Un altalena di emozioni. Non saprei come altrimenti definire queste ultime 48 ore. Anzi, se ci metto anche i due giorni precedenti la presentazione delle firme, direi 96 ore. E’ troppo.
Prima il conteggio delle firme. 2000…, 2500…, 3000… “ehi ma non ci arriviamo… ” , “come non ci arriviamo?”… ansia e adrenalina a fiotti… “ma avevamo fatto i conti… ” ” Beh ma che ne so… e le firme di aprilia? ” “ah,vero!!! ma dove sono?” ” ecco adesso arrivano”…telefonate… “ehi ma posso firmare, dove vado a firmare?” ” Mi dispiace ma i moduli dai comuni sono stati ritirati…”
E poi ancora tutti a controllare, verificare, le corse di nuovo al comune per richiedere i certificati che non erano stati trovati… E poi dopo la consegna ancora altre telefonate, messaggi in chat, uno scambio continuo di email… “Ma allora il listino regionale è stato accettato, si o no?” …”Ancora non si sa”… “Come non si sa?…Ma era tutto a posto?”… “Ma certo, ma non si sa mai”… “Ehi ma il listino provinciale”… “Si l’hanno accettato!”… “Evviva dai.”…”No,NO, per ora abbiamo solo consegnato, in mano abbiamo solo la ricevuta”… ” O… ma quanto tempo ci vuole?”… ” E latina?”… ” E viterbo?”… “Si dai ecco è ufficiale, listino regionale accetattato!!!”… “Sicuri?” ” SI certo, ma è naturale no? Avevamo tutto straregolare…”…”SI ma Latina? e quanto ci vuole”… “Ma insomma la finite di mandare duemila email al minuto??” “Abbiate pazienza”… “Si… ma… e Roma?”… E via così da 48 ore.
Dentro di me però, in realtà, nel mio intimo, sotto l’adrenalina ero e sono tranquillo. So che abbiamo lavorato bene. Abbiamo ricontrollato mille volte. Siamo stati meticolosi nella verifica delle firme e dei certificati corrispondenti. Abbiamo trascritto in un foglio excell tutti i dati di ogni singolo foglio di firme… che i cancellieri al tribunale quasi ci hanno fatto i complimenti. E alle otto e mezza eravamo lì per primi. Poi sono arrivati Laura e Cristiana e Tommaso con la loro macchinetta e le scatole di firme, quasi insieme all’enorme SUV del delegato della lista Storace… è venuto da ridere a tutti per la differenza. Una macchinetta con Laura piccola e delicata (apparentemente, che Laura è una macchina da guerra…) opposta al SUV con l’uomo grande e grosso e sicuro di sè.
Si, direi l’immagine paradigmatica. Noi siamo Davide contro Golia. Una lista di semplici cittadini. Di amanti della democrazia ormai ferita e nutrita a croste di pane. Armati solo del loro entusisamo e della certezza di essere nel giusto. Contro le corazzate di mediaset e degli apparati pubblicitari e milioni di euro. E contro la inerzia del sistema e delle menti di cittadini che si sono dimenticati che sono loro i sovrani. Che non ci credono più. Noi invece ci crediamo.
E intanto Golia si è già preso una sassata a causa della presunzione di chi può tutto. Di chi è abituato a comandare, a fare e disfare le regole a proprio piacimento. Di chi va al più importante rito della democrazia con la noia di chi deve sottoporsi a una fastidiosa “formalità burocratica”. Peggio che andare all’ufficio postale. Si. Per loro la democrazia è “burocrazia”. Mi sembra di sentirli: <<Ma insomma si dovrebbe rimandare per questo il momento della pizzetta al pomodoro? Suvvia cancellieri, tenete aperte un momento le porte che torno tra un pò. Non vedete che non c’è neanche la tv? Questo ufficio non conta nulla.>> NO. Stavolta Golia ha sbattuto il muso contro le leggi. Capita. Qui non c’è la prescrizione. Allungare il brodo non gioca a tuo favore. Stavolta la spocchia si è bloccata contro i carabinieri. Niente liste per il PdL. Toh! La cancelleria non è una succursale di Mediaset. Esistono delle regole. E non valgono solo per i deboli.
E questo è solo il principio. Per noi è iniziata una rivoluzione che si chiama democrazia.