Mar 292010
 

mun XVIII seggio 1743.

Dopo essermi accreditato regolarmente alle 16.00 di sabato. Tutta la domenica sono stato presso il mio seggio.

Oggi, all’arrivo al seggio, il presidente mi dice che mi deve parlare e mi porta nel corridoio per parlare più tranquilli.

Mi dice che altri rappresentanti di lista si sono lamentati che io sosto nel seggio.

Mi meraviglio e rispondo che forse allora non conoscono la legge perché io ho diritto a stare nella stanza delle votazioni e a indossare una fascia o altro distintivo della mia lista elettorale.

Il presidente insiste e mi dice che per quieto vivere, visto che il suo compito è fare in modo che non c siano problemi di sorta nello svolgimento delle votazioni… Mi dice che “sostare” non è la stessa cosa di “stare” o avere accesso e quindi se posso non “sostare” o stare seduto sulla sedia. Io ho preso infatti una delle sedie presenti nell’aula e dopo aver chiesto dove potevo metterla e avendo ricevuto indicazione. me ne stavo seduto su di quella, in disparte, durante le votazioni, scambiando ogni tanto due parole con gli scrutatori quando non c’erano elettori.

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Mar 092010
 

La Rete dei Cittadini ha emesso un comunicato con cui ci dichiariamo contrari al rinvio delle elezioni. E’ la sola posizione sensata e rispettosa dello stato di diritto e della costituzione che si possa sostenere.

Piuttosto, la cosiddetta opposizione, la pianti di volersi accreditare come difensora della costituzione di giorno, mentre le scava sotto i piedi di notte. Che cosa è la richiesta di rimandare le elezioni (avanzata da Bonino, Pannella, D’Alema…) se non un vulnus allo Stato di Diritto poiché non si accettano le sentenze di vari gradi di giudizio dei tribunali, dopo che le si è attese? Quindi: se avessero detto si, andava bene; mentre avendo detto no, non più. Allora che li facciamo a fare i processi e perchè aspettare i giudizi?

Berlusconi ha fatto scuola.

L’ipocrisia la fa da padrona. Alla cosidetta Destra e alla cosiddetta Sinistra e al cosiddetto Centro. Non ho neanche voglia, nè credo ci sia bisogno di spiegare. È sotto gli occhi di milioni di Italiani. Fulgido esempio di ciò è la Bonino, che si fa paladina della difesa dalle discriminazioni tra le liste, quando quello che proponeva era una discriminazione ancora peggiore (la proposta di eliminare l’obbligo della raccolta firme per i partiti che sono già rappresentati in parlamento). La piantino i radicali di farsi difensori militanti della legalità. Lascino, per favore, che lo facciano i carabinieri e i giudici. Si limitino, per favore, a rispettare le leggi anche loro. Se poi i cittadini non li supportano con le firme, vuol dire che non li vogliono. E basta. E dove sta la par condicio anche per noi? Che vale solo per loro?

Sulle posizioni del PDL in merito alla farsa della mancata presentazione,  e sulla tragedia di un governo che usa delle funzioni pubbliche per farsi gli affari privati e non pagare il fio dei propri errori e colpe non c’è bisogno di dire altro. E’ assodato  che quel governo sta li per questo. Dobbiamo solo liberarcene. Liberarcene al più presto. Senza mettere gli altri della stessa pasta, ma solo meno sfrontati, al loro posto.
Noi siamo per la legalità. Noi non abbiamo bisogno di, nè vogliamo, sanatorie. NOI, siamo già nella legalità.  Non siamo esportatori di capitali. Non abbiamo bisogno di condoni e non li vogliamo. Non siamo criminali e non abbiamo problemi con la giustizia (finché l’onestà non verrà essa stessa dichiarata reato) e non abbiamo bisogno di indulti e non li vogliamo. Non siamo costruttori abusivi, e non vogliamo continue sanatorie. Non siamo falsificatori di firme e manipolatori di documenti e non vogliamo “soluzioni” illegali alla illegalità precedente.

Si, io sono contento che la giustizia faccia semplicemente il suo corso. Sono felice che il PDL sia escluso perchè non ha rispettato la legge.

Ripeto noi siamo già nella legalità. Mi spiace , non per il PDL, ma per i cittadini, che anche sbagliando, saranno privi della loro rappresentanza che credono giusta per loro. Ma questo dovrebbe piuttosto  insegnare loro a scegliere meglio chi li rappresenta. Non una banda di affaristi che si mangiano tra loro a costo di sfracellarsi.
Eppure, se vinceremo,  noi daremo modo loro di avere comunque la possibilità di esprimere la loro volontà.
Anzi sarebbe meglio per loro. Perchè potrebbero utilizzare il referendum deliberativo e realizzarla sul serio la loro volontà, che invece viene conculcata dai loro stessi rappresentanti, che spesso, molto spesso, hanno tradito anche, e direi soprattutto loro, che li hanno votati.

Per questo non sarò con gli ipocriti in piazza, contro gli ipocriti al governo.

Mar 052010
 

(ANSA) – ROMA, 5 MAR – Il ministro La Russa conferma che nel pomeriggio, alle 18, si terra’ il Cdm per dare una soluzione all’esclusione di alcune liste del Pdl. Il ministro si e’ mostrato possibilista sul fatto che la scelta possa cadere alla fine su un decreto interpretativo. ‘Stiamo lavorando per trovare una soluzione’, ha spiegato La Russa, precisando che, pur non tenendoli lui in prima persona, ‘i contatti con il Quirinale sono ancora in corso’.

È una vergogna.

LA SOLUZIONE FINALE

La casta dei partiti discute di come trovare una “soluzione” al problema delle liste. Una soluzione? Che cosa si sta spacciando per soluzione? E quale sarebbe il “problema”?

Il problema sarebbe l’esistenza di una LEGGE dello stato, che se la Costituzione vale ancora qualcosa, dovrebbe valere per tutti. La legge dice che c’è un orario limite oltre il quale le liste non sono più accettate. Punto. Quella legge non va bene? La cambiassero, ma non adesso. Non adesso solo perchè uno dei gruppi oligarchici al potere in italia, per ragioni interne e di propria incapacità ha sbagliato e non ha rispettato la legge.! (Toh, mi pare di averla già sentita questa).

Ora, si vuole “sanare” questa incresciosa situazione (incresciosa?, è solo figlia delle contraddizioni prodotte dentro quel partito di litigiosi e bavosi per il potere).  Se il PDL non è capace di presentare secondo la legge le proprie liste, forse è meglio che gli italiani non lo votino proprio. Perchè “sanando” (toh, sanare, sanatoria,….altri termini che mi suonano noti in questa povera Italia) l’irregolarità del PDL, si ledono i diritti di chi invece è in regola e non ha bisogno di “sanare”. Noi siamo già sani. Chissà, forse è proprio questo il problema.

Mar 032010
 

Non è una campagna elettorale. E’ un festival dell’approssimazione. Del pressapochismo e della strafottenza. Sono stati così abituati a fare a meno delle firme (è da anni che i partiti che hanno eletto qualcuno in  parlamento non ne raccolgono più) che adesso che hanno “scordato” di esonerarsi per l’ennesima volta, e hanno dovuto cercare il consenso dei cittadini si sono sentiti persi. Chiedere le firme ai cittadini? Il consenso? Ma che cos’è? Prima il panico della Bonino che addirittura fa lo sciopero della fame. Poi gli errori del delegato del PdL, le irregolarità della lista di Formigoni (ormai il suo è diventato un vicereame – 20 anni di governo della regione Lombardia!). Ancora la esclusione di Fiore, Baldi, Il ritiro di altri e poi adesso anche il listino regionale della Polverini. Talmente autoreferenziali son diventati i partiti, che non solo non riescono più a parlare con i cittadini, ma nemmeno a prenderli per fessi. Hanno scordato che le elezioni non dovrebbero essere un giochino di società, un passatempo per vedere a chi deve essere buttato l’osso di un posto in consiglio. Magari a quelli trombati qui o lì, o ai parenti stretti, esclusi in più importanti elezioni, per qualche disgraziato motivo di equilibri interni.

Tanto gli affari i partiti li fanno lo stesso con questo personale politico, anzi  tanto meglio se al posto di consiglieri veri ci sono dei fantocci o poco più. Ma la presunzione e la spocchia non pagano. Non sempre.

Noi siamo andati umili e attenti. Spinti da un grande volontà e un lumicino di speranza. E sta succedendo l’incredibile. Proprio lo sprezzo delle regole li ha resi ciechi, disattenti. Troppo abituati ad avere l’ombrello di “papi”, più forte delle tv, dei giornali, dei giudici, il padrone di tutto. Ma non ancora di tutta la democrazia e di tutta la costituzione. Ci aveva provato. E il popolo ha difeso la costituzione col referendum. Così, “papi” non può sempre salvargli il culo. E lui ha anche da pensare al suo. E loro si stanno eliminando da soli.  Uno alla volta.

Sembra Highlander: …e alla fine ne resterà uno solo. Sarebbe giusto. Resteranno quelli più piccoli, ma con un cuore nobile. Che rispettano le leggi, la costituzione e non sputano sulle regole. Perché di regole è fatta la democrazia. Gli altri sono fuori posto. Il consiglio, il parlamento, sono dei Cittadini.

Ora che non si cucino addosso l’ennesima leggina per stabilire che loro hanno sempre ragione! Tutto ha un limite.

Siamo noi che ci appelliamo al Capo dello Stato. Come Presidente della Repubblica, Garante della Costituzione e come Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Garante dello Stato di Diritto. Tutto maiuscolo. Che non si faccia strame anche di questi.

Feb 272010
 

Più di 4500 cittadini, di cui 2600 nella provincia di Roma, hanno firmato per la RETE DEI CITTADINI. Così, proprio ora, alle 11 e 56, sono state ufficialmente depositate le liste dei candidati della rete dei Cittadini.
E’ un primo risultato importante, frutto di più di un mese di impegno costante di dialogo e confronto con i cittadini. Un confronto non facile, perchè abbiamo verificato quanto distacco e diffidenza sono ormai diffusi in tutti gli strati della popolazione verso la politica e i “politicanti”.

Questo è infatti il regalo più velenoso della degenerazione del nostro sistema democratico. L’idea che la politica sia una cosa sporca. Così le persone pulite si allontanano e si lascia più campo libero proprio alle persone “sporche”.

Noi pensiamo invece che occuparsi di politica sia una cosa nobile, prima ancora che un dovere e un diritto di ogni cittadino. Noi nasciamo per riprenderci il vero significato della politica. Noi pensiamo che la politica sia l’arte di occuparsi del bene comune. E come tale è diritto di ciascuno occuparsene e contribuire alle scelte della collettività. Noi vogliamo dare ai cittadini gli strumenti, normativi, poltici e tecnici perchè possano farlo, senza doversi sentire dire che invece devono delegare “chi di competenza” sempre e comunque.

E’ indicativo di questi tempi oscuri, che si sia costretti a ribadire queste ovvietà di base per la democrazia. La sovranità appartiene al popolo. I limiti e le forme in cui questa viene esercitata non possono essere tali da eliminarla. Noi lavoriamo per ridurli e per dare loro una forma che esalti la partecipazione invece di cancellarla.

Proprio per questo noi nasciamo e saremo sulle schede elettorali. Per ribadire il diritto di ogni cittadino a partecipare della gestione della cosa pubblica. E per offrire non solo parole, ma delle regole e un metodo pratico per realizzare questo. Non solo al momento delle elezioni, ma per tutto l’arco della legislatura.

Art. 15 dello Statuto:
– Obblighi degli Eletti di Lista
Ogni iscritto, in ogni momento, ha diritto di proporre un voto, un iniziativa o qualsiasi attività che sia di pertinenza o prerogativa, formale ed informale, dell’Eletto. Tali proposte saranno presentate ufficialmente a tutti gli altri iscritti e, dopo essere state discusse ed eventualmente emendate, e se approvate dalla maggioranza degli iscritti, verranno sostenute dagli Eletti, in tutte le sedi opportune.
L’Eletto, nell’esercizio delle sue funzioni e prerogative, è tenuto a votare ed agire coerentemente a tali deliberazioni, espresse secondo la volontà della maggioranza degli iscritti. Solo nel caso in cui fosse impossibile far giungere in tempo utile all’Eletto la volontà generale espressa dagli iscritti egli potrà agire secondo il proprio giudizio ritenendosi comunque sempre assolutamente vincolato ai programmi e alle indicazioni elaborate dalla Lista. Egli potrà liberamente emettere dichiarazioni personali relative a questioni di interesse dell’istituzione in cui è stato eletto, qualora specifichi la natura personale di tali dichiarazioni.
Nel caso ci fossero più Eletti, essi dovranno votare in maniera proporzionale alle volontà degli iscritti, secondo le indicazioni degli iscritti stessi.
L’Eletto sarà eventualmente coadiuvato da assistenti, eletti esclusivamente dall’Assemblea.