Set 062014
 

Al livello politico delle nostre istituzioni (da quelle locali a quelle generali più o meno istituzionali), la vera democrazia (la democrazia diretta) è impraticabile, oggi.
Si può lottare per cercare di limitare i danni, ma non molto di più.

Però si può pensare di praticare la democrazia vera dentro una organizzazione che vuole il recupero di tutte le sovranità, e quindi la autodeterminazione, la fine della schiavitù, e quindi un giorno una vera democrazia anche per l’autogoverno delle varie comunità  di cui siamo membri.
Si può o no?
Se si può, allora  io posso fare attività “politica”.
Altrimenti preferisco fare altre cose.

Feb 162013
 

 

Diario elettorale. 16.02.13

Eccomi qua. Come prevedibile, non ho avuto tempo, per “coltivare” il mio blog. Mi spiace, ma io non sono stipendiato per fare questo. Anche se mi sono messo in ferie (sig). Nè abbiamo forze che possono permettermi di fare solo questo. In questi giorni ho fatto le classiche cose che fa un candidato presidente, ma anche ho fatto volantinaggi, ordinato gadget, appiccicato manifesti, messo in cassetta santini, distribuito materiale, anche lavato pavimenti (della sala dell’assemblea che era rimasta sporca dalla festa di carnevale precedente con un sacco di roba appiccicosa per terra).
I miei figli sono tre giorni che non li vedo.
Questa campagna elettorale si sta consumando in tempi assurdamente brevi. E’ cominciata da 15 giorni e finirà tra una settimana!
Prima l’altalena delle date possibili, gennaio? Poi marzo, no contrordine febbraio.  il 3? no il 24 no il 10 anzi il 24. Accorpate alle politiche? No, si, forse, anzi si.
Ma ai partiti e alle formazioni dominanti non importa nulla. Loro sono in campagna elettorale permanente. Qualsiasi momento è buono. I partiti al potere se lo scelgono in base alle loro convenienze. E quando conviene su questo trovano facilmente l’accordo con le opposizioni (?).
tienTutte le regole fondamentali sono state stravolte.
Dovevano esserci almeno tre mesi di campagna si sono ridotti a uno, con in mezzo natale, capodanno, epifania.
I municipi romani hanno dato una prova di inefficienza e approssimazione difficilmente superabile. Impiegati che si rifiutavano di accettare i moduli per le sottoscrizioni, altri che ne pretendevano diverse formulazioni (dei moduli ufficiali della regione!!!) mille ostacoli pratici causati dall’ignoranza e disorganizzazione (dove, chi, come si fa???). Occasionalmente superati dalla singola buona volontà di qualche rara perla di impiegati e funzionari volenterosi nonostante il marasma.
E poi la ricerca dei necessari certificati elettorali negli uffici elettorali… firme perse per mancanza di un timbro tondo. Certificati non concessi perché il richiedente non aveva l’autorizzazione di questo o di quello, ma invece l’avevo di questo o quest’altro…Nel mentre gli stessi uffici non rispettavano le direttive di o restare aperti o dare indicazione di reperibilità dei responsabili. Anche qui impiegati sensibili che surrogavano la mancanza di chiare direttive con la buona volontà e altri invece che avrei preso a calci.
Il comune di roma si lamenta delle affissioni selvagge e tuona al rispetto delle regole quando lui ha diramato la collocazione dei pannelli per le affissioni con gravissimo ritardo e poi non ha stabilito fino a 12 giorni dalle elezioni (!!!) quali erano gli spazi destinati alle varie liste. In pratica un “fate come cazzo vi pare” istituzionalizzato.
Il prefetto dirama ordinanze, concorda protocolli contro le affisioni abusive, per il rispetto degli spazi… che valgono come carta straccia. Tutti sporcano dovunque e le plancie per le affissioni sono un campo di battaglia. Multe? …poi a campagna finita faranno un bel provvedimento cumulativo lavacoscienza con ridicole sanzioni unatantum, come hanno fatto alle scorse elezioni. In perfetta logica salvamarrani a cui lo stato ormai appartiene. Non un manifesto staccato a spese del contravventore, come direbbe la legge. La legge? Un puro strumento di arbitrio, da applicare solo contro i deboli.
Ma tutto questo sono in fondo quisquilie. I giochi si fanno sui media: tv e giornali. Abbiamo denunciato tutto il denunciabile, compresa l’agcom che non vigila.  Diciamo al garante che siamo discriminati e citiamo i dati che sono a disposizione sul suo sito! Lui rigetta, perchè ci chiede di dirgli noi i nomi delle tv, delle trasmissioni, gli orari, chi c’era e chi non c’era… Ma che lo paghiamo a fare il garante? Cosa garantisce? A quanto pare la stabilità della sua poltrona e dei suoi emolumenti. Dice che noi siamo stati invitati come gli altri alle tribune elettorali negli spazi previsti. Gli spazi previsti. Il recinto dei pochi minuti. Gli altri stanno 24 ore su 24 nei tg, nelle trasmissioni di intrattenimento, nei talk show. Solo pochissimi media (da contare sulle dita di una mano, e con diffusioni da zero virgola) ci hanno dato una visibilità appena accettabile.
Con le nostre poche forze abbiamo parlato lo stesso ad alcune migliaia di cittadini. E quando parliamo aprono gli occhi. E cresciamo. Sentiamo che la nostra è l’unica vera proposta capace di cambiare la situazione. Per questo, per i servi dei potenti, NON DOBBIAMO esistere. AUTOGOVERNO. DEMOCRAZIA DIRETTA, SOVRANITA’ MONETARIA. Riprendiamoci tutte le sovranità. Riprendiamoci la dignità. Nessuno ci può salvare. Non esistono salvatori della patria, chi si presenta così è solo un buffone che cavalca lo scontento. Dobbiamo salvarci da noi. Non ci sono altre scelte. E se il popolo si sveglia non può essere sconfitto. Noi continueremo. Sappiatelo: NON MOLLEREMO. Anche se ci sentiamo come a mani nude contro i carri armati.
Feb 142013
 

Mille polemiche hanno segnato l’intervista di Pinzarotti trasmessa da servizio pubblico che sarebbe stata tagliata e montata in modo da farlo apparire incerto e contraddittorio. Io non l’ho vista. Ho visto però il video integrale.
Non voglio buttare fango su nessuno. Voglio ragionare.

In effetti pure dal video integrale io ne ho ricavato l’impressione come se sotto sotto dicesse : “Un conto è la campagna elettorale, un conto è poi la gestione concreta dei problemi”. Però il punto non è nemmeno questo.
Il punto è che la linea politica del M5S mostra qui proprio la sua maggiore fragilità, per la mancanza di coraggio nel proporre le soluzioni reali, che metterebbero in crisi l’assetto del sistema e si mantiene invece all’interno del solito schema dei “vincoli” che, appunto alla fine non si vuole mettere in discussione. E si capisce quindi perché alla fine della fiera “Grillo” sembra essere una pedina del solito “gioco delle parti”. Non funziona più destra-sinistra? Perchè troppi hanno ormai capito e allora ecco il gioco “politica-antipolitica”. Ma il livello di potere reale, delle banche, della finanza e della sovranità monetaria non viene messo in discussione.

Cosa dice Pinzarotti? Dice che certi interventi si possono fare solo se hai le leve a livello nazionale. (E fa l’esempio della rinuncia agli F35 per recuperare risorse).
Pinzarotti sposta a un livello superiore la soluzione. Ma se occupasse un poltrona a livello nazionale, allora dovrebbe dire le stesse cose visto che anche  lì esistono vincoli che vanno “oltre”.

Ma allora mi chiedo se ha capito qual’è il ruolo del signoraggio monetario delle banche centrali, se ha capito che non ci sono soluzioni positive per il popolo se non lo si mette in discussione. Ma la sovranità monetaria non sta nelle loro teste e nel loro programma.

Proprio tre giorni fa Grillo in un comizio a Lecce, ha detto che il M5S vuole la sovranità monetaria. Peccato che non ce ne sia menzione nei 20 punti del loro programma. Casaleggio deve avergli detto che c’è una quota di protesta che si dirige altrove proprio su questo punto. E voilà, che ci vuole, presto detto. Come in ogni partito-persona il capo si sveglia, ha una pensata, e via eccola che diventa linea politica per tutti. Allora lo dica anche a Pinzarotti, magari si accorgerà che i suoi discorsi sui vincoli potrebbero essere superati. E sì, perchè se fosse nel suo orizzonte potrebbe superare i vincoli, anche quello della moneta che pure sembra un vincolo, appunto internazionale.

Se si capisce il problema, si può trovare una soluzione anche a livello locale. Noi, di RETE DEI CITTADINI, questa soluzione la chiamiamo cambiale sociale. E’ uno strumento monetario, ma legalmente valido, utilizzabile anche all’interno degli attuali trattati e vincoli. Può essere emesso dal portatore, garantito dall’ente locale. Si può usare da subito e dargli valore indotto, cominciando col consentire di pagare le tasse locali con quello strumento, e quindi utilizzare anche per pagare almeno parte delle spese del bilancio locale, inducendone quindi l’uso anche per gli altri scambi di beni e ridare fiato agli scambi e all’economia in genere, almeno in parte svincolandola dal debito usuraio dei cravattari internazionali che occupano la BCE.