Note sulla traduzione e adattamento musicale di “Грубым дается радость… ,Ai bruti va la gioia…”

un giovane Esenin…

Mettere in musica una poesia. Di Esenin.
Uno che, senza ipocrisia e senza vanagloria (perchè era vero), diceva di se stesso, amaramente, essere “il primo dei poeti del paese”, e che mentre camminava con le scarpe verniciate ed il cilindro, tra un bagordo e un altro, rimpiangeva il tempo in cui tirava la coda ai cavalli e abbracciava il cane e la vacca.

Altri hanno fatto cose anche egregie, come quelle di Branduardi, “Confessioni di un malandrino”, che è anche piuttosto rispettosa del testo originale. Non a caso, visto che riprendeva elaborandola una bella traduzione di Roberto Poggioli, che finora amo più di altri, per le sue traduzioni quasi sempre molto rispettose della metrica originale almeno nel ritmo che se ne ricava in italiano, oltre che dei significati e quasi sempre anche dei singoli termini. Uno slavista, traduttore e poeta, rarissima combinazione.
Eppure la versione di Branduardi, ho visto, non è molto amata dai russi, che sentono distante quell’Esenin di Branduardi, poco esuberante e molto introspettivo.

In effetti Esenin per come è noto, e per come lo conosco, a volte era veramente come una forza della natura e i russi amano molto questo aspetto sfrontato di uno che si prende la vita e se ne frega delle smancerie e delle leziosità borghesi e della bella mostra intellettuale.
Ma, a leggerlo senza avere in testa tutta quella iconografia,… ne viene fuori una complessità e una profondità, che a dispetto dei temi spesso semplici e popolari, come animali e campi e tramonti oppure eroici ed enfatici, dentro c’è un enorme amore per la vita e le energie della vita, e quasi sempre con lo sfondo della morte all’orizzonte.

L’esuberanza di Esenin è solo un aspetto di Esenin, dietro c’è sempre un riflettersi su se stesso, un guardarsi come da fuori, in una specie di confronto continuo con le sensazioni e i sentimenti della sua infanzia e della sua adolescenza. Dentro c’è una nostalgia perenne, una “тоска” come dicono i russi con un termine abbastanza intraducibile, come è intraducibile la “saudade” dei brasiliani. Troppo è legata alla terra e alla dimensione specifica di quella cultura, che è fatta anche di campi sconfinati, di persone intuite nei campi nel sole dell’estate, di neve bianca che brilla nel gelo e disegna gli alberi e le cose, e ti fa sentire come se tu fossi al di fuori, e guardi la scena di un film. Il film della tua stessa vita.

Quanto è russo Esenin! O meglio, quanto Esenin esprime del sentimento russo. Per questo i russi lo amano ed è visto come una specie di fratello a cui puoi dare del tu.
Perchè, a mio parere, i russi hanno un problema con i sentimenti. O meglio con l’espressione dei sentimenti. E’ qualcosa che si fa con cautela, che tengono dentro, che non trova vie semplici per realizzarsi. Anche perchè quesi sentimenti non sono tenui, ma forti, spesso totalizzanti, assoluti. Io credo che i poeti in russia hanno avuto un ruolo anche sociale e politico maggiore che in altri paesi, e sono stati tenuti in considerazione quasi come le attuali rock star, proprio per questo. Perchè attraverso la forma codificata della struttura ritmica delle rime, psicologicamente rassicurante come lo è un setting psicoterapeutico, potevano esprimere sentimenti ed emozioni che nel linguaggio e nella vita normale, è inusuale, quasi inopportuno, esprimere. Questo “esprimersi” è ovviamente importante per l’essere umano, e Esenin e i poeti russi, lo fanno non solo per se stessi, ma attraverso loro anche per tutti gli altri.
Questo è un po’ vero sempre, credo per tutti i poeti, nei quali ci ritroviamo, e attraverso i quali possiamo sentire e vivere, anche all’esterno, sentimenti e mondi che sono dentro di noi. Per i russi ancora di più, per la forma e la relazione che in generale essi hanno con i sentimenti. Vissuti in maniera forte, a volte totalizzanti, ma all’interno. I poeti salvano la psiche russa, le danno equilibrio.

Anche le poesie di Esenin, quindi, nel solco della tradizione (direi quasi della necessità) russa, hanno molta “struttura”, seguono un andamento ritmico definito, ma a differenza di altri che curavano attentamente la metrica , la ritmica e le rime (come la Tzvetaeva, che curava credo proprio ossessivamente, la struttura, la rima, la scelta delle singole parole, persino il posto dove scriveva le poesie), quelle di Esenin mi sembrano scritte di getto (e credo che per lo più lo fossero), dove capitava, a volte su pezzi di carta sporca nelle taverne, a volte su carta profumata e ricercata, l’ultima, scritta con il proprio sangue su un pezzo di carta, ripiegata e finita senza attenzione nella tasca di un amico, prima di uccidersi.

Sottolineo che le mie sono opinioni di uno senza pedigree accademici in letteratura, influenzate, piuttosto, dal mio lavoro di psicologo e psicoterapeuta. Ma soprattutto sono le opinioni di uno che semplicemente ama la poesia e il mondo poetico dei russi.

Dal basso della mia esperienza mi viene da dire che se la Tzvetaeva è come Bach, la bellezza dell’armonia e la ricerca continua di questa, sequenze meravigliose non fatue che quasi diventano matematica, Esenin è come Mozart, dove la struttura a volte fa fatica a contenere l’ispirazione, che prende il sopravvento creando dissonanze che danno un sapore ancora più intenso al tutto.

Così, anche in questa poesia, Esenin non sempre rispetta la rima, e anche la struttura non è costante, alcune strofe si allungano, gli accenti si spostano in posizioni differenti, eppure mantiene un senso di continuità e nel complesso permettono di sentire quasi, i sentimenti e i suoi pensieri.

Non ho fatto uno studio accurato di tutto quello che è stato tradotto in italiano di Esenin. Ma mi sembra manchino un buon numero delle sue produzioni.
Di questa poesia, esistono delle traduzioni, ma come accade spesso, anche per questa, nelle traduzioni dal russo, si perdono il ritmo, le cadenze, le sonorità, a mio parere sempre molto importanti nella poesia russa e anche in Esenin.
Ovvio. Molto difficile riprodurre quei termini, quei sensi, con quei ritmi e quei suoni in italiano. Uno dei pochi che ci riesce è Poggioli, che però questa poesia non l’ha tradotta. Che io sappia.

Così, anche questa volta, la prima cosa che ho cercato di capire e di fare mio, è stato l’aspetto sonoro. Specialmente l’andamento ritmico. Parlo dell’andamento ritmico del testo così come verrebbe letto con tono normale, da un russo. Questo non viene risolto dalla “semplice” attribuzione alla categoria magari del ritmo giambico-anapestico, o qualsiasi altra raffinata etichetta metrica. Almeno per me, non è utile.
Quanto sopra associato, ovviamente, ai significati che andavano scorrendo dentro quel ritmo.
Su quella base poi avrei tentato di trovare il miglior “equivalente” o significante, in italiano. Da lì, a pensare di tradurla in musica e farne una vera e propria canzone il passo era breve.

Ma, naturalmente la musica la volevo trovare sulla base del testo russo, e poi anche gradatamente scavare per trovare un testo italiano soddisfacente che si adattasse a quella musica.
Dopo una settimana passata a scandire l’andamento ritmico della poesia, la famosa ispirazione è arrivata tutta insieme. Con pochissimi aggiustamenti il risultato lo potete vedere e sentire qui (versione russa, versione italiana).
Su quella base, a partire da quella canzone in russo, ho cercato e lavorato poi sul testo italiano.

Nè è venuta fuori la canzone “пьяный”. La versione italiana (Ubriaco) è l’adattamento in musica della canzone russa.
L’evolversi dinamico del testo itaiano rispecchia credo quasi totalmente il testo russo. In questo l’avere una linea melodica da seguire ha ristretto le possibilità di scelta nella traduzione, ma anche definito bene il campo e aiutato nella ricerca e imposto chiaramente delle soluzioni basate sulla necessità di seguire la linea ritmico-melodica.
Il significato delle frasi tradotte in uno o due punti è leggermente diverso dall’originale, ma credo mantenendo una buona aderenza e rispetto del testo e soprattutto del senso generale.
Ma mi preme ripetere che quindi il testo italiano non è non è la traduzione del testo russo della poesia, ma è la traduzione e adattamento del testo russo della canzone “пьяный”.

Per fare un confronto ed esprimere un giudizio sull’aderenza o meno al testo originale, per chi non conosce il russo, riporto la bella e aderente traduzione di Donata De Bartolomeo, che però ha il limite della non corrispondenza all’andamento ritimico del testo originale e quindi impossibile da utilizzare per una trasposizione in italiano della “canzone” di Esenin.

La felicità tocca ai rozzi,
ai delicati tocca la tristezza.
A me non è toccato nulla,
non compatisco nessuno.

Un po’ mi compatisco sa solo,
compatisco i cani senza casa,
dritta dritta questa strada
mi ha condotto nelle bettole.

Ma di cosa vi arrabbiate, diavoli?
Forse non sono figlio del paese?
Ognuno di noi ha impegnato
i suoi calzoni per un bicchierino.

Sbircio torbidamente le finestre,
nel cuore nostalgia e aridità.
Rotola, inzuppatasi nel sole,
la strada dinanzi a me.

Nella strada un ragazzo moccioso.
L’aria è arsa ed asciutta.
Il ragazzo è così felice
e si fruga nel naso.

Fruga, fruga, mio caro,
ficca lì dentro tutto il dito
ma con la stessa forza
non entrare nell’animo tuo.

Sono pronto ormai…Sono timido…
Da’ un’occhiata all’esercito delle bottiglie!
Io raccolgo turaccioli
per tappare l’animo mio.

Sempre, nelle mie traduzioni, il contributo di Rita Khrustaleva è fondamentale.
In questo caso la sua è stata una partecipazione a un livelo tale, che anche lei, nella sua umiltà, ha dovuto ammettere di essere iscritta tra i coautori, come parte essenziale senza la quale non ci sarebbe stata traduzione o non sarebbe stata così come è.

Prima di scavare per musica e testo, ho anche fatto un poco di ricerche sui testi di Esenin messi in musica. In lingua russa.
I risultati trovati, onestamente, non mi entusiasmano molto, a parte una o due eccezioni. Spero che il vostro giudizio sulla mia canzone non sia severo come il mio.

Per chi vuole dilettarsi nell’ascolto, di seguito riporto una serie di link a varie versioni di diversi adattamenti musicali .
Per il resto, non voglio “parlare” della mia musica. Lo spartito musicale, in forma elementare essenziale, è presente sul mio sito. (link)
Troverete anche un video, sufficiente a conoscere la canzone. Nelle due versioni russa e italiana.
Spero che entrambe piacciano.

Alcuni link a traduzioni delle poesie di Esenin disponibili in rete:
https://www.gironi.it/poesia/esenin.php
http://www.fabiotrimboli.it/poesia/esenin/esenin.htm
https://malacoda4.webnode.it/sergej-aleksandrovic-esenin-1895-1925-poesie-scelte/
https://www.settemuse.it/poesia/poesia_sergej_a_esenin.htm
https://lombradelleparole.wordpress.com/2014/06/18/sergej-aleksandrovic-esenin-1895-1925-poesie-scelte-inediti-a-cura-di-donata-de-bartolomeo/
https://www.enotecaletteraria.it/poesie-di-sergej-aleksandrovic-esenin.html


Esempi reperibili in rete di adattamenti musicali di alcune poesie di Esenin, in varie interpretazioni.

https://www.youtube.com/watch?v=-wsna9Tf55I
(Закружилась листва золотая, brutta registrazione e comunque dov’è esenin?)

https://www.youtube.com/watch?v=gfYDegc2SMc
(Закружилась листва золотая, la stessa come sopra ma in versione “rock”)

https://www.youtube.com/watch?v=3gTEuPGvV_s
(Закружилась листва золотая, no comment)

https://www.youtube.com/watch?v=qgSTguxJ5yk
(Я Московский озорной гуляка, ritmo quasi ska, o simil popolare, mi piace, ma come rimasto a metà)

https://www.youtube.com/watch?v=2BRDDL315bc
(Грубым дается радость, interessante, l’ho trovato solo dopo che avevo fatto la mia versione altrimenti. Seguono altri 6 pezzi sempre di poesie di esenin in musica di diversi autori, anche qui no-comment)

https://www.youtube.com/watch?v=zytHcMW39Ac
(Письмо матери, in una vecchia versione profumata di URSS, ma che mi piace per la sua autenticità e la non ridondanza di suoni e arrangiamenti)

https://www.youtube.com/watch?v=zRYLY04iTeU
(Над окошком месяц, versione tanto tanto russa, ha un suo che di giuste emozioni, che mi sembrano rispettose della poesia)

https://www.youtube.com/watch?v=z72qFwTyg44&list=RDz72qFwTyg44&start_radio=1&t=5
(Не жалею, не зову, не плачу, versione con gusto antico, credo vicino all’originale adattamento, interessante il video con alcuni rari filmati di Esenin)

https://www.youtube.com/watch?v=SB7srMUNSkQ
(Сыпь, гармоника. Скука… Скука, mi piace, questa è una poesia, molto provocatoria e il risultato dell’adattamento musicale, è abbastanza giusto, ovviamente per me)

https://www.youtube.com/watch?v=AVTQwYxt19o
(Сыпь, гармоника. Скука… Скука, lo stesso adattamento di cui sopra, ma cantato da altri)

https://www.youtube.com/watch?v=_0-xsGG6JXo
(Вижу сон. Дорога Черная

(Закружилась листва золотая, ennesima)

https://www.youtube.com/watch?v=zscdDO_JBjU
(Забава… pop e pip)

https://www.youtube.com/watch?v=A2pIsBbIBpQ
(Закружилась листва золотая, ennesima)

https://www.youtube.com/watch?v=BrALknY3QSw
( Я Московский озорной гуляка, sempre la versione quasi ska, con video divertente)

https://www.youtube.com/watch?v=PxMtrh78kps
(Шаганэ ты моя, Шаганэ, non sarebbe male l’adattamento in sè, ma l’arrangiamento…vabbè)

https://www.youtube.com/watch?v=PbYyheSuldY&list=RDPbYyheSuldY&start_radio=1&t=0
(Шаганэ ты моя, Шаганэ, stesso adattamento, ma arrangiamento più palatabile per i miei gusti, ed esecuzione più interessante, il cantante si sdraia un po’ sopra la sua voce, ma non è male)

https://www.youtube.com/watch?v=1agm-pBmpSc
(e infine una raccolta di un buon numero di adattamenti delle poesie di Esenin, qualcuna mi piace, anche se per qualche motivo sempre mi piace poco l’eccesso di note e musica che nascondono la poesia).