Leggo, non importa su quale social, non importa chi fossero gli intelocutori:
“L’obiettivo della Russia era quello di fare pressione su di noi affinché assumessimo la neutralità, per loro questa era la cosa principale”,- ha detto.
“E che saremo obbligati a non aderire alla Nato. Questa era la cosa principale”.
È una cosa brutta? La neutralità? Come al solito non c’è nulla che non abbia aspetti buoni e aspetti cattivi.
In questo caso il “neutro”, in sè, istintiamente, forse stupidamente, come concetto non mi piace. Credo che neutro non dovrebbe significare senza una posizione definita. Ma se significa senza una posizione PRE-definita, allora è molto più interesante.
In fondo è una opzione in più.
Nel caso della neutralità militare e politica, questo si deve misuraree sul terreno della realtà. Se non puoi vincere meglio essere neutrali.
Per l’Ucraina sarebbe stata una opportunità, e forse lo potrebbe ancora essere.
Ma è necessario una specie di rivoluzione culturale.
Devi considerare quello che era il tuo nemico, come qualcuno che devi rispettare. E passare dalla tolleranza di facciata, oscenamente esibita, a volte anche apparentemente senza limiti, alla tolleranza delle sensibilità e dei valori dell’altro reciproca. Che significa tendenziale rispetto per “gli usi e costumi”. Non importa quali. Se usi le chiacchere al bar, o instagram o chatgos ci sono schemi di pensiero che circolano. Usi e costumi. Indipendentemente da quali strumenti specifici cavalchino.
Schemi di comportamento e materiali.
Le forme del pensiero vanno oltre gli specifici spazi-tempi.
E, tutto quanto sopra, al netto che il nemico lo abbia identificato correttamente.