Non è una campagna elettorale. E’ un festival dell’approssimazione. Del pressapochismo e della strafottenza. Sono stati così abituati a fare a meno delle firme (è da anni che i partiti che hanno eletto qualcuno in parlamento non ne raccolgono più) che adesso che hanno “scordato” di esonerarsi per l’ennesima volta, e hanno dovuto cercare il consenso dei cittadini si sono sentiti persi. Chiedere le firme ai cittadini? Il consenso? Ma che cos’è? Prima il panico della Bonino che addirittura fa lo sciopero della fame. Poi gli errori del delegato del PdL, le irregolarità della lista di Formigoni (ormai il suo è diventato un vicereame – 20 anni di governo della regione Lombardia!). Ancora la esclusione di Fiore, Baldi, Il ritiro di altri e poi adesso anche il listino regionale della Polverini. Talmente autoreferenziali son diventati i partiti, che non solo non riescono più a parlare con i cittadini, ma nemmeno a prenderli per fessi. Hanno scordato che le elezioni non dovrebbero essere un giochino di società, un passatempo per vedere a chi deve essere buttato l’osso di un posto in consiglio. Magari a quelli trombati qui o lì, o ai parenti stretti, esclusi in più importanti elezioni, per qualche disgraziato motivo di equilibri interni.
Tanto gli affari i partiti li fanno lo stesso con questo personale politico, anzi tanto meglio se al posto di consiglieri veri ci sono dei fantocci o poco più. Ma la presunzione e la spocchia non pagano. Non sempre.
Noi siamo andati umili e attenti. Spinti da un grande volontà e un lumicino di speranza. E sta succedendo l’incredibile. Proprio lo sprezzo delle regole li ha resi ciechi, disattenti. Troppo abituati ad avere l’ombrello di “papi”, più forte delle tv, dei giornali, dei giudici, il padrone di tutto. Ma non ancora di tutta la democrazia e di tutta la costituzione. Ci aveva provato. E il popolo ha difeso la costituzione col referendum. Così, “papi” non può sempre salvargli il culo. E lui ha anche da pensare al suo. E loro si stanno eliminando da soli. Uno alla volta.
Sembra Highlander: …e alla fine ne resterà uno solo. Sarebbe giusto. Resteranno quelli più piccoli, ma con un cuore nobile. Che rispettano le leggi, la costituzione e non sputano sulle regole. Perché di regole è fatta la democrazia. Gli altri sono fuori posto. Il consiglio, il parlamento, sono dei Cittadini.
Ora che non si cucino addosso l’ennesima leggina per stabilire che loro hanno sempre ragione! Tutto ha un limite.
Siamo noi che ci appelliamo al Capo dello Stato. Come Presidente della Repubblica, Garante della Costituzione e come Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Garante dello Stato di Diritto. Tutto maiuscolo. Che non si faccia strame anche di questi.