioni regionali …”

Evviva!  ma che nobiltà, fantastico, meno male che c’è lei a difenderci… e vediamo come? cosa propone?

che venga posto un argine alla situazione di vera e propria discriminazione delle liste radicali“.

…come delle liste radicali?…. non era per tutte le liste? ma …insomma , sarà un lapsus, andiamo avanti, vediamo che cosa chiede la Bonino per difendere i diritti di tutte le liste?

“magari abolendo le firme quando un partito ha dei deputati in Parlamento, dimezzando il numero delle firme da raccogliere o allungando i tempi a disposizione come già fatto in passato”.

COME??? ABBIAMO CAPITO BENE?  La prima ipotesi proposta dalla Bonino per eliminare la discriminazione sarebbe “..magari abolendo le firme quando un partito ha dei deputati in Parlamento…”

Incredibile. Ma con quale coraggio si dicono queste cose? Con quale coraggio si accosta la peggiore di tutte le norme, quella che discrimina tra i partiti che sono già in parlamento, da quelli che non ci sono, quella norma della legge definita porcata dal suo autore Calderoli, che è una delle massime ingiustizie che mette su piani di diseguaglianza chi concorre alle elezioni, una norma che grida vendetta al cielo della democrazia e la si spaccia come una norma che ridurrebbe  la discriminazione???

Non c’è più ritegno. Dove sta lo spirito radicale che proteggeva il diritto ad ogni costo? Crede che fare lo sciopero della sete per una ingiustizia la renda per questo più nobile?

Comunque state tranquilli che Bonino,  ha assicurato che  “nel limite delle possibilità fisiche derivanti da uno sciopero della fame e della sete, rispetterà tutti i suoi appuntamenti.” . Se la soluzione per cui si batte è quella di sostenere i diritti della casta ad autoriprodursi, mi auguro che schiatti di fame, di sete, di malaria, di sifilide, di dissenteria, ….

facciadaculo

  2 Responses to “C’erano una volta i radicali…”

  1. mamma mia, come ero arrabbiato…

  2. comunque, anche se con meno pathos, la sostanza, è quella. Pura delusione.

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