Ago 192022
 

Una delle cose che viene passata sotto silenzio (una delle tante) nei media italiani, ma anche dal media secondary stream, è il frequente richiamo di Putin al rispetto delle regole internazionali.
L’accusa di doppio standard rivolta agli USA-occidente-nato-UE dovrebbe voler dire che per quanto riguarda la Federazione Russa non si vuole usare un doppio standard.
Allora esaminiamo la situazione. Quali sono i principi e le regole in atto per quanto riguarda le dichiarazioni di indipendenza di una nuova nazione ottenuta separando una nazione precedente?
La Corte di Giustizia Internazionale (l’organismo internazionale dell’ONU e citata in narie occasioni da Putin) ha stabilito che la dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo il 17 febbraio 2008, ” non violava il diritto internazionale”
Non poteva dire che fosse legittima perchè il diritto internazionale non prevede nulla di positivo, di esplicito su questo processo.
Ma ha stabilito un precedente, alla fine accettato, nei fatti, anche dalla Serbia.
In fondo un successo di questa via definita per la situazione Kosovo/Serbia.
Giustamente , in sede di diritto internazionale, se avviene qualche cosa di simile, in altri luoghi del mondo tra le nazioni che accettano il diritto internazionale, dovrebbe valere la stessa cosa.
Ergo, se non si contestano i dati del referendum di Crimea, la questione Crimea, dal punto di vista del diritto internazionale, è già risolta.
E Taiwan, Taipei, Formosa?
La situazione per ora è diversa, ma dovrebbe poter essere risolta, quindi allo stesso modo.
Il doppio standard usato dagli Americani-occidentali-Nato-UE, non dovrebbe essere usato come giustificazione del proprio doppio standard.
Ma è vero, che non essendo questa procedura dei processi di separazione definita, e nessuno sembra pensare a questo, dal punto di vista del diritto internazionale, c’è una lacuna, forse ovvia, vista la mancanza di interesse degli stati a discutere di come ci si puà dividere al proprio interno.
In questa lacuna, il rispetto del diritto internazionale è richiesto, se è rispettato dal richiedente, e certo nessuno può richiedere la fine di un doppio standard se nemmeno è accettato uno standard.
Poi, solo se i più forti vogliono il diritto, allora il diritto vale.
Tuttavia, sulla carta, la mancanza appunto di una tale procedura, anche solo teorica, accettata o accettabile, o sopportabile dalle diverse nazioni, mi meraviglia.

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